Metal Gear Solid V: il dolore delle microtransazioni

Qualche giorno fa avevamo accennato a come la Konami si fosse affrettata a smentire i commenti di GameSpot inerenti alla presenza ingombrante di micro-transazioni nel suo attesissimo Metal Gear Solid V (in uscita proprio oggi). Dopo il doloroso benservito a Hideo Kojima, una delle menti più audaci dell’universo videoludico, la susseguente cancellazione dell’attesissimo Silent Hills, il mobbing ai dipendenti e l’annullamento delle vacanze estive ai programmatori, di certo non ci saremmo aspettati che l’ufficio stampa dell’azienda si limitasse a commentare esclusivamente quell’argomento, soprattutto alla luce delle ultime rivelazioni. Nel messaggio, i PR Konami avevano additato come false le accuse, sostenendo che le “Mother Base Coins” – conio virtuale utile ad approfondire l’esperienza online di MGSV – siano perfettamente reperibili giocando la storia principale, oltre ad essere acquistabili con soldi veri. Oggi, intanto, sono stati resi noti i suddetti prezzi.

Per ora è ancora difficile capire quanto sia intensivo l'uso delle MB coins.
Per ora ancora nessun pachinko di Metal Gear, almeno.

Da 1.65$ a 79.95$ per un servizio che “accelera” la produzione di risorse e difese alla base di un multiplayer giocatore-contro-giocatore. In effetti, dando ragione alla Konami, non si può definire l’operazione al pari di un paywall, ma nessuno può negare vi sia una forte componente pay-per-win. Le persone dotate di mezzi economici, insomma, potranno bruciare le tappe e avvantaggiarsi in una situazione di gioco che dovrebbe essere competitiva. Ora bisogna solo capire quanto questa offerta andrà a minare l’esperienza di coloro che, nonostante abbiano pagato il prezzo pieno del gioco, si troveranno gambizzati da un sistema che premia gli spendaccioni piuttosto che i ligi gamer. Speriamo perlomeno che la cosa sia arginata all’insolita modalità Forward Operating Base e non intacchi le altre modalità online in uscita ad ottobre.