Monster Hunter Stories 2 Wings of Ruin Recensione | In un certo senso, possiamo dire che Capcom molto spesso si sbizzarrisce con le idee: la compagnia ha provato numerose volte ad aumentare la popolarità del suo titolo, e il più delle volte ci sono riusciti. Stiamo parlando, ovviamente, della IP di Monster Hunter, iniziata per la prima volta nel 2004 e da allora è stato un grande franchise nell’industria del videogioco. Quello che in realtà non molti sanno, è che prima del rilascio di Monster Hunter World, avvenuto nel 2018, Monster Hunter non è mai stato così famoso in occidente, forse perché lo stile delle console portatili non interessava i giocatori, o magari c’erano problemi con il sistema di combattimento che alla nostra audience proprio non attiravano. Dopo World, però, Monster Hunter è innegabilmente la IP più importante di Capcom, ed è giusto che l’azienda spinga tanto in termini di marketing e titoli realizzati. Abbiamo già potuto assistere a Monster Hunter Rise, e adesso è arrivato il turno dello spin-off che nessuno si aspettava.
Monster Hunter Stories 2 è il seguito di un capitolo bizzarro, dove i mostri vengono allevati come amici dei Rider, cioè il protagonista, e si definiscono come Monstie, legati da una profonda amicizia. Una persona potrebbe dire che ricorda vagamente pokémon, ma ci sono molte differenze che non bisogna trascurare. Il primo Monster Hunter Stories non è stato ben ricevuto in occidente nell’8 settembre 2017, e quindi siamo qui oggi per capire: è riuscito il seguito ad essere un successo? A nome di VMAG, vi presentiamo la recensione di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, pubblicato per Nintendo Switch e Pc (piattaforma Steam).
Un ecosistema condiviso da mostri e umani
Nel mondo di Monster Hunter Stories 2, esistono due tipi di associazioni che gestiscono il problema dei mostri. Il primo, quelli che tutti conoscono, sono i cacciatori, membri della grande Gilda incaricati di cacciare determinati obiettivi che minaccerebbero le comunità e le popolazioni. Solitamente, i mostri vengono uccisi quando diventano dei problemi, ma talvolta vengono catturati per essere studiati dalla Commissione di Ricerca e capire quali sono le cause di tale aggressività . Il secondo gruppo è costituito dai Rider, allevatori di Monstie che cercano lo stretto contatto con la natura e i suoi mostri, stringendo legami di amicizia e usando il potere combinato di Rider e Monstie per sconfiggere i mostri che minacciano l’ecosistema della natura. Come potrete immaginare, le due parti non sono mai andate pienamente d’accordo, visto che utilizzano due tipi di approcci diversi per quanto riguarda l’eliminazione dei mostri, e questa è la parte più interessante del titolo: vedere come il mondo di Monster Hunter sia ricco di culture differenti, nonostante pulluli di enormi bestie distruttrici, lo rende una gemma che pochissimi titoli riescono ad eguagliare. L’importanza della natura gioca un ruolo fondamentale, e pertanto deve essere rispettato e preservato.
Il che ci porta all’inizio del gioco, dove nella remota isola di Hakoto vive una piccola comunità di Rider nel villaggio di Mahana, ed è qui che inizierà il primo filmato iniziale. Molti misteri vengono mostrati fin da subito, come la figura del Ratha Guardiano in cima all’isola, e la strana comparsa di cacciatori intenti a capire il perché stia custodendo così ferocemente un uovo. Il disturbo del mostro innesca uno scontro, e i cacciatori devono battere in ritirata. Detto ciò, strani avvenimenti cominciano ad accadere: i Rathalos cominciano a volare via in un’unica direzione, e nessuno sa quale posto possa essere. Toccherà a noi, il protagonista, capire questo mistero, mentre ci avventuriamo per l’intero continente in cerca di indizi su una nuova possibile minaccia, e cerchiamo di capire il vero potere delle Ali della Distruzione. Il che ci porta alla prossima sezione: il mondo.
Esplorare in sella a raptor, draghi e…orsi
Avete capito bene: uno degli aspetti più importanti del gioco è sicuramente il legame con i Monstie, versioni un po’ più piccole dei mostri normali, i quali saranno sempre con voi in qualunque circostanza, che sia nei deserti più aridi o le montagne congelate. Usciti da una zona di riposo, avrete libero accesso di esplorare l’enorme mappa che si mostra davanti a voi, e grazie alle indicazioni che potrete inserire, riuscirete persino a capire quando c’è qualcosa di interessante da vedere. Tutto questo combinato da a Monster Hunter Stories 2 una grande soddisfazione quando si parla di esplorazione. Non è mai tediante setacciare ogni piccolo angolo di mappa in cerca di bottino o materiali rari, visto che la ricerca viene facilitata specialmente in base a quale tipo di Monstie avrete in gruppo. Nell’overworld, infatti, i vostri compagni avranno fino a due tipi di azioni esclusive che li permettono di eseguire determinate mosse: un masso enorme vi sta bloccando la via per un forziere? Nessun problema, chiamate il vostro Yian Kut-Ku e guardatelo mentre spaccia il macigno per voi. Un baratro non vi permette di andare oltre? Con il giusto mostro dotato dell’abilità Salto, riuscirete a sorpassare il crepaccio, e così via. Sin dalle prime zone, ci saranno posti a cui non avrete accesso, e richiederanno che riscattiate Monstie più potenti man mano che proseguite. Questo stimola il giocatore a ritornare sui propri passi, ricordandosi di specifici punti prima inaccessibili e sapendo bene che una certa azione richiede un mostro speciale. Nell’Isola di Hakoto ci sono molte zone coperte d’acqua, e per attraversarle vi servirà un Monstie con l’abilità Tuffo: ma quando riuscirete a trovarne uno? La curiosità vi stuzzica a pensarci su persino in un’altra zona. Tuttavia, è bene puntualizzare che le mappe possono risultare estremamente spoglie, di tanto in tanto: questo è un piccolo problema che si nota spesso nel gioco, ma è un elemento che per la maggior parte dei giocatore non da molta importanza, se ci si concentra sull’esplorazione selvaggia e divertente.
Non crediate che sia tutto già finito, perché abbiamo ancora parecchio di cui parlare. Il comparto tecnico ha fatto il suo sporco lavoro, non c’è che dire: anche se i requisiti di sistema su Pc (Intel Core i5-3470 3.20 GHz oppure una AMD FX-6300) sembrano parecchio pesanti, non è nulla di devastante se avete un buon computer. Questo ovviamente per quanto riguarda la versione su Steam, ma anche il compartimento tecnico su Nintendo Switch non scherza, è anzi ottimizzato quasi quanto l’altra, nonostante gli hardware meno potenti. Questa è una dimostrazione delle abilità di Capcom nel riuscire a rilasciare un titolo strabiliante dal punto di vista grafico per entrambi le piattaforme, e non c’è un vero pro e contro nell’avere o una o l’altra. Inutile dire che il compartimento sonoro e grafico sono riusciti ad avere ottimi risultati. L’importanza della musica sta a segnalare il tipo di ambiente in cui ci si trova, rispecchiando l’importanza della montagna, il mare e i deserti, il tutto accompagnato dalle fenomenali musiche da battaglia, dove l’aspetto JRPG di Monster Hunter Stories 2 si mostra appieno.
Combattimenti tra mostri e ricompense ovali
Nella mappa di gioco, ci saranno moltissimi mostri che potrete attaccare e iniziare il combattimento. La battaglia seguirà la stessa logica dei classici giochi a turni, dove la velocità delle singole unità farà vedere chi sarà il primo ad iniziare l’azione. Dovete sapere che ci sono tre tipi di attacchi presenti nel gioco, e tutti e tre seguono uno schema che ricorda molto il trio Acqua, Fuoco e Erba di pokémon. Infatti, abbiamo:
- Attacchi Tecnica: ha un colore verde, e batte gli Attacchi Velocità .
- Attacchi Velocità : ha un colore azzurro, e batte gli Attacchi Potenza.
- Attacchi Potenza: ha un colore rosso, e batte gli Attacchi Tecnica.
Quando i mostri punteranno o voi come giocatore o il vostro Monstie, potrete vedere due frecce scontrarsi: questo vuol dire che inizierà un Testa a Testa, in cui il vincitore infliggerà molti più danni del normale ma subirà comunque una piccola dose di danni. Seguendo lo schema qua sopra, il vostro compito sarà stabilire che tipo di attacchi usano i mostri contro cui combattete, e capire quali Monstie siano più efficaci per la situazione. I Monstie eseguiranno le azioni per conto loro, ma ovviamente se avrete per esempio un Tigrex, mostro specializzato negli attacchi velocità , potete stare certi che userà molto spesso quel tipo di mossa. Il combattimento è molto elaborato e complesso, ma per nulla difficile: anche se sembrano parecchie informazioni, una volta che avrete capito il meccanismo principale, sarà una passeggiata capire le giuste combinazioni per i giusti bersagli.
Quando avrete sconfitto un mostro, ci sarà la possibilità che questo fugga dalla battaglia. Quando ciò accade, si ritirerà nella sua tana, ed è allora che potrete avere accesso alle sue uova personali…aspetta uova? In che senso? Qui andiamo nella sezione che rende Stories 2 quello che è: la ricerca dei Monstie. Pensavate di trovarli così dal nulla? Per trovarli, dovrete cercare le tane di mostro sparse per tutto il mondo, e una volta dentro, cercare il nido e cominciare a raccogliere. Potrete portarvi solo 1 tipo di uovo dalla tana, quindi pensate bene a quello che fate. Per capire il tipo di mostro all’interno, Capcom ha ideato uno stratagemma simpatico: l’esterno del guscio è colorato con i colori tipici di quel mostro, con disegni ad indicare il tipo di razza. Le Belve Zannute presentano disegni a forma di stella, mentre i Wyvern Rapaci sono pieni di puntini colorati in sfondi variopinti, e i Temnoceran hanno lunghe strisce verticali che dividono l’uovo in molte parti. Questi sono solo alcuni dei motivi presenti nel gioco, e ovviamente dirveli tutti non sarebbe divertente: dovrete scoprirlo da voi, e una volta schiuso un uovo, potrete consultare la Monstiepedia per ricordarvi i tipi di uova, nel caso vi dimenticaste le loro forme. Questa è forse una delle esperienze più divertenti dell’intero gioco: la ricerca delle uova è emozionante, proprio perché non sai mai che tipo di uova stai per ricevere, e la ricerca è emozionante e simpatica, mai un peso.
Detto ciò, possiamo dirvi che Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è un capolavoro di spin-off degno della saga principale. Capcom ha capito ogni cosa del primo capitolo che non è piaciuta molto ai fan, e ha deciso prontamente di rimediare dando nuove possibilità , aggiungendo nuovi mostri, e in generale migliorando l’esperienza di gioco facendo attenzione su ogni dettaglio. Il legame tra Rider e Monstie dona alla saga un aspetto che non è mai riuscita a fare appieno, ossia dare alle due parti una connessione di amicizia che trascende l’aspetto fisico, e si concentra sulla forza spirituale. Perché per quanto una persona potrebbe dire che sono mostri, sono di più: sono animali di un’ecosistema ricco di fauna meravigliosa (e pericolosa) che bisogna rispettare, proprio come nella nostra vita di ogni giorno. A nome di VMAG, vi ringraziamo di aver seguito la nostra recensione, e ci auguriamo di riavervi in altre future pubblicazioni!