Upsilon Circuit: preparati a morire (senza poter continuare)

Il noto slogan “preparati a morire” ben si sposava con la saga di Dark Souls. Dopo pochi minuti di tutorial ci si trovava annichiliti da trappole sleali o mostri eccessivamente potenti, ben presto si iniziava il lungo percorso paranoico che ha condotto quasi tutti i giocatori ad avere un morboso rapporto con il proprio scudo. Gli equipaggiamenti difensivi, tuttavia, servivano solamente su piccola scala, il segreto della sopravvivenza, paradossalmente, consisteva nel morire e ripetere infinite volte i livelli fintanto che non si conoscesse a memoria la planimetria di ogni singolo palazzo. In Upsilon Circuit, videogame a cui sta lavorando il gruppo di Robot Loves Kitty, questa strategia non sarebbe in alcun modo applicabile, visto che una volta morti si è fuori dai giochi per l’eternità. In parte action-RPG, in parte gioco Player-VS-Player e in parte gameshow, Upsilon Circuit propone scontri tra 8 giocatori in un ambiente che per giocabilità e intenti ricorda lontanamente il vetusto Smash TV.

"Big money! Big prizes! I love it!" - M.C.
“Big money! Big prizes! I love it!” – M.C.

“Quando gli sfidanti combattono mostri o recuperano tesori, i punti esperienza e altri premi vengono assegnati agli spettatori. I punti esperienza sono usati collettivamente dagli spettatori per sviluppare l’albero delle abilità del giocatore. Per metterla giù semplicemente, gli spettatori sono parzialmente dungeon master, strateghi e giudici & giurie.”

Dei veri e propri Hunger Games in cui il pubblico osserva le gesta dei “gladiatori” in attesa del proprio turno, interagendo esclusivamente inviando bonus o malus sul campo di battaglia a seconda dei capricci della maggioranza. Upsilon Circuit è ancora a uno stadio molto acerbo, ma non si può negare si tratti di un’idea molto curiosa ai limiti del test sociale.

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