Swords of Legends Online Provato PC| La mitologia ha sempre esercitato il suo fascino sugli sviluppatori di tutto il mondo, videogiochi con figure ispirate a culti realmente esistenti, antichi o meno, di certo non mancano. La mitologia cinese non fa eccezione, la grande quantità di miti e leggende raccolte in essa può generare migliaia di racconti diversi. È proprio sulla mitologia cinese che si concentra Swords of Legends Online, il MMORPG che ha letteralmente fatto terra bruciata nel suo paese d’origine. Finora rimasto confinato in Cina, il titolo è diventato di così grosso calibro che Gameforge ha deciso di scommettere su di esso e introdurlo nel nostro mercato. Sebbene il lancio ufficiale del titolo sia previsto in estate 2021, noi di VMAG abbiamo avuto l’opportunità di provare l’alpha. Ecco a voi quali sono le nostre impressioni sul titolo.
La prima scelta in un MMO…
La prima cosa con cui entriamo a contatto è ovviamente, trattandosi di un MMORPG, la scelta della classe e l’editor del personaggio. Attualmente sono disponibili 6 classi diverse, ciascuna con 2 diramazioni uniche, quindi possiamo considerare 12 stili di combattimento differenti. Sebbene ciascuna di esse risulti accattivante, noi abbiamo optato per la classe Spellsword, che permette di combattere lanciando spade (dopotutto si chiama Swords of Legends Online, ci è sembrato anche opportuno sceglierla). Anche le restanti sono molto interessanti: La classe Spearmaster combatte utilizzando le lance, i Berserker optano invece per degli spadoni, i Summoner combattono evocando bestie e supportando gli alleati con il loro bastone, i Reaper adottano una falce e infine la classe Bard utilizza un’arpa.
Andiamo ora a parlare dell’editor del personaggio, vitale per ogni gioco di questo genere. È estremamente dettagliato, possiamo modificare la struttura del nostro personaggio in maniera molto specifica, non sarà un problema creare il protagonista ideale (tenendo in considerazione la canonica ora per farlo perfetto, s’intende). Particolare dettaglio è stato posto nella modellazione facciale, ogni singolo dettaglio strutturale è modificabile secondo i nostri gusti. L’unica pecca effettiva risiede nelle capigliature: non sono poche, intendiamoci, tuttavia sono presenti pochi colori che, purtroppo, non differiscono di molto, tant’è che abbiamo continuato a cambiare tra due tonalità diverse notando a malapena la differenza. In ogni caso, seppur non è l’editor più completo che abbiamo mai visto in un MMORPG, è comunque di tutto rispetto.
Una mappatura “fuori controllo”
Passiamo ora ai primi minuti di gioco. Completata la prima cutscene veniamo catapultati nel mondo di gioco, qui iniziamo a muovere i primi passi e a provare il sistema di movimento. Swords of Legends Online ci permette di scegliere tra due tipi di controlli: il primo è il classico sistema degli MMORPG, ci si muove con WASD o con il mouse, la visuale si sposta con il tasto sinistro e si selezionano le abilità con i vari tasti assegnati. Il secondo metodo è più orientato al dinamismo in battaglia, in quanto la visuale si muove assieme al mouse e le prime due abilità del personaggio si utilizzano con il tasto sinistro e destro del suddetto. L’unica cosa che ci ha lasciato un po’ disorientati è una particolare scelta di tasti: ad un certo punto ci vedremo costretti ad assegnare le nostre abilità a degli slot attivabili tramite la combinazione di due input: il tasto alt sinistro e uno tra i tasti singoli utilizzati per le altre abilità. Sappiamo che è contorto, quindi cerchiamo di spiegarlo con un esempio.
Il nostro personaggio attacca normalmente con i tasti Q ed E, che corrispondono alle nostre prime due abilità. In seguito sbloccheremo altre skill, che inizieremo ad assegnare al tasto R e ai numeri che vanno dall’1 all’8. A questo punto iniziano i problemi: dopo questi tasti, la prossima lettera sulla lista ad essere mappata è la Z, distante da tutte le altre. Non solo, come abbiamo detto prima gli ultimi 4 slot disponibili sono assegnati alle combinazioni alt-Q, alt-E, alt-R ed infine alt-X (a questo punto perché non alt-Z?). Chi gioca abitualmente agli MMORPG troverà questa cosa senza dubbio scomoda, perché se ai livelli iniziali la cosa non causa troppi problemi, nelle fasi finali di gioco questo può compromettere l’esito di intere istanze. Se la combinazione ottimale di poteri è difficile da svolgere, la situazione può facilmente sfuggire di mano.
Quello che Swords of Legends Online perde con la mappatura dei comandi lo guadagna con il sistema di movimento. Il nostro personaggio è estremamente svincolato, iniziamo già dal primo livello con il doppio salto e un ampio grado di controllo aereo, e proseguiamo con il volo disponibile già ai primi livelli. Quest’ultima meccanica è molto ben realizzata, la libertà di movimento che otteniamo ci permette di spostarci per la mappa in maniera veloce (dato che è presente pure uno scatto) e completa. Inoltre è possibile arrestare la corsa o la planata in qualsiasi momento, atterrando sul posto.
I classici non muoiono mai
Quando si parla di titoli così non si possono non citare le istanze che hanno da offrire. Prima di parlare di queste però dobbiamo fare una parentesi su quello che il mondo di gioco ha da offrire. Da un lato è estremamente divertente esplorare Swords of Legends Online, perché le classi dei personaggi sono molto soddisfacenti da utilizzare sia a livello meccanico che visivo (la Spellsword ha degli effetti particolarmente gradevoli nella sua sottoclasse a distanza). Tuttavia il gameplay presenta due problemi: il primo è che i nemici, salvo le già nominate istanze, non sono quasi mai aggressivi. Possiamo tranquillamente camminare accanto a un colosso che emana energia oscura da ogni poro, se non lo attacchiamo lui continuerà a pascolare in tranquillità.
Il secondo problema riguarda le fasi iniziali del gioco e sono legate alla storia. Non c’è nulla di sbagliato nel rendere questa una parte fondamentale del titolo, anzi tutto il contrario, tuttavia bisogna gestire bene il modo in cui questa scelta viene eseguita. Per le prime 5 ore di gioco i combattimenti sono sporadici e con nemici che non possono neanche lontanamente reggere il confronto. Le cutscene poi sono tante e durano a lungo, rallentando eccessivamente il pacing. Lasciare poche fasi di gioco effettivo, specialmente all’inizio di un MMORPG, è controproducente. Se aggiungiamo poi che alcuni dialoghi sono tradotti male oppure non tradotti affatto (traduzione in inglese ovviamente), la voglia di stare dietro alla narrazione si affievolisce. Ovviamente i problemi di traduzione sono facilmente risolvibili e, considerando che ancora manca abbastanza tempo al lancio ufficiale, crediamo che verranno in larga parte risolti.
Torniamo ora a parlare delle istanze, come abbiamo anticipato all’inizio del paragrafo. Queste sono molto simili a quelle degli altri multiplayer di massa online. Si cerca una squadra (sebbene il primo sia possibile farlo in solitaria), si entra nell’istanza, si procede eliminando i vari boss e e si recupera il loot, sperando sia sempre della qualità migliore. Una formula molto semplice, che tuttavia si è mantenuta negli anni e rimane uno dei pilastri fondamentali del genere.
Un mondo sorprendente
Abbiamo analizzato il sistema di movimento, di combattimento, la creazione del personaggio e il gameplay del titolo, adesso passiamo ad uno dei suoi punti più forti: l’aspetto artistico. Ogni sezione della mappa è estremamente bella da vedere nel complesso, dai villaggi rurali all’hub centrale. Le nostre sessioni hanno registrato un abuso della modalità foto, attivata all’incirca ogni 3 minuti. Potrebbe essere una diretta conseguenza del fatto che titoli con questa ambientazione non si trovano facilmente, ma Swords of Legends Online riesce a rendersi riconoscibile dai suoi vari fratelli, cosa che vi assicuriamo non essere da poco. La cura estetica non si ferma solo agli ambienti: i personaggi sono molto caratterizzati e singolari e gli equipaggiamenti hanno un aspetto unico, ci sono ad esempio vari abiti diversi e accessori di difesa che alterano addirittura elementi quali la capigliatura. Questa diversità prevedibilmente non si applica ai nemici, fatta eccezione per boss e simili.
Tra le varie meccaniche che il gioco ha da offrire, ce n’è una che purtroppo non abbiamo potuto approfondire per mancanza di tempo. Stiamo parlando del sistema Housing, scenario in cui ci viene affidata la gestione di un’isola. È possibile personalizzare il luogo secondo i nostri gusti, trasformandolo addirittura in un tempio; inoltre è possibile visitare le isole dei propri amici. Purtroppo per sbloccare questa funzione bisogna arrivare al massimo livello, cosa che non ci è stata possibile. Per questo motivo ci è impossibile parlare della funzione; un vero peccato, poiché sembra meritevole di essere approfondita.
Prima di concludere parliamo un attimo di come gira Swords of Legends Online. Tenendo in considerazione che i test sono stati eseguiti su una 1060 da 3Gb, possiamo dire che nelle fasi di gioco non abbiamo assistito quasi mai a cali di frame, e quei pochi che si sono presentati non sono mai stati gravosi, tant’è che in realtà si potrebbero imputare a qualche perdita di pacchetti con il server e non a un problema di performance del gioco in sé. In realtà ci sono stati casi specifici in cui abbiamo incontrato cali di frame abbastanza fastidiosi, tuttavia sono stati registrati sempre durante una situazione inaspettata: le cutscene sono state le fasi più problematiche. Non riusciamo a capire come mai, soprattutto considerando che anche i combattimenti più movimentati reggono bene, ma comunque è bene tenere in considerazione che in quelle circostanze capitano relativamente spesso.
In definitiva Swords of Legends Online ha tutte le potenzialità per poter brillare nel nostro mercato, tuttavia ha ancora bisogno di qualche rifinitura. Il lavoro svolto a livello artistico è di alta qualità e il gameplay, classico nei giochi di questo genere seppur alquanto originale per via del sistema di combattimento, riesce a intrattenere e catturare il giocatore in maniera eccellente. Le fasi iniziali del titolo, molto lente, potrebbero purtroppo scoraggiare molti giocatori dal proseguire nella loro avventura, e gli spezzoni tradotti male o non tradotti affatto limitano quello che la storia ha potenzialmente da offrire. La mappatura dei comandi è particolarmente scomoda, quindi consigliamo di metterci mano e modificarla. L’unico problema di performance riscontrato riguarda i cali di frame durante le cutscene, è bene sistemare la situazione. Se ed Aurogorn risolveranno buona parte di questi problemi, il titolo riuscirà senza dubbio a ritagliarsi il suo spazio e ad attirare milioni di utenti, come del resto ha già fatto in Cina. Non ci resta che aspettare fino al giorno di lancio ufficiale e augurare il meglio al gioco.