Shenmue è una saga che si è accattivata uno zoccolo duro di fedelissimi fan. Nata sulla defunta Dreamcast come avventura in sette episodi, ben presto si rivelò incapace di garantirsi la sopravvivenza su una consolle già destinata al tracollo e, pur compattando la storia e smerciandosi su Xbox, non fu mai portata a compimento, bloccandosi al secondo videogame. Come ben sappiamo, dal 2001 a oggi il mondo è drasticamente cambiato e Yu Suzuki, ideatore della serie, è venuto a conoscenza dell’esistenza di Kickstarter, portale di crowd-funding che gli ha permesso di mettersi a lavoro sul suo primo titolo di grande spessore dopo un’incredibile astinenza di 15 anni (nei quali è stato segregato ai giochi mobile). Pur avendo ottenuto più di sei milioni di dollari, tuttavia, Yu rivela a Eurogamer che non gli sarebbero dispiaciuti affatto ulteriori fondi.
Messa così pare decisamente un’affermazione spropositata, ma basta superare la prima impressione per rendersi conto che, tutto sommato, si tratti di una cifra esigua. Il primo Shenmue, uscito nel 1999, era riuscito a stagliarsi come pietra miliare dell’evoluzione videoludica grazie a un consistente budget di 70 milioni di dollari, circa 17 volte la cifra messa a disposizione da Konami per lo sviluppo di Silent Hill. Non sorprende quindi che Yu si sia avvicinato alla Sony e che si sia palesato all’ultima E3 per poter smuovere le acque nella speranza di rastrellare altri fluidi da poter ripartire tra gameplay ed estetica. A questo punto resta da chiedersi se Shenmue III si snaturerà lasciando con un pugno di mosche i finanziatori originari o se questa somma “contenuta” sarà sufficiente a garantire un prodotto degno di nota.