E’ stata suggestivamente chiamata “Dronevisioni” la conferenza romana dedicata all’aviazione per i piccoli e grandi APR, gli aeromobili a pilotaggio remoto, più comunemente noti come Droni e che negli ultimi anni, come il mercato dei videogiochi, stanno conoscendo una diffusione molto ampia, che richiede nell’immediato una migliore gestione del mercato e della regolamentazione giuridica. Come studenti di Vigamus Academy siamo stati invitati a partecipare alla conferenza che si è tenuta all’auditorium di Link Campus University, una parte della sede che ospita i nostri corsi. L’occasione è stata preziosa per capire in che direzione questa tecnologia si sta muovendo ma anche in che modo possa relazionarsi con il mondo dei videogiochi.
Le Regole
Alla conferenza erano presenti alcune tra le più grandi aziende italiane e internazionali che si sono passate il microfono per illustrare quali sono i campi principali di utilizzo e che hanno maggiore domanda attualmente. Prima di parlare di usi e problematiche del mercato l’introduzione è spettata all’ingegnere Riccardo Delise di ENAC, nientemeno che l’aviazione civile, il soggetto chiave per i possibili sviluppi futuri, su cui ricadono le scelte (e le pressioni) per regolare limiti e possibilità delle aziende. Delise spiega con grande semplicità quali sono i criteri che distinguono i diversi tipi di APR, come vengono classificati e con quali test si decidono le misure di sicurezza da adottare per ogni tipo di sessione di volo. La distinzione principale è tra Droni a scopo ricreativo (aeromodelli) e quelli a scopo professionale (APR). Non si può certo far volare droni ovunque e più la sessione è rischiosa, maggiori sono le misure da adottare, come nel sorvolo di persone, per cui sono necessarie autorizzazioni certificate direttamente da ENAC con tanto di pubblicazione sul sito. Questi regolamenti furono introdotti nel 2013 e sono stati aggiornati quest’anno, introducendo misure di sicurezza e parametri da rispettare anche per il pilota, oltre che per il velivolo. Sul sito dell’ENAC troverete tutti i dettagli.
Gli utilizzi
E’ il momento delle aziende. In Italia contrariamente a quanto si possa pensare, ci sono molti imprenditori attivi nel campo e ognuno si pone su diversi livelli di competenza. Tommaso Solfrini di Italdron spiega che ormai la domanda di riprese video tramite droni è molto alta e le soluzioni per attrezzare i modelli con l’attrezzatura adatta ormai avanzate. Si avvalgono dell’importazione degli XPro e a seconda del tipo di APR è possibile montare videocamere di tutti i tipi, dalle comuni goPro fino a mezzi professionali di livello cinematografico, controllabili tramite radiocomando compatibile con tablet e smartphone.
L’esempio portato è il concerto CampoVolo di Ligabue in cui le riprese sono state effettuate attorno a tutto lo stadio, con un risultato davvero spettacolare e difficilmente raggiungibile se non con un velivolo così maneggevole, ma neanche i droni sono bastati. Come potete immaginare le autorizzazioni da richiedere per un evento del genere sono state tante, e per rispettarle tutte è stato creato ad-hoc un drone-dirigibile solo per l’occasione (il prototipo rimane disponibile per futuri utilizzi). Non solo intrattenimento però, Solfrini racconta di come con le riprese dei droni sia stato possibile rintracciare un disperso durante il terremoto in Emilia ed effettuare rilevazioni dopo il disastro della Costa Concordia.
Sempre per l’Italia ha parlato Zaira Baglione di FlyTop che ha ribadito l’ottima posizione nella produzione mostrando anche modelli non ad elica, rari per il mercato consumer, ed infatti racconta di utilizzi di alto profilo, come la fotogrammetria, tecnica di rilevazione del terreno utilizzata anche nei videogiochi. In pratica si tratta di produrre con il drone centinaia di migliaia di immagini durante la sessione per poi riprodurre automaticamente un modello 3D senza ricorrere a software di modellazione. E’ simile alla tecnica usata per The Vanishing of Ethan Carter, anche se gli scopi sono ovviamente diversi.
Anche Stefano Sgrelli di Salt & Lemon parla di utilizzi professionali tra i più disparati e cita l’agricoltura, uno dei campi in cui più si diffonderà l’utilizzo del monitoraggio tramite droni, oltre al cinema e alla pubblicità . Spiega anche come i piccoli velivoli siano utili per esplorazioni sotterranee e mostra riprese emozionanti all’interno di antiche grotte a scopo scientifico.
Per la scena internazionale parlano invece DJI e YUNEEC, veri giganti del settore. Si fanno molta competizione, sono loro a guidare il mercato con l’introduzione di modelli sempre più sofisticati ma anche sempre più semplici nell’utilizzo. Le innovazioni prossime andranno a migliorare sempre di più la manovrabilità e l’autonomia di volo, migliorando la sicurezza delle sessioni, uno dei punti critici da affrontare quanto prima, in concomitanza con le regolamentazioni giuridiche.
Dove può essere quindi il punto di incontro tra videogiochi e droni? Ci sono diverse possibilità . In quanto al gioco in sé esistono già diversi campi in cui gli appassionati competono in gare di pura velocità guidando i mezzi aerei tramite le telecamere poste frontalmente, quasi come una gara di corse con visuale in prima persona similmente a quanto siamo abituati a vedere nei racing. Attività promosse dagli stessi produttori incontrati alla conferenza. Formano già piloti per gli usi suddetti e non ci stupiremmo se un giorno vedessimo veri piloti di droni professionisti. Il vero punto di intersezione però può essere trovato nell’unione di più tecnologie di prossimo ingresso nel mercato, sia quello dei videogiochi che quello dei droni: la realtà virtuale e la realtà aumentata. I modi e i tempi sono ancora sconosciuti ma anche potenzialmente illimitati. Continueremo ad occuparci della materia per seguirne gli sviluppi e vi terremo aggiornati sulle novità più interessanti. Continuate a seguirci.