GreedFall Gold Edition Recensione | Quali sono gli elementi di un buon gioco di ruolo? Si tratta di una domanda in un certo senso difficile a cui dare una risposta; alcuni potrebbero dire che la storia è il pilastro fondante di un GDR che si rispetti, ma questo non è sempre vero – esclude titoli non story-driven. Altri potrebbero scavare più a fondo ed attribuire la chiave del successo di un lavoro del genere alla lore, ovvero a quel corpus narrativo di sfondo alle vicende di gioco che funge sia da chiave di lettura, sia da anello di collegamento di tutto quanto– qualcosa che il giocatore deve scoprire. Ma neanche questa è la risposta giusta. Vogliamo provare una terza risposta? Potrebbe trattarsi del wordbuilding, ovvero, delle metodologie e dell’analisi del mondo, un altro mezzo che si può sfruttare ampiamente per fini narrativi.
Si tratta di risposte valide, ciascuna nel suo campo, ma la verità probabilmente è che l’aspetto fondamentale di un gioco di ruolo è la sua capacità di immersione. Nel 2019 venne rilasciato l’ultima opera di Spiders e Focus Home Interactive: GreedFall, action-RPG ambientato in un mondo fantasy dall’estetica medio-rinascimentale che ha riscosso un buon successo ed è stato apprezzato dalla critica. Adesso è da poco uscita la GreedFall Gold Edition in esclusiva per PlayStation 5 ed Xbox Serie X/S, e noi di VMAG abbiamo avuto modo di recensire il titolo. Non vi tratteniamo oltre, augurandovi buona lettura!
La luce della speranza punta a Teer Fradee
Siamo a Serene, la Capitale della Congregazione dei Mercanti, un prospero e non-allineato stato del vecchio continente di questo mondo alternativo fra magia e vapore; un luogo di forti ineguaglianze in cui assistiamo in ultima analisi ad un conflitto fra civiltà e natura. Da diverso tempo infatti il continente dell’universo di GreedFall è affetto da una piaga apparentemente incurabile, la Malicore, una malattia parecchio strana che nessuno riesce a curare. La cosa è peggiorata di diverse spanne da un conflitto che coinvolge le due maggiori potenze oltre al nostro stato mercantile: l’Alleanza del Ponte, una federazione dalle estetiche orientaleggianti composta da alchimisti, maghi e scienziati, e la Teocrazia di Theleme, composta per lo più da inquisitori, esorcisti e predicatori itineranti fortemente devota al Signore della Luce, autoproclamato unico dio monoteista del continente.
Il nostro personaggio è un esponente della nobiltà della Congregazione, istruito per avviarsi assieme al cugino alla gestione del potere di uno dei luoghi migliori in cui vivere nel continente, la stessa Serene, città franca aperta al commercio con tutti, neutrale e lontana dalle terribili guerre che coinvolgono i due giganti. La storia di GreedFall inizia proprio alla Corte di Serene, in cui osserviamo il nostro giovane rampollo venir ritratto da un pittore appena prima la sua imminente partenza alla volta di Nuova Serene, la terza colonia fondata su una nuova isola, Teer Fradee; dove tutti gli attori sopracitati contano di trovare la cura per la Malicore. Assumeremo la posizione di Legato Diplomatico per la Congregazione al fianco di nostro cugino, il nuovo Governatore della città, incaricati di dare il nostro contributo al mantenimento della precaria pace e alla ricerca dell’anelata cura.
Una sfida che sarà molto impegnativa per noi, in quanto in quel luogo remoto, l’occhio vigile della Capitale con le sue strette regole anti-corruzione molto spesso è troppo annebbiato per riuscire a scoprire gli altarini dei potentati locali, e tra i coloni “particolari” della città, le nazioni vicine con le loro agende contrastanti e diverse correnti di nativi, sarà una vera e propria sfida svolgere il nostro compito al meglio delle aspettative. Ci imbarcheremo dunque in una storia ricca di sorprese in cui saremo spesso chiamati a fare delle scelte: come Legato Diplomatico senza dubbio la nostra preoccupazione maggiore è preservare la nostra immagine “super partes” e servire al meglio gli interessi della Congregazione Mercantile, ma sappiamo bene che l’amore è la morte del dovere. Come andrà a finire?
Un Legato “sul campo”
Una storia che fin dall’inizio riesce ad interessare e catturare il giocatore, quella di GreedFall, in cui gradualmente il fruitore viene chiamato a scoprire dal punto di vista di uno straniero una terra ancora per lo più ignota, ricca di meraviglie ma anche di spaventose minacce – mettendo in modo chiaro e ben pensato in scena il paradosso della civiltà umana: fatta di differenze regionali e punti di vista a volte sorprendentemente variegati da persona a persona, su qualsiasi argomento, dalla religione alla politica passando per la morale. Perché la storia del gioco in ultima analisi è proprio basata su uno scontro di morali opposte: i nativi, seppur con opinioni diverse nei confronti degli stranieri (che chiamano renaigse), sono un popolo coeso culturalmente e religiosamente, che coesiste pacificamente con la natura proteggendo con forza Teer Fradee. Stessa cosa non si può dire dei conquistatori dell’isola in sé, intenzionati solamente a sfruttarla come un possedimento qualsiasi, per il commercio e la ricerca, così ossessionati dai loro modi superiori e dal terrore della Malicore da non scorgere i segreti del luogo.
Il vero punto di forza di questa vicenda è proprio di tutto il gioco è data dalla funzione strumentale del nostro personaggio, in una posizione privilegiata per scoprire questo mondo da protagonista per due ragioni ben precise: la sua rispettata e nobile posizione da Legato, e il suo status di marchiato (in nativo, doneigada) che fa comprendere ai nativi che abbia dei poteri magici speciali che pensavano fossero propri soltanto dell’isola in sé. Questa serie di condizioni favorevoli fa un lavoro eccelso nel giustificare l’impianto narrativo dell’opera, arrivando anche ad esaltarlo e dando al giocatore la sensazione di essere un vero protagonista, un autore della vicenda grazie alle sue decisioni. GreedFall in sé fa un ottimo lavoro nel fornire a tipi diversi di fruitori un’esperienza quanto più poliedrica possibile, dando l’opportunità di affrontare le sfide che prefigge al nostro Legato in modi differenti in base allo stile di gioco di ciascuno.
La trama, canonicamente per un RPG, va avanti principalmente attraverso due mezzi, ovvero le quest e le cutscenes. Entrambe sono ragionevolmente ben realizzate e cadenzate, alternando momenti più “action” ed attivi a tappe più lente e regolari in cui il giocatore potrà rivedere i risultati delle sue scelte e prepararsi a quello che è in direttura di arrivo dopo ogni giornata. Divise in missioni principali, secondarie e “dei compagni”, questi incarichi saranno sufficientemente differenziati, benché una certa schematicità e regolarità degli schemi sia visibile e percepibile chiaramente, specialmente giunti nell’isola in sé dopo la sequenza introduttiva ambientata a Serene. Nulla che possa rovinare l’esperienza in ultima analisi, ma di certo qualcosa che in GreedFall sarebbe potuta essere attenzionata in modo migliore in fase di progettazione del titolo.
Soldato, Diplomatico, Esploratore
Tre sono i ruoli principali che il nostro Legato assumerà nel corso di GreedFall: quello del soldato, del diplomatico e dell’esploratore, tutti incarichi credibili e realizzati chi più chi meno in modo approfondito ed accurato. Partendo dal soldato, come è prevedibile, il protagonista avrà chiaramente a che fare con combattimenti in maniera piuttosto regolare durante tutta la sua permanenza sull’isola; che si tratti di bestie feroci, temibili mostri oppure comuni banditi, ci sarà da menare le mani. Per farlo avremo a disposizione quattro classi differenti di armi con pro e contro differenti in un sistema di combattimento piuttosto parametrico che forse sarebbe potuto essere approfondito meglio: le armi leggere, come spade o sciabole, le armi pesanti, come le schiavone o le spadone, le armi a distanza come pistole o archibugi e le armi magiche, principalmente anelli incantati. Ciascuna di queste potrà essere modificata e migliorata e si integrerà ad abilità aggiuntive piuttosto canoniche per il genere come gli attacchi combo o caricati da sbloccare man mano che aumenterà la nostra maestria e attributi; un sistema ben rodato dalla categoria del titolo che tutto sommato è passabile e ben integrata nel resto delle meccaniche.
C’è poi un altro punto di forza di GreedFall, ovvero il mestiere da diplomatico che il nostro nobile damerino sarà chiamato a risolvere nelle fasi di dialogo e nelle numerose missioni a tempo sul campo, come quelle in cui faremo da “intermediari” fra i vari potentati locali, facendo il possibile per portare la tanto anelata pace nelle terre di Teer Fradee. Gli attributi e l’equipaggiamento qui giocano un ruolo significativo in modo particolare: come è facile aspettarsi, una potente armatura sarà piuttosto utile nei combattimenti, ma potrebbe portare intralci nelle fasi di dialogo e persuasione privando il nostro eroe di preziosi punti percentuale. Al contrario, optare per degli abiti da damerino potrebbe essere una scelta migliore per impressionare i nostri interlocutori. Generalmente, questa meccanica è presente in formato solido e consistente in vari aspetti di GreedFall, dandoci modo di risolvere le faccende in gioco in modi differenti in base alle nostre abilità o stile ludico differente. Se abbiamo un Legato esperto di alchimia o crafting, potremmo farci strada in luoghi sigillati usando delle bombe, oppure, se ne abbiamo uno particolarmente atletico, potrà arrampicarsi facilmente e superare in via agevole le prove equilibrio.
Ahinoi, un punto dolente è dato dalla fase esplorativa dell’isola, alleggerita sicuramente dalla meccanica del viaggio rapido, ma non sufficientemente, visto che questo tipo di spostamenti hanno un costo che specialmente all’inizio potrebbe essere sgradevole se non limitante. Come c’è da aspettarsi, in un setting come quello di GreedFall l’esplorazione gioca un ruolo importante, permettendo al giocatore non solo di progredire nell’esperienza, ma anche di raccogliere ingredienti, materiali e bottino e scoprire attività aggiuntive per arricchire l’esperienza. Eppure, non tutto è oro ciò che luccica, come c’era da aspettarsi; il sistema di esplorazione è troppo statico e ripetitivo, fatto di fasi di spostamento per le varie “stanze” dell’isola intermezzate da una scena “accampamento” dove disfarsi del bottino e prepararsi al prossimo quadro. Una meccanica piuttosto antiquata che in un gioco sviluppato nel 2019 forse è un po’ fuoriposto, ma comunque funzionale all’esperienza.
Più che una riedizione
Definire GreedFall Gold Edition una riedizione del gioco del 2019 è forse una affermazione affrettata, in quanto oltre ad essere corredata di un contenuto aggiuntivo rappresentato dal DLC “The De Vespe Conspiracy”, l’opera è stata ottimizzata per le console next-gen, di cui sfrutta la nuova tecnologia e potenza grafica in modo forse non assoluto ma sicuramente apprezzabile con i suoi upgrade intelligenti; parliamo di risoluzione UHD che raggiunge i 4K nativi, con l’aggiunta di caricamento rapido (cosa particolarmente apprezzabile su Sony PlayStation 5) e prestazioni migliorate sia dal punto di vista dell’ottimizzazione che della fluidità di gioco.
Il DLC in sé non si discosta dal contenuto del gioco base, offrendoci una nuova trama collegata al misterioso De Vespe, unita alla possibilità di esplorare delle nuove zone di Teer Fradee servendoci di nuove armi ed oggetti. In particolare, il Legato affronterà una nuova e minacciosa fazione nemica nella Aidág ol creidaw, conosciuta anche come “Il Sangue Infuocato”; nome decisamente antonomasico per un luogo crudele e mortale in cui neanche i nativi si avventurano serenamente. Una trama rinfrescante e ricca di intrighi e sorprese che si riallaccia agevolmente alla trama principale evitando quella fastidiosa sensazione di “fuori posto” che si respira presto in titoli rilanciati a cui viene proposto un nuovo DLC.
L’aspetto grafico e l’atmosfera di GreedFall erano già stati apprezzati dalla critica al suo tempo, e questo fattore si mantiene positivo anche nella Gold Edition che beneficia sia dei punti di forza tecnici sopra elencati, sia dalla reattività del DualSense PlayStation 5, offrendoci un’esperienza fluida e gradevole arricchita dalla bellezza dell’isola e dall’atmosfera misteriosa ed intrigante, che viene meno forse nelle sequenze più fitte di combattimenti, in cui i caratteristici “tamburi di guerra” che sentiremo prima e durante il conflitto potrebbero cominciare a stancarci spingendoci ad evitarli dove possibile. Un aspetto quantomeno minore di un comparto altrimenti solido nella sua quasi totalità.
GreedFall Gold Edition è l’edizione del gioco da non perdersi, un action RPG ben realizzato e apprezzabile che non tradisce le aspettative dei fan: un mondo interessante presentato al giocatore con le carte giuste, capace di toccare le corde corrette per intrattenere e catturare la sua attenzione; un viaggio ricco di sorprese nell’isola di Teer Fradee impreziosito dall’eccellenza tecnica della nuova generazione videoludica e dal DLC che ci auguriamo sia il primo di una serie di contenuti aggiuntivi destinati al titolo.