Non c’è dubbio che Valve abbia creato una vera e propria miniera d’oro con la piattaforma Steam, di cui tutti praticamente siamo utenti. Con grande lungimiranza, il client è passato da essere uno dei primi piccoli distributori digitali di videogiochi a vero e proprio mercato principale, capace di servire decine di milioni di giocatori ogni giorno, contemporaneamente. Tutti ci giochiamo, tutti approfittiamo degli sconti, tutti siamo felici. Ma non dovremmo preoccuparci? E se questo monopolio digitale fosse una minaccia?
E’ di questa opinione Mike Maulbeck, sviluppatore indipendente che, insieme ad un suo amico ha dato vita al gioco Paranautical Activity, con l’etichetta Code Avarice. Date un’occhiata al trailer:
Come? Non lo avete mai visto? Forse il motivo è che il gioco, l’anno scorso, è stato rimosso proprio da Valve dalla sua piattaforma, poiché Maulbeck fu accusato di aver minacciato di morte Gabe Newell con l’accusa di non aver aggiornato il gioco dalla sezione Early Access a quella dello store in tempi accettabili. Dopo rocambolesche smentite e conferme il risultato fu quello della rimozione totale. Da qui il recente sfogo dello sviluppatore:
“Non c’è dubbio che Steam sia troppo potente. E’ impossibile non usare Steam come uno sviluppatore professionale, ed è dannatamente quasi impossibile non usarlo come giocatore. Steam è questo incredibilmente perfetto sistema dove tutto esiste per rinforzare la sua stretta alla gola al mercato PC”.
Queste le sue parole d’accusa che, continua, non sono solamente legate alla sua esperienza negativa, ma anche in una visione generale:
“Me sento come un cospiratore in tutta questa vicenda, ma queste cose non succedono per sbaglio. Valve è intelligente. Sanno esattamente cosa stanno facendo.”
Ok, ok, sono parole forti e frutto di rabbia, tra l’altro senza un’argomentazione davvero valida, ma possono essere spunto per farci chiedere se siamo sicuri di volere che tutto il mercato PC dipenda da Valve. Forse la risposta affrettata di noi giocatori con le ragnatele nel portafogli escluderebbe i dubbi, ma se pensiamo a quanto potere può esercitare l’azienda di Newell sugli sviluppatori qualche critica si può anche avanzare. Voi che ne dite?