Call of Duty ed i frutti ottenuti dalla lotta contro i cheater

I cheater, persone senza ritegno ed onore che rovinano l’esperienza multigiocatore in fin troppi titoli. Ovviamente quelli presi di mira più spesso, e di cui si hanno fin troppe prove, sono i first person shooter. E tra di questi, negli ultimi tempi, ne è stato tristemente influenzato il franchise di Call of Duty e specialmente Call of Duty: Warzone. Gli sviluppatori di Activision e Raven Software (specialmente questi ultimi) non sono stati a guardare ed hanno applicato (ed applicano) una politica severissima verso i soggetti incriminati. Con duro lavoro e costanza ora si vedono i primi risultati di questa “contro-offensiva” agli imbroglioni. Infatti, secondo quanto detto dai produttori, ad oggi i team di sicurezza e sanzionamento hanno inflitto più di 475.000 ban permanenti in Call of Duty: Warzone.

L’ondata di ban di ieri è stata la settima ondata su larga scala da febbraio a questa parte. In aggiunta, i medesimi infliggono ban quotidianamente, per violazioni individuali o di account puniti che hanno mantenuto il comportamento malevolo. Inoltre, pare che stiano anche affrontando il mercato commerciate di fornitori e rivenditori di cheat. Ciò include account sospetti, che vengono potenziati e venduti ai soggetti recidivi. Sono stati recentemente bannati 45.000 account fraudolenti sul mercato nero utilizzati dalle persone sopracitate. Certo questo è solo un piccolo passo, seppur significativo, nel punire questi “truffatori” e bisogna che questi provvedimenti continuino ancora. Se siete interessati a leggere le regole applicate per evitare i cheater o segnalarli, potrete leggere le condizioni qui.

Call of Duty Warzone