Tales from the Borderlands Recensione: un grande ritorno su Pandora

Tales from the Borderlands Recensione | Pandora: un orribile pianeta desertico pieno di morte e violenza, dove ogni individuo cerca di ucciderti nel peggiore dei modi o ti rinfaccia l’esistenza della sua bicicletta di carne. Se non sapete di cosa sto parlando, lasciate che vi illuminiamo sullo storico franchise della IP forse più importante di Gearbox Software: Borderlands. Ambientato in un mondo dove la morale e l’etica sono l’equivalente di una formica in un barattolo vuoto, questa serie RPG/FPS looter shooter ha da sempre scaldato i cuori dei giocatori, ed i suoi titoli sono capovalori senza precedenti, a testimonianza il fatto che il secondo capitolo della serie è stato uno dei concorrenti per il titolo di GOTY 2012. Tuttavia, non tutti i giochi di Borderlands riguardavano sparatorie selvagge e bottino goliardico: un’avventura, in particolare, descriveva l’aspetto più umanistico e morale della saga, ricordandoci che non sono tutti pazzi assassini sul pianeta di Pandora.

Tales from the Borderlands è stato sviluppato nel 2014 da Telltale Games, la quale, in seguito alla sua ufficiale bancarotta avvenuta nel 2018, fu costretta a ritirare ogni suo titolo dal commercio, e questa leggendaria perla fu lasciata nel dimenticatoio…fino a qualche mese fa. Grazie agli sforzi di 2K Games, i diritti per l’IP sono stati recuperati, e il gioco è tornato più splendido che mai. Oggi, assieme a voi, analizzeremo ciò che la storia ha provato a cancellare, e vedremo come svetta sul podio di uno dei migliori titoli realizzati da Telltale Games. Ecco a voi la recensione di Tales from the Borderlands.

Tales from the Borderlands

Tales from the Borderlands: ritorniamo su Pandora, il pianeta più pacifico della galassia

La storia è l’elemento chiave più importante di Tales from the Borderlands, visto che è un’avventura grafica interattiva, e di conseguenza, la trama segue una parte cruciale. Come ogni titolo di Borderlands, Marcus Kincaid ci narra delle vicende avvenute recentemente, e di come il folle Jack il Bello ha incontrato la sua fine per colpa dei Cacciatori della Cripta e di come in sua assenza, la mega corporazione Hyperion è ridotta ad un cumulo di reietti pronti a divorarsi a vicenda per ottenere promozioni. Proprio qui incontriamo uno dei due protagonisti della storia, Rhys Strongfork, nonché un normale impiegato e manager dell’azienda, il quale aspetta la sua tanto desiderata promozione dall’attuale vice presidente Henderson. Quello che Rhys non è a conoscenza, tuttavia, è che l’uomo è stato “formalmente” congedato nello spazio profondo da Hugo Vasquez, ed egli ora detiene la carica. Visto l’astio enorme dei due, Vasqueza deride Rhys e lo degrada ad una posizione ancora più bassa di quella che aveva, e da questa sfortunata serie di eventi avrà inizio la nostra storia.

Rhys è un uomo dai principi semplici, ed è per questo che è così piacevole vederlo in azione: è un umile impiegato aziendale che arriverebbe a tutto pur di ottenere giusto quel piccolo premio in più per uscire dall’abisso della depressione, e con l’aiuto del suo fidato amico e programmatore Vaughn acciufferebbe la prima occasione possibile, ed è proprio quello che succederà. Dopo aver scoperto un piano di Vasquez, i due cercano di rubargli l’affare, ma inavvertitamente causeranno altro caos che comprometterà la loro posizione nella Hyperion, e Rhys sarà costretto a prendere decisioni difficili. Atterrati su Pandora, avranno la “sfortuna” di incappare nelle sorelle Sasha e Fiona, e quest’ultima sarà anche la seconda protagonista. Avendo i due punti di vista di due differenti persone dona al giocatore la possibilità di esplorare diversi pensieri e mentalità, dalla mente calcolatrice di Rhys alla veloce e precisa mano di Fiona.

Dinamiche tra amici… e nemici (perlopiù nemici)

Uno degli approcci più sorprendenti del gioco è proprio la sua capacità di ridurre la potenza dei protagonisti e ridurli a miseri uomini. Lungo la serie di Borderlands, abbiamo usato le armi da fuoco dei Cacciatori delle Cripte per risolvere i nostri problemi, ma in un contesto come quello di Rhys, Pandora è un pianeta terrificante su cui vivere, e questo “nerf” alla forza dei giocatori fa ricordare come ci si possa sentire se non si dispongono delle abilità giuste per affrontare le costanti minacce. Ma ovviamente, non sarebbe un titolo di Borderlands senza il suo tipico black humor che ti rimbomba da ogni luogo, e questo è l’ennesimo punto a favore del gioco. Un dialogo su tre vi farà probabilmente scappare una risata, su questo non ci piove. La cosa più impressionante è vedere come le scene ridicole non siano mai soffocanti e opprimenti, e di conseguenza non sono fastidiose al giocatore, il quale non può che ridere alla prima occasione dove viene presentato un personaggio importante per poi morire letteralmente tre secondi dopo.

Tales from the Borderlands
Forse la mia scena preferita, Rhys cerca di strozzare un bandito ma è fisicamente troppo debole per farlo, al punto che il bandito lo incoraggia di premere più forte.

Proprio come gli altri capolavori di Telltale Games, Tales from the Borderlands offre numerose scelte di gioco disponibili nelle sue opzioni, e la pressione sarà costante. Molto spesso dovrete schivare colpi di fuoco, spostare oggetti ed usare il vostro ingegno per capire la soluzione giusta al momento giusto. Forse le meccaniche più uniche del gioco sono lo scanner ECHO dell’occhio sinistro di Rhys, i soldi di Fiona e l’opzione del silenzio nei dialoghi. Con il primo, se avrete il controllo di Rhys in quella situazione, potrete usare lo scanner e perlustrare i dintorni per carpire segreti da apparecchiature elettroniche e scovare indizi nascosti che vi torneranno utili. Fiona dispone di banconote che potrà trovare nel corso dell’avventura per comprare maschere, pistole o anche solo indumenti migliori, ma i soldi spesi non torneranno indietro, dando l’opzione della scelta al giocatore. Infine, durante le innumerevoli conversazioni nel gioco, avrete sempre l’opzione del silenzio, in cui probabilmente capirete che aprire la bocca in un determinato contesto non è la cosa migliore da fare, specialmente davanti ad un presidente incavolato.

Tales from the Borderlands
Persino il testo consiglia il silenzio. Davanti al tuo superiore che ha appena assassinato un uomo, come agiresti?

Il gioco è fortemente realizzato per essere un omaggio per i fan della serie. Al suo interno rivediamo un sacco di facce amiche già conosciute nei precedenti giochi, come Brick, Mordecai, Zero e persino Jack il Bello, anche se ognuno di essi ha le sue ragioni e motivazioni. Alcuni di loro saranno anche Cacciatori della Cripta, ma voi non lo siete: ricordatevi che siete sopravvissuti, ed il vostro destino potrebbe farsi condizionare nel peggiore dei modi se doveste prendere decisioni sbagliate. Diviso in ben cinque capitoli, ognuno di essi è staccato dagli altri, ed è possibile accedere ad ognuno di essi in qualunque momento. Questo è stato fatto per permettere ai giocatori di modificare specifiche decisioni prese lungo la partita, alterando la storia e il destino di determinati personaggi. La procedura è ottima e sensata, ed è considerata una genialata da molti proprio per questo motivo.

Riadattare lo stile dello sparatutto nell’avventura interattiva

Ma come se la cava Tales from the Borderlands in termini di grafica e musica? Sorprendentemente bene, questo ve lo assicuro. Famosa in generale nella gaming industry per il suo unico motore grafico, il Willow Engine, persino in un’avventura grafica interattiva Telltale si è sentita obbligata ad usarla, portando l’immersione alle stelle e ricordando ai giocatori che anche se il genere è diverso, è pur sempre Borderlands, che lo pensino o meno. Il compartimento musicale è fenomenale, mai fastidioso e sempre una buona risorsa da avere quando sono i dialoghi a coprire gran parte delle schermate di gioco, in cui apprendiamo di più sui personaggi, i quali sono gli assoluti punti chiave del gioco. Ogni singolo individuo ha una storia da raccontare e da esplorare, ed alcuni di essi li incroceremo nei futuri titoli FPS della saga, come lo scienziato della Atlas, Cassius, la mercenaria Athena e altri ancora.

Ad arricchire i personaggi ci sono favolosi doppiatori dalla loro parte, come il grande Troy Baker nei panni di Rhys, Laura Balley con Fiona, Erin Yvette con Sasha e il famosissimo Patrick Warburton nel personaggio dell’antipatico Vasquez. Possiamo vedere sin da subito come ogni doppiatore sia a proprio agio nei rispettivi personaggi e quanto riescono ad influenzare le loro personalità durante l’avventura del giocatore. Ogni punto di vista che viene analizzato cattura l’attenzione, e penso che non esista un gioco come Borderlands capace di unire comicità e serietà in modi così sorprendenti, motivo per il quale i fan apprezzano questo lato che Telltale Games ha voluto preservare nella realizzazione del titolo.

Tales from the Borderlands
Un close up su Troy Baker e Rhys, e possiamo già notare come si somiglino come due gocce d’acqua sia d’aspetto che di personalità.

Detto ciò, non tutto è perfetto in questo mondo, e Tales from the Borderlands non è l’eccezione. Molti sostengono che una delle piccole imperfezioni del titolo non è altro che la testardaggine di Telltale Games di non essere molto innovativa nel suo gameplay, e possiamo proprio concordare su questo, anche se già nei vecchi standard ci sono stati grandi passi avanti. Tuttavia, negare la ripetitività del gameplay e paragonarlo ai vecchi giochi della compagnia non è per nulla sbagliato, ma anzi serve da lezione ai medesimi per ricordare come un’opera originale non richieda troppi sforzi in termini di storytelling, e questa è la chiara rappresentanza. Purtroppo, non molti hanno apprezzato il Willow Engine implementato, specialmente coloro che non erano familiari con il franchise in precedenza, e anche se questo può essere una cattiva opinione, è sicuramente una valida critica alla quale ci si può appoggiare. La grafica è senz’altro un punto discusso da molti, ma un vero fan del franchise sa bene che Borderlands non sarebbe lo stesso senza l’utilizzo quasi necessario del motore di gioco.

Se non fosse già abbastanza ovvio da quanto ho lodato il videogioco fino ad adesso, possiamo dirvi senza esitazione che Tales from the Borderlands è un grande successo, forse il miglior titolo mai realizzato dalla compagnia di Telltale Games. Nonostante la loro bancarotta abbia spezzato il cuore, è rassicurante e commovente vedere come 2K Games e Gearbox Software siano stati disposti a salvaguardare un tale gioiello e il risultato è stato un grande ritorno da parte di molti fan nel genere delle opere grafiche interattive. Il futuro della serie è roseo e incerto, e molti sospettano che questa decisione di riportare il gioco alla luce sia dovuto al fatto che le due compagnia stanno pianificando un possibile seguito, anche se non sono altro che speculazioni, o forse no? A nome di VMAG, vi ringraziamo di aver seguito questa recensione, e ci auguriamo di riavervi nelle nostre prossime pubblicazioni!

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