Mutropolis Recensione PC| Il mondo dei punta e clicca si lancia in una colorata avventura spaziale con Mutropolis, il primo titolo realizzato da Pirita Studio e distribuito grazie alla collaborazione di Application System. Disponibile come demo su Steam, il gioco mischia una trama semplice, ma ricca di umorismo, e personaggi dal design basilare ma carismatici con diversi riferimenti alla cultura pop, ambientando il tutto in un remoto futuro dove la razza umana ha colonizzato Marte e dimenticato molto delle proprie terrestri origini. I disegni a mano sono uno dei maggiori punti di forza di questo titolo, che si pregia di una certa originalità artistica e della sua storia colma di fantasia dal sapore vagamente domestico. Mutropolis non cerca di scatenare sensazioni di pericolo o adrenalina nei giocatori, preferendo tematiche familiari e “amore a palate” tra i membri del suo cast. Con un impressionante numero di linguaggi disponibili per un’opera di queste dimensioni, noi di VMAG abbiamo esplorato l’antico pianeta Terra, in cerca della soluzione alle domande di un popolo che ha fatto dello spazio la propria casa.
Come detto in precedenza, il gameplay di Mutropolis non fa alcuno sforzo per rendersi difficile, scegliendo al contrario una semplicità impressionante perfino per gli standard del genere dei punta e clicca. L’ostacolo maggiore è la semplice presenza di diversi rompicapi e indovinelli dal sapore fantascientifico, mischiati con un feeling archeologico. Uno dei fattori maggiormente impressionanti è la grande quantità di opzioni di dialogo. A differenza di altri generi queste opzioni sono più concentrate sul fornire informazioni per progredire nella storia, rispetto a garantire occasioni di roleplay, la possibilità di selezionare l’ordine delle nostre domande e scegliere come reagire in alcune occasioni dona un grado di libertà narrativa poco comune nel genere, senza intaccare la chiarezza della trama. I diversi rompicapi che incontriamo nel corso dell’avventura sono l’arma principale del nostro protagonista, il giovane archeologo Henry Dijon, facile all’entusiasmo e determinato ad aiutare il suo team nel realizzare una grande scoperta. Il giocatore che si aspetta meccaniche di combattimento in un titolo simile rimarrà amaramente deluso, ma gli Sherlock Holmes amanti dell’enigma avranno la possibilità di mettere alla prova le loro abilità in un’opera che ricorda a momenti il Professor Layton.
Le atmosfere di Mutropolis mischiano rompicapi simili a quelli del Professor Layton con un setting fantascientifico.
Nonostante la sua fantasia narrativa, i riferimenti culturali e le tematiche familiari, Mutropolis non è privo di difetti o incidenti: può forzare la lingua spagnola sul giocatore tramite l’accesso di Steam, un difetto su macOS e Linux a cui Application System sembra aver ora posto rimedio, ma che potrebbe sempre presentarsi per i più sfortunati. L’umorismo trasmesso dalla storia si rivela in alcuni momenti troppo contorto e finisce per non raggiungerci, togliendo valore a quella stessa trama che è il principale punto di forza. Concentrarsi più su trama e umorismo che sul gameplay non è certo una mossa mai vista prima, specialmente per il genere, ma richiede di non vacillare in quegli aspetti per poter essere vincente e Mustropolis sfortunatamente fallisce. In questo modo fa sentire il giocatore alienato in diversi punti dell’avventura. Non abbastanza da distruggere il risultato finale, ma sicuramente sufficientemente per compromettere il livello di divertimento che il titolo può scatenare, aprendo le porte ad alcuni momenti di noia. Un vero peccato, poiché la sensazione che abbiamo provato suggerisce che lo stesso umorismo, semplicemente impiegato in maniera meno forzata e più naturale, avrebbe potuto arricchire di molto l’esperienza invece di danneggiarla.
Nell’ambito del character design, Mutropolis è ricco di sorprese: sebbene i disegni siano estremamente semplici, in corrispondenza con lo stile del titolo, sono colmi di espressività e mostrano il carattere in ogni personaggio con poche pennellate. Dallo scorbutico e distratto Totel (il cui aspetto ci ha ricordato all’istante Maurice, l’inventore preso dal classico Disney La bella e la bestia, portandoci ad amarlo al primo sguardo) alla dispettosa Cobra, il cui rapporto di rivalità con Henry dona alcuni tra i momenti migliori per quanto riguarda il potenziale comico. L’intera squadra non è altro che un gigantesco riferimento al cliché narrativo della “squadra”, come quelle che vediamo nei film. Il protagonista, il professore, la ragazza pericolosa e quella svampita… Il nostro stesso team è la prima citazione alla cultura pop che incontriamo, ma di certo non l’ultima. Ogni membro ha tratti di personalità e una storia dietro, che ci portano a vederli come più di una banda di riferimenti, in un perfetto equilibrio tra citazione ed originalità. Una nota di merito separata deve essere attribuita alle musiche, che ci accompagnano per tutta la durata dell’avventura in una sinfonia squisita che fa immergere nell’esperienza.
In definitiva, Mutropolis è ben lontano dall’essere un titolo perfetto e probabilmente potrebbe persino risultare noioso per alcuni giocatori, anche tra i fan del punta e clicca. Ma, allo stesso tempo, l’estrema originalità, l’eccellente caratterizzazione dei personaggi che ci accompagnano nell’avventura e altri piccoli fattori lo rendono estremamente godibile per una certa fetta del mercato videoludico. Come gioco d’esordio, Mutropolis si rivela un discreto successo nella bilancia tra pro e contro e, sicuramente, è qualcosa da provare per chi ama il genere.
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