Despot’s Game Dystopian Army Builder Recensione: niente ci salverà dall’IA

Despot’s Game Dystopian Army Builder Recensione| Nelle profondità di un labirinto sconosciuto un gruppo di persone si ritrova circondato da armi e robot pronti ad ucciderli. Questa strana situazione è ciò che sta alla base di Despot’s Game Dystopian Army Builder, il nuovo titolo sviluppato da Konfa Games. Il robot Despot ci ha giocato un brutto scherzo, rinchiudendoci in un dungeon pieno di nemici pronti a farci fuori alla prima occasione. Il nostro compito sarà quello di raccogliere armi e persone per costruire un’armata invincibile, in grado di farsi strada tra tutte le difficoltà. Le avversità che troveremo saranno innumerevoli e sempre nuove, piani con struttura randomica e combinazioni di avversari imprevedibili.

Despot’s Game Dystopian Army Builder è probabilmente ambientato nel mondo di Despotism 3k, gioco sviluppato da Konfa Games dove vediamo l’umanità schiavizzata da un’AI, e Despot vuole divertirsi “giocando” con gli esseri umani. Infatti vedremo il “simpatico” computer interagire con i noi spronandoci a proseguire per la nostra avventura, che una volta completata avrà anche una piccola nota multiplayer di cui parleremo dopo. E ora che abbiamo parlato del creatore del labirinto vi lasciamo alla recensione di Despot’s Game Dystopian Army Builder.

Despot's Game

La strategia è tutto

Una volta entrati nel covo di Despot, avremo il compito di controllare un’armata di umani e renderla sempre più potente durante la nostra Run. Despot’s Game Dystopian Army Builder ci offre una vasta scelta di equipaggiamento da affidare alle nostre unità, che dovremo acquistare insieme agli umani che comporranno l’armata. Iniziata la nostra avventura il proprietario del labirinto ci darà il suo benvenuto, prima prendendosi gioco di noi, e poi aggiornandoci sulla nostra posizione, quella di essere dei miseri umani che dovranno affrontare le sue prove, promettendoci una sorpresa alla fine del dungeon. Noi dovremo gestire la composizione delle truppe e i loro spostamenti di stanza i stanza, mentre i combattimenti appena iniziati proseguiranno in maniera completamente automatica. Si tratta di una serie di meccaniche già solide se messe a confronto col genere, che vengono proposte in maniera creativa. Una mistura di novità e già visto se vogliamo che dimostra come ancora al giorno d’oggi si possa creare dei prodotti riconoscibili e ben caratterizzati.

Despot’s Game Dystopian Army Builder in questo modo affida a noi giocatori il pre e post battaglia, che determinerà la potenza del nostro team. Ciò ci permette di avere molta fantasia, spronandoci a ideare armate solide in grado di affrontare tutte le sfide che il gioco ci propone. Non avendo a disposizione sempre lo stesso equipaggiamento ogni partita porterà a approcci sempre diversi, dando un tocco di nuovo ad ogni run, che rende ogni partita unica e con un totale di 11 classi diverse (che approfondiremo meglio più avanti nella recezione) le possibilità che ci lascia Despot’s Game Dystopian Army Builder sono quasi infinite. Il player in questo modo nonostante RNG, elemento ricorrente nei roguelike, ha tanti modi per conquistare il labirinto di Despot.

Despot's Game

Classi, sinergie e morte

Come abbiamo detto in precedenza in Despot’s Game Dystopian Army Builder ci offre 11 classi diverse con ben 5 unità uniche per classe, tranne per l’umano base che conta una singola evoluzione. Seguendo questo schema avremo a disposizione 51 personaggi diverse con cui sbizzarrirci, che potranno creare sinergie se in campo avremo più truppe uniche con la stessa classe, ciò vorrà dire che se abbiamo nel nostro esercito tutte e cinque i membri di una classe potremmo avere il massimo da essi. Il gioco distingue i singoli omini della stessa classe in cinque rarità, che determinano: statistiche, come attaccano e il prezzo; quindi più costa un unità più sarà forte, ma grazie alla meccanica delle sinergie il titolo riesce a dare valore a tutte le unità e all’uso delle risorse, portando il giocatore a non focalizzarsi solo sull’equipaggiamento più costoso ma a cosa migliora la sua squadra.

Despot’s Game Dystopian Army Builder ci porta a creare un team ben studiato, ma non ci dobbiamo affezionare troppo ad esso. Dopo che un nostro umano muore per mano di un nemico lo perderemo per sempre ed il suo equipaggiamento potrebbe tornare a noi o anche esso scomparirà dal nostro inventario. Basterà che un nemico particolarmente forte superi la prima linea e punta ad un unità più debole ed essa è finita, rompendo eventuali sinergie di cui faceva parte. In questo modo il titolo spinge il giocatore ad essere flessibile, in modo da riadattare la sua squadra dopo la perdita di elementi fondamentali.

Despot's Game

Camminare per un labirinto stanca…

Cambiare stanza su Despot’s Game Dystopian Army Builder stancherà i nostri esseri umani che consumeranno cibo per essere operativi. Ogni unità richiederà 1 di cibo ad ogni spostamento, più sarà grande l’esercito più sarà dispendioso. Esagerando con le dimensioni dell’esercito dovremo investire una grande quantità di Token per non finire il cibo, altrimenti dovremo sacrificare le nostre truppe per sostentare le altre. Questa sarà un’altra risorsa di cui dovremo tenere conto mentre proseguiremo nel labirinto, in caso contrario i nostri guerrieri saranno più deboli e molto più vulnerabili a stanze impegnative.

Despot’s Game Dystopian Army Builder dà molto al giocatore da pensare, specialmente se si affronta la modalità difficile, e a volte può rivelarsi leggermente frustrante. Dover fare attenzione ad ogni nostro movimento della mappa è fondamentale, sbagliare spostamenti con grandi armate può farci consumare grande quantità di cibo, costringendoci a investire diversi token o unità per non finire il cibo e ritrovarsi con un esercito estremamente debuffato. Considerando la facilità con cui si può perdere l’intera squadra negli ultimi piani, dover tenere sempre conto del cibo e spendere token per tenerlo alto si può essere seccante.

…ma non solo

Finora abbiamo parlato quasi sempre di meccaniche strategiche, che sono alla base del funzionamento del gioco, ora vedremo gli elementi roguelike che il Despot’s Game Dystopian Army Builder ci offre. Al completamento di obbiettivi otterremo più mutazioni reperibili in partite future, nuove modalità e potremo sbloccare diverse armate con cui iniziare una Run. Questo darà un tocco di nuovo ai prossimi game che avvieremo, aumentando la longevità del titolo. Se parliamo di elementi roguelike non può mancare l’RNG, che in Despot’s Game Dystopian Army Builder troviamo che sia ben bilanciata per quanto riguarda lo shop dell’equipaggiamento, ma spesso troppo punitiva con i nemici, creando stanze piene di nemici che contrastano facilmente la nostra armata, uccidendo molti elementi importanti, rendendo le future stanze un’inferno.

Despot’s Game Dystopian Army Builder è un titolo particolare che prende elementi sia dagli strategici che dai roguelike. Qui la strategia fa padrone, la nostra capacità di gestire le risorse e nel costruire e potenziare la nostra armata sarà fondamentale. Il gioco sprona il giocatore ad adattarsi a ciò che esso gli offre, migliorando run dopo run. Il titolo ha una buona longevità dato che può essere rigiocato praticamente all’infinito, anche se ad alcuni potrà sembrare ripetitivo dopo qualche partita. A  volte l’RNG risulta frustrante, con stanze di nemici quasi perfette per sconfiggere la nostra armata attuale. Nel complesso Despot’s Game Dystopian Army Builder è un titolo piacevole che merita di essere provato da giocatori che apprezzano gli strategici e da chi vuole sperimentare un roguelike diverso dal solito.

 

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