Vi risvegliate con un forte mal di testa. Aprite gli occhi e non sapete dove siete finiti. C’è della sabbia, delle palme, delle montagne e dell’acqua… troppa acqua. Vi accorgete immediatamente che qualcosa non va perché non dovreste essere su un’isola sperduta adesso, ma dovreste star viaggiando su un aereo. Sì, lo stesso di cui vedete i pezzi galleggiare. E voi che volevate solamente rilassarvi per qualche settimana in uno di quei ritiri spirituali per sole donne. Beh, vi è andata male e adesso fate parte del cast di The Wilds, 8 ragazze che devono sopravvivere in un’isola fuori dal mondo. Senza alcun tipo di comunicazione, con poche basi per costruire la fiducia tra di loro e con pochissimo cibo, come faranno le nostre teenager a tornare a casa? Se vi è piaciuto questo incipit sappiate che a breve arriveranno su Amazon Prime Video tutti gli episodi della serie. A partire dal 10 dicembre potrete conoscere le disavventure di questo gruppo sconclusionato che, tra un litigio e l’altro, deve riuscire a tornare a casa. Noi di VMAG abbiamo potuto assistere alle prime 9 puntate e questa è la nostra analisi, senza spoiler, di ciò che abbiamo potuto evincere. Siete pronti? Non serve nemmeno fare le valige stavolta… l’isola vi aspetta!
Partiamo col parlare a grandi linee della struttura narrativa di The Wilds. Per caratterizzare al meglio i personaggi, ovvero le nostre 8 protagoniste, è stato deciso di concedere un episodio a ragazza. Partendo da Leah, la più sveglia, paranoica e ossessiva del gruppo, fino ad arrivare a Shelby, la più misteriosa e caritatevole. Ogni puntata gode di un lungo e intenso minutaggio che potrebbe inizialmente deconcentrare lo spettatore. Questo perché ogni storia viaggia lungo 3 linee temporali quando si seguono le ragazze con l’aggiunta di una bonus, di cui però non possiamo accennarvi granché. Il modo di mostrare la psicologia delle giovani può risultare snervante, soprattutto quando si è più interessati a ciò che succede nell’isola piuttosto che ai flashback, almeno all’inizio. Ma anche loro sono importanti e, nonostante vengano utilizzati per creare suspense anche in modo troppo palese, restano comunque un’ottima opzione per conoscere al meglio le ragazze e capire le loro motivazioni. E credetemi, dopo al massimo 2 episodi capirete quanto siano interessanti e coinvolgenti.
The Wilds ci mostra come un gruppo di sconosciute debba riuscire a sopravvivere in un’isola sperduta, con tutto ciò che consegue una convivenza forzata.
Il problema principale di The Wilds è forse la poca realisticità delle cose. Mi spiego meglio: un gruppo di 8 ragazze che deve sopravvivere in un’isola deserta, non può andare avanti a bibite gassate e snack. Non ci metteremo a discutere nemmeno del product placement che non smette mai di ricordarci quali sono le marche preferite dalle giovani. Quello che non possiamo accettare è l’idea che loro stiano sopravvivendo con pochissimi viveri, per tutto il tempo che ci viene spiegato dallo show stesso. Persone disidratate, stanche e psicologicamente shoccate non possono avere così tanta forza e grinta quanta ne ha il gruppo di The Wilds. Loro hanno persino il coraggio di mettersi a litigare, o a nuotare, o a scalare montagne. E no, so quello che state provando a dire: l’adrenalina ad un certo punto finisce per tutti…
Altro problema lo riscontriamo nel minutaggio. Avevo detto che ce n’era abbastanza e che anzi fosse persino troppo generoso, ma è il modo in cui questo viene sfruttato che non funziona. Noi ci aspettiamo di vedere parecchi fatti mentre le ragazze sono sull’isola, ma molte volte saranno più interessanti i flashback. Questo perché sappiamo che lì deve accadere qualcosa, mentre ciò che succede nel presente, nell’isola, continua anche nell’episodio successivo, a differenza dei ricordi che variano in base alla protagonista della puntata.
Riusciranno le nostre ragazze a tornare a casa?
C’è da dire poi che The Wilds non gode di un comparto artistico così presente. Ci sono delle belle inquadrature in alcuni momenti, ma questi attimi si perdono immediatamente lasciando spazio a scene troppo sottotono. Persino quando il climax dello show poteva salire anche di parecchio. Ci sono state scene molto toccanti, ma per un motivo o per l’altro è stato difficile empatizzare al massimo. Per quanto riguarda il sonoro, ci sono parecchie riproposizioni e citazioni a canzoni conosciute a livello globale. Le nostre ragazze passeranno parecchio tempo a cantare, anche bene, alcune hit passate e presenti. Ma per l’OST originale c’è poco di davvero interessante da poter ascoltare. Altra nota dolente è la recitazione che non fa gridare al miracolo. Chiariamoci, per certi versi funziona per il mood della serie tv, ma si sarebbe potuto fare anche di meglio. Molti momenti, se recitati con più cura, avrebbero davvero fatto venire i brividi. Stiamo pur sempre parlando di un gruppo di sopravvissuti.
In conclusione, consigliamo la visione di The Wilds ad un pubblico perlopiù giovane. Il motivo è semplice: tratta di temi molto cari ai liceali, ma dona quel pizzico di fantastico in più quando le stesse protagoniste si ritrovano in un’isola sperduta. Questo dualismo tra realtà quotidiana e un realismo crudo potrebbe riuscire ad insegnare qualcosa in più e soprattutto a non far sentire soli coloro che si rivedranno in una delle protagoniste. Sfortunatamente non è una serie tv che fa miracoli o può essere usata al posto di uno specialista per i vari problemi che vengono trattati, ma almeno riesce a spiegarli senza cadere nel banale. Non c’è vittimismo, non c’è un aiuto vero, c’è solo una dimostrazione di come ognuno di noi può essere ferito dentro. Il problema principale resta la trama in sé e dove questa voglia andare a parare alla fine. Aspettiamo l’uscita dell’ultimo episodio prima di comunicare sentenze. Ma, per ora, non siamo così speranzosi che The Wilds si possa riprendere in una sola puntata.