Dap Recensione | Il palcoscenico degli indie, di anno in anno, ha sempre sfornato delle piacevoli sorprese. Alcuni di questi sono stati in grado di lasciarci qualcosa, che sia una riflessione o un punto di vista alternativo e proprio a causa della loro semplicità o grazie a un gameplay fuori dagli schemi, come ad esempio fu il caso di Undertale. Quest’oggi parliamo di Dap, un action-adventure dall’atmosfera horror in 2D, sviluppato da Melting Parrot. Si tratta della loro prima opera che sancisce il loro debutto nel mondo videoludico, quindi siamo sicuri che è solamente l’inizio.
Circondati da piccoli omini bianchi, ci sarà fin da subito chiaro che il mondo in cui ci ritroviamo inizialmente versa nel più totale equilibrio e pace, sentimenti trasmessi dai colori sgargianti maggiormente accentuati da una grafica in pixel art apprezzabile, strizzando un po’ l’occhio a Children of Morta. Tuttavia, quest’equilibrio non è destinato a durare, quando la corruzione inizierà a diffondersi. Fin dalla sua anteprima, Dap ha regalato ottime sensazioni su quello che sarebbe stato al suo debutto, ma adesso che possiamo metter mano al gioco, scopriamo finalmente di che pasta è fatto!
L’unione fa la forza
Il sistema di rompicapi che Dap ci offre si basa sulla salvezza dei nostri simpatici omini pallidi, che ci ritroveremo ad incontrare durante la nostra esplorazione, capitolo dopo capitolo. Infatti, senza il giusto numero di Daps, non ci sarà consentito progredire, imbattendoci molto spesso in strade sbarrate dove sarà nostra premura fare attenzione a trovarne il più possibile, e soprattutto, a salvaguardarli. Ciò che ci ha affascinato è che fin dai primi minuti di gioco i dobbiamo concatenare rompicapi, trappole e nemici, costringendoci a destreggiarci al meglio per sopravvivere.
In compenso, i nostri amici Daps ci offriranno il loro aiuto, combattendo al fianco del nostro Dap principale, per abbattere ogni nemico che ci ritroveremo ad affrontare. Al termine di ogni capitolo sarà possibile accedere ad un’oasi dove la nostra truppa troverà un luogo sicuro, costringendoci a passare il capitolo successivo nuovamente da soli con il medesimo ed arduo compito di trovare e portare in salvo i nostri simili; affrontando sfide sempre più complesse e scoprendo tasselli mancanti della trama che ci aiutino a comprendere sempre di più il mondo di Dap e la minaccia che stiamo affrontando.
La sopravvivenza nel mondo di Dap
Nel momento in cui la corruzione incomberà sull’intero mondo di Dap, ci ritroveremo catapultati alla penombra di quelli che ormai sono degli antri bui, dove le uniche effettiva fonti di luce ad illuminare il nostro viaggio saranno delle torce, che si accenderanno al passaggio del nostro Dap. Si differenziano invece le luminarie verdi, rappresentando, oltre al classico checkpoint, anche il salvataggio dei dati di gioco, dal momento che Dap non permette di poter salvare i nostri progressi in un qualsiasi momento.
In alto a sinistra avremo ben due indicatori in uno, a forma di ottagono. Il perimetro tracciato in verde, rappresenta la Stamina del Dap, permettendoci di comprendere ancora quanti scatti possiamo compiere. All’interno dell’ottagono, l’area rappresenta la vita del nostro omino bianco. L’unico modo per rimediare concretamente alle nostre ferite, sarà quello di raccogliere dei funghi. Gli stessi che troveremo sparsi negli angoli della mappa di ogni capitolo, così da poter distillare delle pozioni, presso i fuochi da campo che troveremo sul nostro cammino, o ci capiterà di accendere per arruolare tra le nostre file altri Daps. Le sfere in verde, come si potrà notare dall’immagine qui sotto, hanno ben due utilizzi, tenendo premuto il grilletto destro del controller, ci consentirà di caricare un attacco di gruppo, oltre a comprendere quanti Daps abbiamo con noi.
Uno stile di gioco frenetico e complesso
Melting Parrot ci mette di fronte ad un titolo che lascia ben poco spazio alle lunghe introduzioni, ai dialoghi profondi, facendo affidamento sulla curiosità e sull’intuizione del videogiocatore, e dunque, sulla sua preparazione nel cimentarsi in un titolo dal gameplay semplice e frenetico, ma allo stesso tempo, necessita della giusta dose di riflessi ed esperienza, per affrontare trappole e rompicapi, che spesso e volentieri saranno pronti a coglierci alla sprovvista, mettendo a dura prova l’ingegno e la reattività di chi si ritrova ad approcciarsi a Dap. In caso contrario, bisognerà armarsi di tanta pazienza, nel ritrovarsi più volte, a ripetere sequenze anche apparentemente semplici.
Fin dal primo capitolo ci pone di fronte a sfide sempre più complesse, sia in termini di rompicapi così come nell’affrontare le nostre nemesi, dandoci in pasto ai Daps ormai corrotti, senza donarci delle effettive linee guida – se non quelli che sono i comandi base – su come affrontare i nostri nemici, pronti a sorprenderci quando meno ce l’aspettiamo, con versi distorti e dash imprevedibili, rendendoci la vita difficile durante il nostro viaggio. Insomma, Dap non si risparmia, non è un titolo che “coccola” e tiene per mano chi decide di giocarci, ma fin da subito veniamo lanciati nell’azione più viva, mostrandoci chiaramente solo un assaggio, di ciò che nei successivi capitoli ci attende.
Pad alla mano: ecco la nostra esperienza in Dap
Durante le nostre sessioni di gioco, non è capitato d’imbatterci in nessun particolare bug, calo di frame, o crash del gioco. D’apprezzare maggiormente l’utilizzo dei suoni, molto suggestivi, non risultando forzati, ma al contrario, ci hanno permesso d’immedesimarci maggiormente negli antri bui e affranti del mondo di Dap; accompagnandoci in punta di piedi, per tutta la loro durata, trasmettendoci la giusta inquietudine, solitudine e risultando così appagante ed affascinante allo stesso tempo ciò che siamo riusciti a provare con il pad alla mano. Prestando attenzione, si potrà notare che il design di ogni Daps che ci circonda varia, anche di un piccolo particolare, si vede chiaro l’intento e la meticolosità di Melting Parrot, di caratterizzare il più possibile i protagonisti della loro opera, seppur senza snaturarne lo stile grafico che si cerca di rappresentare, nella sua semplicità.
Ci avrebbe fatto piacere vedere qualche indicazioni iniziale in più, mettendoci nei panni dei giocatori neofiti e meno navigati, magari attratti dal genere, Dap potrebbe risultare sufficientemente punitivo, prima di poter sviluppare i giusti riflessi e strategie, anche contro i nemici più deboli. A tal proposito ci ha strappato un sorriso, quando nell’avvio del gioco, ci viene raccomandato l’utilizzo di un Controller. Sarebbe stata una nota positiva la possibilità di scegliere la modalità di gioco all’avvio, del tutto mancante. Ad esempio, per consentire anche ai più maniacali di poter godersi la storia, ed ogni sfaccettatura della mappa, con una modalità più semplice, ed una più complessa, magari con l’aggiunta di qualche nemico in più, per tutti gli amanti degli Hardcore game. Di sicuro questo avrebbe reso Dap un progetto più ambizioso e rivolto ad ogni genere di utenza, favorendo la rigiocabilità del titolo. Dap è disponibile unicamente su Steam al momento, e dunque, accessibile solo tramite PC.
Dap è un gioco che nella sua semplicità ha bisogno di essere scoperto . Il fruitore deve affrontarlo con il desiderio d’intraprendere un viaggio, di cui non si conosce la meta, ma eche acquista forma man mano che andremo avanti, imparando a proprie spese, a sopravvivere in un mondo che ci toccherà prima comprendere, e successivamente salvare dal suo declino. crediamo che Melting Parrot, senza grosse pretese, e alla loro prima volta, abbiano dato vita un piccolo diamante grezzo. Sicuramente, l’ottimo mix tra rompicapi e difficoltà rendono l’esperienza molto suggestiva e soddisfacente per gli amanti del genere, tuttavia le poche indicazioni e una mancanza di selezione del sistema di difficoltà (data la natura del titolo) sarebbero state gradite anche per tutti quei giocatori che non sono pratici.
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