Crash Bandicoot 4 It’s About Time Recensione: il ritorno in grande stile su PS5

Versione PlayStation 5

Crash Bandicoot 4 It’s About Time Recensione Versione PlayStation 5 | Il mondo dei videogiochi si trova attualmente in una eccitante fase di grande prosperità e fermento grazie principalmente ai recenti lanci delle console next-gen, Xbox Series X|S e PlayStation 5. Gli scenari stanno nuovamente per cambiare, probabilmente non in maniera radicale come negli anni passati, ma le possibilità che questi nuovi hardware offrono sono un qualcosa al quale le software house non possono che mirare con estrema determinazione. Proprio per questo motivo, l’attuale periodo di transizione ha iniziato a “sfornare” i veri primi capolavori rivolti alle console di questa nuova generazione. Crash Bandicoot 4 It’s About Time nella sua versione PlayStation 5 è probabilmente ad ora il prodotto principe di questa fase di passaggio che ci accompagnerà per ancora qualche mese.

Tanti infatti sono i titoli che inizialmente sbarcati su PS4 o Xbox One hanno ricevuto degli upgrade generazionali, ma non tutti sono riusciti a centrare il segno e a proporre qualcosa che risultasse, prodotto alla mano, davvero innovativo rispetto all’edizione passata. In questo articolo analizzeremo quindi l’opera e il lavoro di Toys for Bob e Activision, incentrando la nostra attenzione sugli aspetti tecnici, ma non solo, che la nuova versione di un gioco che ha bisogno di ben poche presentazioni, porta con sè. Senza perderci in ulteriori indugi, vi diamo un caloroso benvenuto in questa nuova recensione, buon divertimento!

Crash Bandicoot 4 It's About Time

Crash Bandicoot ora è in buona compagnia

Prendete il nostro simpatico amico roteante, affiancategli la sua immancabile spalla destra e non dimenticatevi il cattivone storico a mettergli i bastoni tra le ruote. Detta così, la trama di Crash Bandicoot 4 It’s About Time dovrebbe suonarvi estremamente familiare, ed infatti lo è. Ma non è del tutto vero. Crash, Coco e Cortex sono solo i protagonisti iconici di una storia estremamente più corposa e vasta rispetto a quella dei predecessori di questo titolo che, ricordiamo, segue direttamente le loro vicende. Tutto nasce, ancora una volta, dalle malefiche intenzioni del baffuto giallo e del Dottor Nepharius Tropy, anche conosciuto come N.Tropy. Le malefatte dei due creeranno non pochi problemi ai nostri protagonisti che, nel tentativo di impedire ancora una volta la supremazia del male, si ritroveranno a vagare avanti e indietro nel tempo in un universo multi-dimensionale fatto di insidie e nemici di ogni tipo. Il loro viaggio li riavvicinerà a volti già familiari a questa saga come Tawna e Dingodile che non mancheranno di dare il loro supporto in questa causa comune.

Immaginate di dover recuperare tra giungle preistoriche, monti ghiacciati e città iper-moderne ben quattro maschere quantiche per rimettere in ordine il caos e richiudere i buchi dimensionali: mica facile! I nostri protagonisti troveranno, per loro fortuna, degli agguerriti alleati per raggiungere il loro obiettivo. I già introdotti Tawna e Dingodile saranno infatti degli inediti personaggi giocabili dalle caratteristiche uniche ed innovative per la saga. Essi rappresentano senza dubbio i migliori momenti espressivi del gioco nella sua versione PS5, che sfrutterà le capacità del DualSense per restituire sensazioni tattili all’utilizzo delle loro capacità speciali. Le quattro maschere invece, conferiranno a Crash, una volta raccolte, poteri come il controllo del tempo, dello spazio, della materia e una forza smisurata.

Purtroppo, al contrario di quanto avviene coi personaggi secondari, i griletti adattivi del nostro controller non daranno alcuna risposta specifica durante il loro utilizzo, ma di questo avremo modo di parlarne più in là nella recensione. Volgendo dunque alla conclusione per quanto concerne la trama, possiamo affermare con certezza che, sia per stesura, sia per efficacia, la storia di Crash Bandicoot 4 It’s About Time è sicuramente quella qualitativamente più alta dell’intera serie. Oltre ad un’estrema scorrevolezza, la sezione narrativa di questo titolo rende pienamente giustizia al gameplay intervenendo anche con cutscene sempre puntuali e ben articolate.

Crash Bandicoot

Un gameplay con solide radici che strizza l’occhio alle novità

Come potrete aver intuito sin dalle prime righe di questo articolo, Crash Bandicoot 4 It’s About Time è riuscito, anche nella sua nuova versione PS5, a intrattenerci e divertirci come mai prima d’ora avevano fatto i precedenti capitoli della saga. Certo, i più nostalgici potranno sempre preferire i suoi “antenati” ricchi di pixel grezzi, ma è indubbio che il tasso qualitativo di questo platform vada una spanna oltre.

Prima di analizzare nel dettaglio tutti gli aspetti del gameplay, è importante puntualizzare che questo, rispetto alla versione PS4, non è stato assolutamente stravolto o modificato nelle meccaniche, ma semplicemente migliorato con una serie di implementazioni che spaziano dalla mera resa grafica alla rapidità nei caricamenti. Sia nell’una che nell’altra versione la giocabilità rasenta la perfezione con il richiamo di movimenti e suoni del passato al quale sono stati, giustamente, affiancati dei nuovi scenari di gioco. Ma partiamo dalle basi. Come anticipato, il canovaccio principale dell’opera è il viaggio interdimensionale nello spazio-tempo, pertanto i vari livelli sono raggruppati in epoche e ambientazioni differenti nelle quali sarà dunque impossibile incontrare nuovamente nemici già affrontati.

Crash Bandicoot

La frenesia, le gemme ed i colori fanno da padroni in questo gameplay estremamente dinamico nel quale è impossibile annoiarsi. Un grande punto di forza di Crash Bandicoot 4 It’s About Time è quello di essere rimasto un gioco relativamente semplice per giocatori meno esperti ed estremamente difficile per i player più ferrati. Il sistema della raccolta gemme infatti genera nuove sfide per tutti coloro che vogliono completare il gioco al 100% scoprendo livelli segreti e conquistando nuove skin. Al completamento di ogni livello ci verranno assegnate un numero di gemme in base alla percentuale di casse distrutte e frutti wumpa raccolti, oltre a gemme extra nascoste o conquistate come bonus nel caso in cui il numero di morti dovesse essere inferiore a tre.

Ogni dimensione vedrà, dopo il completamento di tutte le tappe, una boss fight contro i nemici storici di Crash in forza al duo Cortex-N.Tropy. La difficoltà di queste sfide, così come in generale quella dei livelli, andrà ad aumentare gradualmente con l’avvicinarsi della conclusione della storia principale. Sì, perché non abbiamo una sola storia. La grande idea di Toys For Bob è stata quella di offrire a noi utenti un altro punto di vista degli avvenimenti, pertanto, capiterà di vestire i panni dei personaggi secondari alle prese con il male nelle loro dimensioni, potendo dunque comprendere come le loro storie si intreccino con la nostra.

4K, 60 FPS, supporto al DualSense e non solo: tutte le migliorie su PlayStation 5

Riprendendo le basi di un software già consolidato e privo di problemi di natura tecnica quali bug o glitch, la release PlayStation 5 non poteva che limitarsi a colmare alcune carenze della versione old-gen. E quale miglior punto di partenza se non la grafica? Supporto al 4K nativo e frame rate stabile a 60 FPS fanno di Crash Bandicoot 4 It’s About Time una vera goduria per gli occhi. In particolare, la maggior quantità e stabilità di frame è l’aspetto che più serviva a questo titolo cosi veloce e vivace. A seguire, le lievi ma tangibili modifiche di luci e ombre non hanno fatto altro che avvicinare ulteriormente tutti gli scenari ed i personaggi del titolo ad un concetto di perfezione estetica ed artistica.

In secondo piano, anche purtroppo potremmo dire, troviamo l’implementazione del supporto al DualSense e alle sue funzioni. Feedback aptico e grilletti adattivi sono sicuramente le killer-feature di questo joypad e, a malincuore, dobbiamo dire che per quanto soddisfacente e coinvolgente il loro utilizzo in gioco sia, potevano essere meglio sfruttate e proposte con maggiore frequenza. Nonostante il feedback aptico sia sempre presente, in realtà esso si limita alla semplice funzione di vibrazione e non invia invece alcun segnale specifico come ad esempio abbiamo visto fare al nostro DualSense durante una sessione di Astro’s Playroom. Al contrario, le funzionalità dei grilletti adattivi sono state ben implementate nel ritorno sensoriale, ma meno nel numero di volte in cui avremo effettivamente la possibilità di usufruirne. Gli unici frangenti nel quale davvero sentiremo il DualSense tra le mani sarà infatti durante l’utilizzo dei personaggi secondari e dei loro armamenti. Purtroppo, durante l’utilizzo di Crash o Coco non avremo alcun modo di provare quelle sensazioni di resistenza o debolezza dei tasti L2 ed R2 che tanto ci piacciono.

Crash Bandicoot 4 It's About Time

Va comunque detto che il titolo nasce su una piattaforma priva di questi elementi innovativi introdotti con PS5, pertanto, l’adattamento di queste funzioni è ampiamente sufficiente, soprattutto se comparato con quello di altri titoli traslati su next-gen che non presentano alcun tipo di compatibilità col nuovo controller. Per concludere la già ricca carrellata di migliorie tecniche apportate al titolo nella sua nuova release PlayStation 5, non possiamo non citare l’estrema efficacia dell’SSD di questa piattaforma che ha praticamente azzerato i tempi di caricamento tra un livello e l’altro o dopo gli inevitabili respawn a seguito di una morte. Come abbiamo già potuto affermare, Crash Bandicoot 4 It’s About Time vi terrà col fiato sospeso per tutta la sua durata, ed il continuo e rapido susseguirsi degli avvenimenti accrescerà in voi la voglia di giocare e scoprire nuovi mondi da completare “in un sol boccone”.

L’ultima console della casa nipponica, come ben sappiamo, non si presenta solo come una macchina aggiornata nell’hardware. Tante sono infatti le novità legate al software, ma citiamo su tutte le radicali modifiche alla user interface e la gestione del comparto sonoro attraverso la tecnologia Tempest 3D AudioTech. Ma perchè ne parliamo? Semplice, anche il nostro amato platform è stato direttamente colpito da queste funzioni; ma vediamo in che modo. I player più agguerriti sapranno perfettamente che questo titolo richiede molta pazienza per archiviare il tanto ambito 106% di completamento. Per venire in contro a tutti coloro che si vogliono cimentare in questa ardua sfida, il team di sviluppo si è avvalso dell’utilissima funzione “Attività” di PS5. Una serie di “carte” ci aiuterà nel platinare il gioco seguendo i nostri progressi e, nel caso si possegga un abbonamento a PlayStation Plus, ci suggeriranno anche dei pratici consigli su come superare un particolare ostacolo del nostro percorso, attraverso video tutorial e descrizioni testuali.

L’arrivo del Tempest 3D AudioTech

Passiamo ora in rassegna l’ultimo aspetto (non di certo per importanza) di questa recensione. Come accennato, PS5 si avvale di una tecnologia audio che, sfruttata al meglio del suo potenziale, può davvero stravolgere l’esperienza di gioco. L’unione del Tempest 3D AudioTech e del già solido, accattivante ed estremamente curato comparto sonoro del titolo, rende l’esperienza sonora incredibilmente immersiva e coinvolgente grazie ad un suono surround e limpido che non vi stancherà mai, ma anzi, vi farà sempre compagnia nelle vostre sessioni con nuovi riarrangiamenti delle celebri musiche della saga.

In alcune sezioni della storia, gli sviluppatori hanno anche voluto marcare fortemente la presenza della componente audio con livelli in cui la musica fa da padrona, dando il giusto peso a un tassello di gioco che, purtroppo, è poco considerato in molti altri titoli. Abbiamo avuto modo di provare tutta la potenza espressiva della suddetta tecnologia attraverso le cuffie Pulse 3D di PS5, e vi garantiamo che il risultato di questo mix è talmente elevato da settare uno standard qualitativo al quale ogni prossima opera videoludica dovrebbe puntare. Arrivati a questo punto, dopo aver apprezzato tutte le innumerevoli qualità di questo tripla A, in molti vi starete chiedendo: “Ma allora è un gioco perfetto?” Per la risposta, non vi resta che raggiungere il paragrafo delle nostre conclusioni!

Tirando le somme , è impossibile non dire che siamo davanti ad un capolavoro videoludico, ma la perfezione è un concetto quasi astratto ed irraggiungibile. Per quanto questo titolo sia riuscito a soddisfare tutte le nostre attese, non possiamo esimerci dall’appuntare alcune piccole note dolenti che hanno lievemente intaccato questa grande opera. Sorvolando alcune minime incertezze di delay tra input dei comandi del DualSense ed i movimenti in gioco, dobbiamo necessariamente far emergere quello che, a nostro avviso, è l’aspetto negativo di maggior rilievo (per quanto di piccola entità). Un problema, quasi triste potremmo dire, riscontrato nella prima versione PS4 e ripropostosi anche in forma più evidente nella release next-gen, ovvero la non eccelsa gestione dei co-personaggi.

A nostro parere, solo una manciata di livelli a loro dedicati, non possono assolutamente bastare, soprattutto se considerate le enormi potenzialità d’intrattenimento che questi alleati offrono. Tornare all’utilizzo classico delle solite meccaniche di Crash dopo aver utilizzato gli arnesi dei personaggi secondari, lascia un po’ l’amaro in bocca, soprattutto dopo la fruizione delle funzionalità del DualSense. Proprio in questo senso, l’introduzione di qualche nuovo livello con l’aggiornamento PS5, sarebbe stato più che gradito. In conclusione, possiamo affermare che la versione PlayStation 5 di Crash Bandicoot 4 It’s About Time è un prodotto ampiamente riuscito che ha archiviato quasi a pieni voti l’obiettivo di arricchire sotto il punto di vista tecnico un gioco che già di per sé era estremamente gradevole e divertente. Il lavoro e la cura di Toys For Bob dimostra quanto la software house abbia a cuore questo suo titolo, sul quale, dopo la nostra lunga recensione, siamo sicuri non vedrete l’ora di mettere le mani!

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