Just Cause 3: l’Hands On di VMAG

Solo chi ha vissuto una tipica giornata alla Gamescom di Colonia, l’enorme (e non esageriamo definendola tale) fiera tedesca dedicata al mercato videoludico, puo’ immaginare quanto un solo attimo passato seduti possa essere un momento raro quanto irripetibile. Se poi questo avviene in una piccola sala decorata in tema vacanza estiva, con tanto di spiaggia, sdraio e ombrellone non puo’ non essere apprezzato come un sorso d’acqua in un caldo deserto. Ed è proprio questa l’atmosfera che ci accoglie nell’area business di Square Enix, in un sala in cui l’esplosivo e tamarro al punto giunto Just Cause 3 ci attende per svelarsi e, perchè no, stupirci un po’.

Guidati dal simpaticissimo Zach Schläppi, art director di Avalanche Studios, ci immergiamo dunque nel mondo di Rico, che avevamo lasciato in un isola caraibica qualche anno fa.

Protagonista indiscusso del terzo capitolo della serie è infatti ancora Rico Rodriguez, alle prese con l’ennessimo dittatore di turno con assurde manie di controllo: Di Ravello, personaggio che ricalca molteplici figure storiche come quelle di Mussolini o Gheddafi, ha infatti costretto ad un violento regime militare la popolazione della Repubblica di Medici, isola del Mar Mediterraneo di cui Rico è originario. A peggiorare le cose vi si aggiunge poi l’omicidio dei genitori del nostro protagonista che, affiancato dall’amico d’infanzia Mario, è deciso a tutti i costi a fermare il generale e la sua dittatura. Se poi la questione è cosi personale, perchè non farlo facendo esplodere qualsiasi cosa?

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Far saltare in aria strutture e abitazioni sembra essere infatti uno dei principali obiettivi del titolo, nel quale avremo la possibilità di vagare per i 1000 km² di isola liberamente, utilizzando veicoli, elicotteri o i numerosi gadget di cui Rico dispone, come la sua tuta alare o il paracadute. Seppur la storia principale sia corposa sembra essere del tutto opzionale, poichè potremo decidere se e quando seguirla a nostro piacimento. Starà a noi dunque scegliere se liberare le città dell’isola facendo letteralmente esplodere le basi militari che le controllano o meno, venendo ringraziati con la possibilità di usufruire di un garage personale.

Esattamente, un garage. Perchè i veicoli questa volta la fanno da padrone nel titolo di Avalanche Studios, sia per numero che per varianti. Durante l’avventura infatti potrete “collezionare” qualsiasi tipo di macchina semplicemente portandola in uno dei box che possedete nei vari luoghi della Repubblica di Medici, rendendola per sempre disponibile nel vostro arsenale di veicoli. Per utilizzarla vi basterà poi “evocarla” con l’uso di alcuni razzi di segnalazione che indicheranno la via ad un personale elicottero che lascerà cadere la macchina proprio davanti ai vostri occhi. Ogni veicolo potrà essere richiamato ogni 15 minuti, tempo davvero irrilevante se amplierete la vostra collezione nei garage delle città liberate.

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Oltre alle macchine sportive o ai trattori (davvero esilaranti da sottrarre ai contadini) sono disponibili una serie di elicotteri e piccoli aereoplani davvero degni di nota che, se utilizzati in combinazione con il rampino, possono aiutarci nella realizzazione di interessanti strategie di attacco. Quest’ultimo infatti, migliorato e aggiornato rispetto ai titoli precedenti, ci permette di aggrapparci davvero a qualsiasi oggetto, sia esso in aria o a terra. Se ci aggiungete poi che durante la salita o discesa è possibile aprire il paracadute per spiccare il volo o attaccare liberamente durante la planata, il numero di azioni disponibili diventa davvero elevato, facendoci sentire parte di una scenografia degna di un Indiana Jones o di un film di Micheal Bay.

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Se seguire la storia principale non è necessario cos’è allora che ci permette di andare avanti nel gioco? Dubbio lecito che ci viene sapientemente chiarito durante la visione di un live gameplay nel quale veniamo a conoscenza del sistema di progressione pensato per Just Cause 3: ogni missione e sfida presente nel titolo ci permetterà infatti di guadagnare dei gear (ingranaggi) che, accumulati, ci serviranno per sbloccare potenziamenti per i nostri veicoli e gadget, come il nitro o mosse e combo con il rampino. Ogni miglioramento sbloccato per un veicolo sarà disponibile automaticamente per ogni macchina in nostro possesso, oltre ad essere modificabile in ogni momento. Un sistema flessibile che, a quanto ci viene detto, è stato pensato per spingere il giocatore a differenziare il suo stile di gioco, mettendosi alla prova in sfide specifiche. Alcuni ingranaggi infatti saranno disponibili soltanto completando alcune delle missioni disponibili nel titolo, prove in cui abbiamo avuto l’occasione di imbatterci durante la sessione di hands on a porte chiuse al quale abbiamo partecipato.

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Nella Demo a nostra disposizione abbiamo infatti avuto la possibilità di provare due delle sei tipologie di sfide che Just Cause 3 ci propone: una prima dedicata alla totale distruzione di basi militari e la seconda una prova di abilità con l’uso della tuta alare.

Nella prima l’obiettivo è fal saltare, nel tempo limite, quanti più edifici ed elementi possibili: durante l’avventura infatti, ogni qualvolta libererete una città dalle truppe militari nemiche, verrà sbloccata la relativa sfida che potrete ripetere ogni volta che tornerete nel luogo indicato. Abbiamo avuto occasione di provarne due versioni diverse, una in cui l’obiettivo era distruggere una base terrestre alla guida di un carro armato ed una seconda in cui invece eravamo alle prese con una stazione radar dalle piattaforme multiple, in cui potevamo sbizzarrirci con l’uso combinato di rampino-paracadute-bazooka. Nessun nemico se non il tempo che scorre, rendendo la sfida una prova contro il nostro record precedente. Esplosivo e divertente, ma ci chiediamo quanto possa esserlo alla sua ventesima ripetizione.

La seconda sfida ci ha sicuramente rapiti maggiormente: non nego infatti di averla ripetuta più e più volte tentando di battere (con scarsi risultati) i miei risultati precendenti. Scopo della sfida è semplicemente quello di planare, utilizzando la tuta alare, all’interno di alcuni cerchi disegnati in aria: più si è precisi nel passare esattamente nei piccoli cerchi che appaiono all’interno di quelli più grandi, maggiore sarà il punteggio e gli ingranaggi guadagnati. Una sfida dalla difficoltà non trascurabile che ci è risultata essere sicuramente più dinamica della precedente, grazie alla possibilità di scegliere percorsi differenti per completarla.

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Just Cause 3 è esattamente il degno successore della serie, con qualche aggiunta che non fa mai male e, perchè no, riesce a stupire. I colori vivi, caldi e sgargianti della mediterranea Repubblica di Medici che tanto ci ricorda il sud della Spagna o l’atmosfera di qualche isola greca ci hanno spiazzato, ma la desolazione è dietro l’angolo: della vibrante città piena di gente che abbiamo visto all’E3 non c’è traccia, e incontrare qualcuno per le strade che costeggiano la città sembra di fatto essere un evento molto raro.

La spettacolarità delle esplosioni, condita da una grafica dai numerosi dettagli, e le molteplici azioni che avremo modo di sperimentare durante l’avventura ci hanno comunque saziato a dovere, rendendo Just Cause 3 un episodio ricco che costringerà i fan della serie a mettere mano al portafoglio e, con molta probabilità, stuzzicherà l’appetito anche di coloro che non hanno ancora avuto modo di conoscere Rico.
Non ci resta dunque che attendere il 1 Dicembre 2015 per l’uscita ufficiale del titolo, atteso per PS4, Xbox One e PC, dove scopriremo effettivamente quanto “rumore” farà Just Cause 3: noi ci tappiamo già le orecchie.

 

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