Dark Souls nelle mani di Twitch

Nel febbraio 2014, la mente di un anonimo australiano decise di dare sfogo a tendenze da scienziato pazzo dando il via a un esperimento sociale appoggiato al più noto sito di streaming videoludico, Twitch. Usando Pokèmon Rosso come base, il soggetto in questione aveva programmato un sistema in grado di recepire i comandi inseriti dagli utenti nella chat del canale generando, di fatto, una mente alveare tendenzialmente schizofrenica che, sorprendentemente, ha finito con successo il gioco di ruolo della Nintendo. Il successo iniziale ha aperto una nuova forma di video gameplay che, man mano, hanno alzato l’asta dei propri obiettivi, spingendosi su titoli sempre più articolati.

18 ore, sostanzialmente, per salire pochi gradini.
18 ore, sostanzialmente, per salire pochi gradini.

Questa volta, però, il pubblico è stato invitato a partecipare a un’impresa forse troppo grande. Questa volta è stato creato TwitchPlaysDark, una pagina da cui è possibile inviare input per controllare il personaggio di Dark Souls, videogame noto per la sua difficoltà e per lo slogan “preparati a morire”.

In passato, alcuni giocatori sono riusciti a terminarlo adoperando la chitarra di Guitar Hero come controller, altri hanno preferito usare monotoni comandi vocali flagellati da reazioni ritardate, ma la gestione caotica e contraddittoria che caratterizza questo sistema fa reputare impossibile il raggiungimento della vetta a cui si punta. In svariate ore di gioco, il protagonista non è ancora riuscito a concludere il tutorial, difficile pensare possa anche solo sconfiggere un boss, figurarsi raggiungere l’epilogo. Il successo, semmai, è stato abbracciato dal canale che, in poche ore, ha raggiunto la presenza fissa di 10.000 fan accaniti.