Euclidean: la recensione di Vmag

Euclidean è un videogioco indie sviluppato da Alpha Wave Entertainment scaricabile da Steam a 3.99€ che si presenta come horror geometrico. Una strana definizione, ma tutto sommato azzeccata. Il gioco, suddiviso per livelli ( 9 in tutto, proprio come i gironi dell’inferno della Divina Commedia), consiste in una lenta discesa, come se stessimo sprofondando nelle profondità dell’oceano, ma all’interno di una dimensione non umana, probabilmente simboleggiando il viaggio verso l’inferno. Il nostro unico compito sarà quello di evitare, con i classici W A S D, tutti gli ostacoli che risultano letali e le creature che altro non sono se non un insieme di figure geometriche e raggiungere delle piattaforme che si troveranno alla fine del livello.

Detto così può sembrare piuttosto facile, eppure il gioco non è così semplice. Il movimento del personaggio non è di facile manipolazione e lo spostamento risulta essere molto limitato; spesso infatti non ci sembrerà neanche di esserci mossi e finiremo per morire malamente. Il perché? La sensazione che ho avuto a riguardo è che sembra quasi che il gioco stesso voglia portare il giocatore in una condizione emotiva di impotenza e spaesamento.

9 livelli. 9 Gironi dell'inferno. Coicidenze?
9 livelli. 9 Gironi nell’inferno. Coicidenze?

Ogni livello ha l’obiettivo di portare sconforto al giocatore e la scelta stilistica sia nelle tonalità di colori che in quella dei suoni è assai azzeccata; eppure, per quanto l’idea sia sicuramente molto interessante, comporta non pochi problemi all’interno del gameplay. La difficoltà dei comandi e il fatto che a causa di colori a volte troppo forti non capiamo dove ci troviamo, fa sì che il giocatore, dopo che muore due, tre o quattro volte, cominci a spazientirsi e perda la voglia di giocare per poi riprendere in un secondo momento. Per fare un esempio pratico, vi basterà guardare lo screenshot qui sotto.

Ok, dove ci troviamo?
Ok, dove ci troviamo?

La meccanica principale del gioco è quella che ci permetterà di individuare l’orbita dei mostri presenti nel livello premendo il tasto E: infatti tutti i nemici all’interno del livello compiono dei percorsi fissi e attivando la modalità di sincronizzazione potremo vedere dove si trovano ed evitarli. Questa modalità però non è sempre utilizzabile ed ha un tempo di ricarica piuttosto lunga, per cui va usata con cura nel caso in cui non si voglia morire infinite volte come è successo al sottoscritto (maledette meduse quadrettate).

Oltre al danno, anche la beffa.
Oltre al danno, anche la beffa.

Volevo soffermarmi in particolare sull’ultimo livello visto che, a mio avviso, è quello più riuscito. Tutto il gioco simboleggia una discesa, una caduta all’interno di qualcosa di ignoto come può essere la morte. Nell’ultimo livello del gioco (La Risoluzione), ci ritroviamo di nuovo a cadere ma questa volta sotto di noi non vi è alcun ostacolo, nessun mostro o un qual si voglia elemento letale. Cosa c’è? Una sfera che emana una luce, luce che via via diventa sempre più forte. Onde evitare spoiler su ciò che accadrà, mi limito a dire che finché non si completa il gioco non se ne capisce a pieno il senso.

Segui la luce. Non avere paura... O forse sì.
Segui la luce. Non avere paura… O forse sì.

In conclusione, posso dire che il gioco non è fatto per chi vuole giocare un semplice titolo horror e nemmeno per coloro i quali sono interessati esclusivamente al gameplay. Euclidean è un gioco che vuole offrire qualcosa di diverso. Proprio perché indie, il titolo può permettersi di mettere da parte gameplay e grafiche pazzesce, per far risaltare qualcos’altro, qualcosa di più filosofico e profondo. Il gioco merita di essere provato da chi, ancora, non è offuscato solo dal bisogno di vedere in un videogioco una grafica altissima e un gameplay che possiamo definire “spacca e distruggi”.

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