Fan del capolavoro fantahorror per eccellenza, preparate tutte le vostre lacrimucce. Neil Blomkamp, regista di pellicole come District 9 e Elysium, ha pubblicato alcune immagini sul suo profilo Instagram che infrangono i nostri cuori. “Stavo lavorando su questo”: questa la frase che accompagna il primo dei concept pubblicati sul social network, che raffigura l’iconica regina aliena già vista in Aliens. Seguito poi dalle tristi parole: “Ma ora non più. Nonostante lo amassi”.
Ebbene sì, Blomkamp ha lavorato a un certo punto della sua carriera sul franchise di Alien. Non è chiaro cosa sia effettivamente accaduto; ossia, se si trattasse semplicemente di un lavoro esplorativo di Blomkamp, o se questi concept art fossero stati effettivamente presentati a Fox per un pitch. Quel che è certo, è che Prometheus, nel bene o nel male, ha messo una pietra tombale agli eventi narrati da queste immagini.
Apprendiamo dai suoi commenti che si sarebbe trattato di “un viaggio mentale nel mondo creato da Ridley Scott” (e soprattutto da Giger, aggiungeremmo noi). Sembra che il film sarebbe stato ambientato all’interno del quartier generale della Weyland Yutani, che avrebbe ospitato il relitto di una nave spaziale, che vediamo all’interno di un concept art. Si potrebbe trattare, in effetti, della Sulaco, vista in Aliens (da cui, lo ricordiamo, Ripley era stata espulsa all’inizio del terzo incivile film). Tuttavia, l’aspetto è ben diverso, il che solleva dei dubbi sull’effettiva collocazione nella continuity di questi bozzetti, che assomigliano quindi più a delle eccezionali fan art.
Una cosa è certa, l’ipotetico film sembra mandare alle ortiche quanto narrato in Alien³ e Alien – La clonazione. E questo non è che un bene perché quei film non sono mai esistiti davvero (a noi piace credere così). Gli sketch mostrano Ripley, leggermente invecchiata, che si è riunita con Hicks, sfigurato dall’acido dello xenomorfo (come visto in Aliens). Forse inconsapevolmente, Blomkamp si è ricollegato al bistrattato Aliens: Colonial Marines, che del resto era inserito nella continuity, e che mostrava un sopravvissuto Hicks, sconfessando quanto visto in Alien³ dove invece era stato dato per morto. Ragazzi, ma che figata sarebbe stato rivedere in azione Hicks, magari affetto da sindrome da stress post-traumatico?
Ma si sa, Hollywood sarà anche il paese dei sogni, ma spesso le cose belle non succedono e i produttori preferiscono rifilarci seguiti e brutture che un fan che non vorrebbe mai vedere. Probabilmente, il fatto che non si inserisse nella continuity ha fatto sì che Fox rifiutasse il progetto, ammesso che Blomkamp l’abbia mai presentato. Inoltre, il regista avrebbe dato la sua personale interpretazione dello Space Jockey, la creatura che si vede all’inizio del primo Alien. Se Scott ha immaginato che sotto il suo casco si celasse un alieno cosiddetto Ingegnere (no, non il nostro redattore!), Blomkamp inventa una teoria ancora più selvaggia, rivelando che lo Space Jockey sarebbe stato nientemeno che Ripley.
Certo, ci viene un po’ il mal di testa a pensare che Ripley e lo Space Jockey siano la stessa persona. Che Blomkamp avesse pensato di chiudere il cerchio, magari inserendo nell’equazione dei wormhole? Più probabile, anche qui, che semplicemente si sia sbizzarrito.
Non possiamo che concludere con una punta di amarezza. Dopo il mai realizzato film di Halo, ancora una volta Blomkamp titilla le nostre fantasie con un progetto che, sulla carta, avrebbe spaccato. Perché le major sono così cieche? Blomkamp, con il suo concetto di fantascienza realistica, avrebbe dato un taglio del tutto unico alla saga. È chiaro che sarebbe stato l’uomo giusto, certo più adatto del regista di Amélie. O di un Ridley Scott, diciamolo, invecchiato. Noi lanciamo un appello: fate girare un film di Alien a Blomkamp: il popolo lo vuole!
Clicca sulla copertina per leggere