Ring-1 vende cheat tramite abbonamento. Per 25 euro a settimana, un cheater può ottenere un pacchetto di hack di Rainbow Six Siege come un aimbot, strumenti ESP configurabili per mostrare la salute e la distanza degli altri giocatori, opzioni per alterare la diffusione e il rinculo delle armi, uno spoofer ID hardware in modo che non lo faccino bannare (o se sono stati precedentemente banditi, possono aggirarlo) e un “coltello lungo”, per pugnalare le persone dall’altra parte della mappa.
Per 30 euro a settimana un imbroglione ottiene hack di Destiny 2 tra cui aimbot nel PvP, munizioni infinite, ESP e uno spoofer HWID. Pacchetti simili sono disponibili per Rust, Apex, Legends, Call of Duty, Escape from Tarkov, Hunt Showdown, Dead by Daylight, PUBG e altro.
Il 23 luglio, Bungie e Ubisoft hanno intentato una causa contro Ring-1 nel distretto dello stato della California, nominando diverse persone che si ritengono responsabili della vendita di questi cheat; a questo punto sono usciti fuori dei nomi utente come Krypto, Overpowered e Berserker.
Secondo la causa, i prodotti venduti da Ring-1 “compromettono e distruggono non solo l’esperienza di gioco, ma anche le attività complessive dei querelanti e la loro reputazione tra le rispettive comunità di giocatori“. Il che è molto grave, e probabilmente i responsabili saranno puniti severamente per le loro azioni.
La causa accusa anche Ring-1 di violazione del marchio. “La pagina di acquisto per Destiny 2 Cheats e Rainbow Six Siege Cheats include chiavi dei giochi dei Querelanti, insieme a collegamenti per condividere l’acquisto del cheat da parte del cliente con altri su siti Web di social media come Facebook, Twitter e LinkedIn.”
L’idea che qualcuno sarebbe così orgoglioso di acquistare trucchi da voler condividere con Internet sembra sconcertante. La causa non attribuisce un importo in dollari ai danni che chiede, affermando che “la condotta dei convenuti ha provocato danni ai querelanti per un importo da provare in giudizio. Secondo la stima dei querelanti, tale danno può ammontare a milioni di dollari .”
Questa non è la prima volta che due società di videogiochi si uniscono per portare in tribunale i venditori di cheat. Bungie ha collaborato con Riot Games per affrontare GatorCheats all’inizio di quest’anno. I cheat sono un problema serio per i giochi multiplayer online e sono diventati più evidenti poiché il crossplay espone i giocatori della console a quello che in precedenza era più un problema dei giochi per PC.
Speriamo nella ripulita dei cheater dai vari giochi coinvolti nella causa appena quest’ultima sarà finita, così i giocatori potranno tornare a divertirsi tranquillamente. Fortunatamente non ci sono solo brutte notizie su Ubisoft, la società francese infatti potrebbe portare i suoi titoli anche su Steam Deck, approfondite l’argomento in questo articolo.
Fonte: PC Gamer