Facebook è entrato a far parte del mondo videoludico grazie alla sua partecipazione con l’Oculus Rift. Ora sembra che il suo fondatore, Mark Zuckerberg, abbia dei piani particolari per il futuro. In questo caso centrano con il suo personale “metaverse” (o metaverso). Non preoccupatevi, non è nulla di spaventoso come quelli di Persona 5. Come spiega Zuckerberg in un’intervista a The Verge, il metaverso è un futuro di app completamente interconnesse. Accessibili su una vasta gamma di dispositivi: da PC, VR, AR, dispositivi mobile e console. Nelle sue stesse parole, è “un Internet incarnato in cui potresti essere nell’ambiente e teletrasportarti in luoghi diversi e stare con gli amici”. In altre parole, non si naviga sui social media: si è all’interno dei social media.
Crede che il metaverso sia necessario perché il nostro attuale modo di interagire sui social media è ancora così lontano da come interagiamo nella vita reale e vuole colmare questo divario. Oltre alla realtà virtuale, Zuckerberg parla degli ologrammi che un giorno faranno parte del metaverso, credendo che ciò creerà un “senso di presenza” migliore rispetto ad adesso. Zuckerberg si è espresso cosi:
Fondamentalmente stiamo mediando le nostre vite e la nostra comunicazione attraverso questi piccoli rettangoli luminosi. Penso che non sia proprio così che le persone sono fatte per interagire
Non sarebbe solo per la nostra vita sociale, ma anche per la nostra vita lavorativa. Zuckerberg ha parlato anche degli uffici VR su cui si sta lavorando su Facebook. Ciò consentirebbe ai lavoratori di personalizzare il proprio spazio di lavoro in base alle proprie esigenze. Tuttavia, con gli innumerevoli problemi di privacy di Facebook e le richieste di smantellamento del gigante della tecnologia il metaverso verrebbe probabilmente sottoposto a un attento esame. L’azienda ha già subito contraccolpi politici per le sue azioni, come l’eccessiva raccolta di dati all’insaputa dell’utente, che è stata poi utilizzata per indirizzare gli elettori con annunci politici. Ci sono anche preoccupazioni in corso sulla diffusione della disinformazione sui suoi siti, che presumibilmente diventerebbe ancora più difficile da controllare se i social media diventassero più immersivi. Non ci resta che attenderne i futuri sviluppi.
Fonte: TheGamer