Activision Blizzard: i dipendenti preparano degli scioperi di massa

Activision Blizzard, la società nata dalla fusione di Activision e Blizzard Entertainment, non è nel suo momento migliore attualmente. Infatti, nel caso ve lo siate perso, è stata messa sotto accusa dallo stato della California per discriminazione di genere, presunte molestie sessuali, ambiente di lavoro tossico e altri problemi. La reazione di Activision alla causa ha gettato benzina sul fuoco. A tal punto che varie pubblicazioni hanno deciso di interrompere del tutto la copertura delle notizie dell’azienda e centinaia di dipendenti si sono espressi pubblicamente contro di essa. Ora sembra che i medesimi stiano facendo un ulteriore passo avanti scioperando mercoledì 28 luglio per protestare contro la risposta della ditta. I membri di Activision Blizzard terranno il loro sciopero di fronte al campus di Blizzard.

A quelli che esercitano da casa, per via della pandemia o per qualsiasi altra ragione, è stato chiesto di non svolgere alcun lavoro mercoledì. Coloro che hanno indetto lo sciopero hanno quattro richieste principali che vogliono che i dirigenti dell’azienda soddisfino. La prima richiesta è la fine delle clausole arbitrali obbligatorie nei contratti dei dipendenti, con gli stessi che affermano che queste clausole “proteggono gli abusatori”. La seconda è l’adozione di nuove politiche aziendali quando si tratta di reclutamento, colloquio e assunzione, con l’obiettivo di “migliorare la rappresentanza tra i dipendenti a tutti i livelli”. I lavoratori in sciopero ritengono che la mancanza di queste politiche abbia portato alla discriminazione in loco. Con conseguenza di ciò la scelta di uomini meno qualificati rispetto a donne, persone non binarie e altri membri di gruppi emarginati che sono più meritevoli di tali regole. La terza è la “pubblicazione dei dati sui relativi compensi”, che essenzialmente significa “retribuzione trasparente”.

La mancanza di questo, credono i manifestanti, è ciò che ha causato ad alcuni gruppi di persone nell’azienda ad essere sottopagati e ignorati per le promozioni. Infine, come quarta e ultima richiesta, chiedono che una task force specializzata su diversità, equità e inclusione assuma delle terze parti che controlleranno l’azienda, il suo dipartimento delle risorse umane e i dirigenti. La speranza è che ciò consentirà agli impiegati di valutare i problemi con il modo in cui Activision Blizzard è attualmente gestita e sviluppare soluzioni ai suddetti. Non ci resta che attenderne i futuri sviluppi, perciò vi consigliamo di restare aggiornati.

Fonte: Game Rant

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