Ghostrunner Recensione | Oggi ci immergeremo nel lattigionoso mondo al neon di un futuro distopico in cui megacorporazioni e umani ricolmi di innesti sono la visione dominante. Sviluppato dallo studio polacco One More Level, questo action platform 3D con ambientazioni cybperpunk era stato già rilasciato verso la fine dell’anno scorso per PlayStation 4, Xbox One, PC e successivamente anche per Nintendo Switch. Ora finalmente è anche uscita la formula aggiornata per PlayStation 5 e Xbox Series X/S, che aumenta la qualità grafica permettendo alla console di eseguire il gioco in 4k a 120 FPS con ray-tracing, oltre che ridurre drasticamente i tempi di caricamento. Di questo però ne parleremo più avanti intanto andiamo più nel dettaglio per quanto riguarda ciò su cui si basa Ghostrunner. Andremo ad analizzare l’opera sotto diversi frangenti, avendo cura di prendere in considerazione i suoi punti di forza e di debolezza.
Ghostrunner: una corsa frenetica
Come suggerisce il titolo, in Ghostrunner dovremo proprio correre. Ogni superficie è utile per spostarci e raggiungere l’obbiettivo; in un gameplay frenetico senza momenti in cui potersi fermare staremo costantemente in movimento. Questo titolo però non si basa solo sul platforming, infatti si dovranno affrontare anche diversi nemici in una fusione tra salti acrobatici e schivate per potersi avvicinare e sferrare il colpo mortale.
La peculiarità di questa unione di platforming e combattimento risiede nel fatto che ogni situazione può essere affrontata in modi diversi; inoltre, siccome ogni nemico morirà in colpo solo, anche voi soffrirete della stessa debolezza portando quindi il giocatore a mirare alla perfect run.
Si dovrà proprio trovare la via più rapida ed efficiente per eliminare tutti i nemici sfruttando l’ambiente a proprio vantaggio andando a ritmo con i colpi sparati da quest’ultimi. Ogni livello è strutturato in modo da offrire più possibilità al giocatore il quale, morte dopo morte, dovrà trovare quella che più gli si addice. Ghostrunner è un gioco abbastanza difficile, infatti anche completarlo a difficoltà normale sarà una vera sfida, senza però finire nella frustrazione, dando un senso di soddisfazione alla fine di ogni combattimento.
Nonostante sia un titolo completabile in circa sei ore, offre un grado di difficoltà crescente e ben bilanciato nel corso dei livelli, presentando con attenzione ogni nuovo nemico per insegnare al giocatore come affrontarlo posizionandolo successivamente in modo intelligente per il resto del livello. Anche le abilità sbloccabili durante la nostra avventura sono molto interessanti e piacevoli da usare, soprattutto se grazie a loro si riuscirà a superare una zona particolarmente ostica.
Gli attrezzi del mestiere
Il Ghostrunner, protagonista del gioco, nel corso dell’avventura potrà sbloccare fino a quattro abilità chiave, i quali sono uno scatto, un’onda d’urto, un’onda d’energia e l’ipnosi, che potranno essere usati una volta che la barra di concentrazione si è riempita o automaticamente con lo scorrere del tempo o con l’uccisione dei nemici. Si tratta di competenze che rifletteranno in maniera ben pensata il progresso del gioco, cosa molto importante in opere come queste. Sappiamo bene che non è facile riflettere una crescita del personaggio in un contesto in prima persona frenetico come questo, di conseguenza si tratta di un’ottima soluzione.
Oltre a queste skill disporremo sin dall’inizio di una spada, di un rampino, di un boost sensoriale e della capacità di correre sui muri. Il perk più importante di quelli appena nominati è di certo il boost sensoriale, poiché tenendo premuto il pulsante il tempo scorrerà a rallentatore permettendovi di posizionarvi meglio e di schivare dei proiettili come in Matrix per sopraffare i vostri nemici. Fa sempre piacere ritrovarsi soluzioni e meccaniche creative come queste, di conseguenza siamo felici di menzionarla.
Inoltre, in un menù apposito disporrete di una griglia che si sbloccherà man mano nel corso del gioco, in cui potrete riempire gli spazi giocando un po’ a Tetris con dei tasselli per ottenere abilità passive che faciliteranno, anche se minimamente, la vostra corsa. Merita però di essere nominata anche un’altra meccanica, quella di deviare/parare i proiettili, poiché anche se molto difficile da eseguire, quando si compie da un piacevole senso di potenza e di abilità .
Infatti tramite un bonus passivo, oltre che pararlo potremo rimandare il proiettile al mittente con un po’ di mira. Per eseguire una deviazione si dovrà far passare la spada nell’esatto momento in cui il proiettile sta per colpire con una finestra di riuscita molto ridotta simile ai famosi parry di Dark Souls e altri titoli simili.
Un miglioramento tridimensionale
Andando più nello specifico dei vari miglioramenti fatti nel passaggio alla versione PlayStation 5, posiamo notare una netta evoluzione nell’illuminazione e nei riflessi; infatti grazie al ray-tracing il realistico comportamento della luce permette anche di vederne il riflesso sugli elmi dei nemici, aiutando ad individuarli.Soprattutto, essendo basato su un’ambientazione cyberpunk, tutte le luci dai colori accesi delle insegne, le lampade LED eccetera saranno più realistiche e portano ad un ulteriore livello di immersione. Inoltre, con l’adattamento in 4k a 120 FPS, potremo sperimentare con ancora più fluidità i momenti frenetici di platforming e combattimento.
Passando invece al DualSense, possiamo notare subito due funzioni che sono state ben utilizzate, cioè il grilletto sinistro e la vibrazione, infatti potremo percepire il movimento dei macchinari attivi nei nostri dintorni. Quando useremo il rampino invece, il grilletto farà una resistenza tale da dare la sensazione di stare tendendo una corda elastica; noi della redazione abbiamo molto gradito questa aggiunta.
Un elemento che vorremmo evidenziare e che riguarda la mappatura dei comandi, è stato intelligente da parte degli sviluppatori usare i pulsanti dorsali per gli input principali come il salto e l’attacco. Permettendo così di tenere entrambi i pollici sugli stick analogici per potersi sia muovere che usare liberamente la telecamera, garantendo così un gameplay più fluido e rapido. Come ultimo feedback del controller, anche se di minore importanza poiché quasi impercettibile, è la resistenza sul grilletto destro, che dovrebbe fungere da spada, peccato però che questa resistenza è praticamente minima e si trova solo in fondo al grilletto, rendendo il tutto meno emozionante.
Concludendo con l’audio 3D, possiamo ritenerci soddisfatti sia dal punto di vista degli effetti sonori piacevolmente realistici, sia dalla musica tecno di sottofondo che varia sia in base al livello e alla situazione che si sta affrontando. L’unica pecca è la scarsità di frasi pronunciate dai nemici che dopo un po’ risultano essere ripetitive.
Guardia sempre alta
I livelli benché variano dall’essere relativamente corti, al diventare lunghi e stancanti, richiederanno tutti quanti un alto livello di attenzione; però causeranno una sensazione di sollievo quando si arriva alla fine, dovuta alla stanchezza sia fisica che mentale; che comunque saranno accompagnate dalla gioia di esserci riusciti.
Ciò che sarà molto impegnativo sono di certo i boss, che nonostante siano abbastanza macchinosi risultano essere difficili poiché molti attacchi sono precisi e occupano un’ampia area diventando molto ostici da schivare. Ciò non toglie però nulla alla spettacolarità nell’affrontarli, dando quasi l’impressione di impersonare il protagonista di un film poiché il prodotto è interamente in prima persona.
Ghostrunner offre anche dei collezionabili, i quali sono ben nascosti nei livelli, tanto che il giocatore potrebbe arrivare alla fine del gioco senza trovarne neanche uno. Infatti se vorrete scovare quest’ultimi assieme alle skin per il braccio e la spada è molto probabile che dovrete seguire una guida, poiché non è per niente scontato il luogo in cui li potrete trovare. Esiste tuttavia un potenziamento che vi aiuterà nella ricerca, ma dovrete comunque stare attenti sia a notarli che a ricordarvene se si trovano in una zona di combattimento. Possiamo però garantire che vale la pena andare a cercarli ripercorrendo i livelli poiché ce ne sono per tutti i gusti, con design che impersonano perfettamente lo stile cyberpunk, senza mai stonare.
Una coscienza propria
La trama di Ghostrunner anche se risulta fare soltanto da sfondo al gameplay, è abbastanza semplice con qualche interessante colpo di scena. Sin dall’inizio del gioco sentiremo una voce che continuerà a guidare il protagonista nel corso dell’avventura, spiegherà la lore dell’ambientazione e cercherà sempre di tenere concentrato il ninja androide sul suo obbiettivo: uccidere il Key Master, dittatore di quel mondo.
Non sarà però l’unico a parlare con il corridore, infatti poco dopo l’inizio si aggiungerà anche la voce di Zoe, l’ultima superstite della ribellione, che a suo modo riuscirà a instillare un po’ di umanità , se così vogliamo chiamarla, in Jack, soprannome del Ghostrunner. Narrerà anche lei la storia del mondo dalla sua prospettiva, generando però dei dubbi esistenziali dentro alla macchina senziente.
Fallimento critico
Con la nuova versione per le console next-gen non mancano di certo i bug, infatti anche se raramente, è capitato più volte durante il gamplay che il gioco crashasse costringendo quindi a dover ripetere l’intero livello ignorando qualsiasi checkpoint si abbia raggiunto prima dell’errore del software.
Inoltre l’audio potrebbe corrompersi, anche se proceduralmente, morendo e ricaricando il checkpoint più volte in uno stesso livello in rapida successione porta il suono ad un certo punto scomparire proceduralmente, eseguendo prima solo i bassi per poi cessare completamente. Ciò va a rovinare una parte importante del gameplay poiché è anche grazie all’audio 3D che si riesce a prevedere l’arrivo di alcuni nemici posizionati in modo ostico o comunque sentire arrivare i proiettili dalle varie direzioni.
Alla fine della corsa, possiamo dire che nelle ore necessarie per arrivare in fondo alla storia di Ghostrunner, ci siamo a nostro modo affezionati sia a Jack che agi altri personaggi in quel mondo in rovina dominato da un despota sopraffatto dalla perfezione delle macchine. Correndo sia per le zone della Torre Dharma (luogo dove si svolgono le faccende del gioco) che nel cybervuoto, ci siamo sia divertiti che sentiti dei veri ninja affinando i nostri sensi come il Ghostrunner per cercare di scoprire i diversi modi in cui potevamo affrontare un combattimento.Â