Ender Lilies Quietus of the Kinghts Recensione: gli scudi della vestale

Ender Lilies Quietus of the Kinghts Recensione Versione PC | In questo gioco impersoneremo una bambina di nome Lily che verrà accompagnata da un guerriero imperituro che avrà il compito di proteggerla combattendo per lei permettendole di fare ciò per cui è nata, essere una vestale e purificare le creature impure che abitano un mondo ormai devastato dalla corruzione. Nel corso dell’avventura potremo esplorare diverse zone ben distinte e collegate tra loro, in cui il backtracking sarà fondamentale per poter proseguire da una zona all’altra. La cosa curiosa di questo metroidvania però è la storia e il modo in cui viene narrata, infatti nelle varie zone che potremo esplorare potremo trovare delle lettere mai arrivate ai destinatari che raccontano ciò che è successo in quel determinato luogo facendoci intuire che fine abbia fatto quella persona, concludendosi poi con la purificazione della persona stessa ormai trasformata in mostro.

L’inizio è il solito di un metroidvania, cioè la protagonista viene svegliata senza alcun ricordo e passerà la prima parte dell’avventura a capire cosa è successo per poi dover risolvere il problema che affligge il regno. Però non ci vorrà molto per scoprire che c’è ben poco da salvare e che probabilmente lei è l’unico essere vivente con ancora un minimo di senno. Tra potenti nemici, platforming e segreti da scoprire dovremo esplorare il regno abbattuto da una terribile piaga che si stava già diffondendo da diverse generazioni alla ricerca della sorgente dell’acqua benedetta in grado di purificare tutto. 

 

La storia di un Regno in Rovina

Fin dall’inizio potremo notare quanto l’ambiente circostante sia in rovina e che probabilmente Lily stava dormendo da molto tempo prima di venire svegliata dal cavaliere nero, la prima figura amichevole che le si presenterà davanti offrendosi di accompagnarla e di proteggerla. Dopo un breve tutorial sui comandi base dovremo affrontare il primo boss e una volta che l’avremo assorbito e ottenuto i suoi poteri, potremo dare veramente inizio all’avventura. Ogni zona avrà circa quattro o cinque nemici unici di cui potremo trovare una versione potenziata come un miniboss che potremo riconoscere essere il mittente o il destinatario delle lettere che potremo trovare nella stessa area dal suo nome, e una volta battuto potremo assorbirne i poteri e renderlo un nostro alleato. Possiamo dire che i poteri si dividono in due classi, principali e secondari, le prime le potremo ottenere dai boss e saranno gli attacchi principali con cui fare danno ponendoci in uno stato di lag, mentre le seconde potranno essere usate senza che la protagonista si debba fermare sul posto. Ciò che li differenzia principalmente è il numero di cariche, a parte un’attacco principale che è anche l’unico a distanza, gli altri dispongono di infinite cariche, mentre gli attacchi secondari ne hanno un numero limitato impedendo così al giocatore di spammare una stessa mossa tra una stazione di riposo e l’altra.

Insieme agli attacchi, sconfiggere i boss sbloccherà delle abilità di movimento come il doppio salto, il poter nuotare sottacqua il wall jump ecc. Poi ci sono le abilità passive, dettate dai cimeli che potremo trovare ed equipaggiare, essi potranno donare vita extra, più velocità, ecc. Sia i cimeli che gli attacchi potranno essere equipaggiati riposando in una stazione di riposo, gli attacchi potranno essere messi in una coppia di tre slot che potranno essere inter cambiate premendo RB/R1 sul controller. Ovviamente come con i falò in Dark Soul, riposare comporta riportare in vita tutti i mob sconfitti. La cosa interessante però è che nonostante che alla morte veniamo riportati all’ultima “falò” a cui abbiamo riposato, non perdiamo nulla, probabilmente perché in questo gioco le uniche valute spendibili per poter potenziare gli attacchi sono ottenibili solo trovandole addosso ai dei cavalieri caduti e in modo quasi contato per poter potenziare solo un’arma alla volta.

Ender Lilies Quietus of the Kignts

Un’atmosfera “quasi” materna

In questo gioco sentiremo spesso parlare del legame tra le vestali e le loro madri, o comunque figure famigliari importanti, e nonostante il regno sia ormai completamente corrotto dall’impurità della pioggia maledetta verremo quasi costantemente accompagnati da musiche spettacolari, rilassanti sotto un certo punto di vista dando quella maggiore profondità e differenza tra una zona e l’altra dato anche il taglio netto che avviene poiché in alcune “stanze” della mappa la musica sarà completamente assente e ci faranno compagnia solo i passi della piccola Lily e l’incrociarsi delle spade con i nemici. Lo stile grafico ricorda molto quello degli anime orientali, e per quanto riguarda le animazioni, esse risulteranno molto fluide e avvolgendosi bene con l’ambiente circostante.

Non fatevi però troppo ingannare dall’atmosfera poiché dopo un certo punto essa tenderà a incupirsi insieme alla difficoltà dei nemici che in diversi punti risulterà più difficile di quanto ci si aspetti costringendo così il giocatore a dover ripetere una stessa serie di “stanze” prima di riuscire proseguire. Probabilmente questo dislivello di difficoltà è dovuto al fatto che le zone in questione sono quelle successive a quelle presenti nell’early access e quindi devono ancora essere bilanciate. Le fasi di platforming invece sono ben regolate anche da aree nascoste accessibili solo tramite un buon occhio e la giusta abilità favorendo così il backtracking per poter recuperare un oggetto che prima non era accessibile.

Ender Lilies Quietus of the Kignts

Un metroidvania perfetto all’80%

Dopo circa 10 ore per poter concludere una prima volta Ender Lilies Quietus of the Knights abbiamo potuto notare diverse mancanze, come per esempio la profondità del cavaliere nero, spesso e volentieri compaiono dei dialoghi che però rischiando di essere ignorati dato che compaiono in basso allo schermo e il giocatore meno attento potrebbe non farci caso poiché concentrato nello scontro o sul platforming, ciò non capita solo col cavaliere ma anche con altri dialoghi che compaiono per troppo poco tempo rendendo quasi impossibile al giocatore di leggerli. Inoltre oltre al cavaliere nero sarebbe stato interessante poter interagire di più con gli altri spiriti una volta divenuti alleati. Un altro difetto che si può notare è che in certi punti i nemici sembrano bloccarsi e quindi risultano estremamente facili da abbattere. Infine manca un vero e proprio boss finale, anche se l’ultimo boss affrontabile prima del finale risulta particolarmente difficile, si trova ben distante dall’ultima stanza del gioco e quindi manca quella soddisfazione di battere “l’ultimo guardiano” prima di poter accedere alla stanza dove potremo ottenere uno dei vari finali.

In conclusione volevamo dire che questo gioco, bensì presenti alcuni “errori” per così chiamarli offre un’ottima esperienza data soprattutto dal suo particolare e semplice modo di narrare i fatti e di presentare i personaggi contornato da musiche veramente spettacolari e coinvolgenti. La storia benché complessa e frammentata, permette al giocatore di comprenderla facilmente e di poter mettere insieme i pezzi del puzzle seguendo un percorso tutt’altro che lineare visto che non esiste un vero e proprio “percorso giusto” da poter seguire e quindi l’esplorazione gioca un ruolo chiave in questo titolo sviluppato da Adglobe e Live Wire. Questo gioco è disponibile in italiano e uscirà, oltre che per PC, per PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch.

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