Hearthstone: Follia alla fiera di Lunacupa – Recensione

Hearthstone: Follia alla fiera di Lunacupa Recensione | Finita l’avventura all’Accademia di Scholomance è il momento di prendersi un momento di svago. Si passa quindi dai banchi di scuola a girovagare all’interno della fiera di Lunacupa, assaggiando zucchero filato, osservando le inquietanti attrazioni ed assistendo agli spettacoli dei suoi inusuali saltimbancoMa nulla qui è come sembra, perché antiche entità e divinità malefiche sono in attesa di rivelarsi, e tu riuscirai a salvarti? Sono passati alcuni giorni dall’arrivo della nuova espansione. Il meta che nell’ultimo periodo si è stagnato ed aveva annoiato la maggior parte dei giocatori si prepara a ricevere vari stravolgimenti. Ma le carte del nuovo set basteranno a ridare lustro al formato competitivo? Scopriamolo nella nostra recensione!

Come ad ogni nuova espansione è stata introdotta una nuova meccanica del tutto inedita. Si parla infatti della nuova parola chiave: “corruzione”. Questa abilità trasformerà le magie o i servitori su cui è applicata, potenziandone le statistiche o gli effetti. L’attivazione di tale upgrade sarà possibile giocando carte dal costo superiore di almeno un mana, rispetto a quelle che si desidera corrompere. Di certo non è una delle idee più originali che gli sviluppatori hanno avuto negli ultimi anni, ma come dimostrato nelle scorse giornate ha sicuramente un gran potenziale. Infatti sono nati numerosi mazzi che ne usufruiscono o che la rendono perno centrale della propria strategia. Ci sono altre carte che sicuramente meritano un occhio di riguardo, ma le vedremo più avanti.

Adesso giungiamo all’epicentro dell’espansione, cioè gli Dei Antichi. Era dai tempi di “i sussurri degli Dei Antichi” che volevamo assistere al loro ritorno, ma il timore di vederli stravolti o peggio era sempre dietro l’angolo. Beh, non c’è da preoccuparsi! Le immense creature sono tornate e non vi faranno rimpiangere le vecchie versioni.

Partiamo con il più noto tra loro, Cthun, l’Ifranto. Si mostra come un 10/10 a costo 10 con la possibilità di fare 30 danni casuali sparsi tra tutti i nemici una volta entrato nel campo di battaglia. Troppo forte, dite? Non dovete avere alcun timore perché sarà più difficile da giocare di quanto pensiate. Iniziata la partita si spezzerà in 4 parti, rappresentate da altrettante magie a costo 5 dal power level medio/basso. Una volta che le avrete lanciate tutte quante, il dio verrà inserito come singola carta all’interno del vostro mazzo, pronto ad essere giocato non appena lo pescherete. Essendo neutrale, questo servitore permetterà a tutti quei mazzi o quelle classi senza una win condition di avere la loro mossa vincente, capace di fargli portare a casa la vittoria.

 

Passiamo al temibile N’zoth, Dio degli Abissi. Le statistiche sono piuttosto basse, infatti si parla di un 5/7 che costa 10 mana, ma è nel suo potere che trova il suo vero valore. La volontà dietro la creazione di questa carta è sicuramente quella di dare spazio ad un nuovo archetipo di mazzi, come si può evincere dal suo grido di battaglia unico. La classe del Guerriero è senza alcun dubbio quella che può meglio usufruire del potenziale di questa creatura, grazie ad un alto numero di carte che vanno a sinergizzare con essa. Ma in futuro potremmo vedere la nascita di altri mazzi, che ne possano fare un uso molto più studiato e ottimizzato.

Hearthstone: Follia alla fiera di Lunacupa

Yogg-Saron, Maestro del fato è di sicuro la carta che farà più discutere tra le 4. Come in passato, questa creatura è capace di vincere o farci sfuggire la vittoria in un attimo, a causa del suo altissimo tasso di casualità. Una volta entrata in gioco verrà evoca una ruota, la quale attiverà uno di 6 diversi poteri. Tutti potrebbero ribaltare la partita oppure peggiorare la situazione, ma di certo il gioco vale la candela. Bisogna però ricordare che per fare tutto questo bisognerà prima giocare come minimo almeno 10 magie, altrimenti il servitore entrerà nel campo di battaglia come semplice 7/5.

Si arriva in fine a Y’shaarj, Il Profanatore. Questa è senza alcun dubbio il dio che più è dipendente dalle carte uscite in questa espansione. Il suo grido di battaglia vi permetterà infatti di riempirvi la mano con tutte le carte corrotte che avete giocato durante l’intera partita e di rigiocarle a 0 mana. Di certo la più solida tra le 4 divinità, è anche quella che senza alcun dubbio troverà più gioco nei mazzi di tipo Big e non solo. Inoltre il suo body di 10/10 è un valore aggiunto da non sottovalutare, al quale l’avversario dovrà per forza tener conto. Molto diverso dalla sua controparte del passato, è comunque un servitore che nel tempo ce le farà vedere di tutti i colori.

Come detto prima ci sono altre carte degne nota e da tener d’occhio. Ognuna di esse ha un grande potenziale che va a migliorare archetipi già esistenti, ne supporta di nuovi, oppure dà lustro a classi che hanno sofferto negli ultimi mesi:

  • Gyonoth: 2/6 a costo 4 mana con legame vitale del Cacciatore di demoni. Questa creatura farà sì che ogni nostra cura si trasformi in danno per l’eroe nemico, generando in questo modo spaventose sinergie.
  • Evocatrice Occulta: 4/4 a costo 4 del Mago. Questa signorina evocherà una copia di se stessa qualora avessimo in gioco un segreto. Il potere di di questo servitore va perfettamente in sinergia con altre carte uscite, permettendo la creazione di una versione competitiva all’interno dello standard del Secret Mage.
  • Gran Esarca Yrel: 7/5 costo 8 del Paladino, la quale nel caso in cui si trovasse all’interno di un mazzo senza carte neutrali prenderebbe “assalto”, “scudo divino”, “furto vitale” e “provocazione”. La presenza di questo servitore è obbligatoria per qualunque mazzo dell’archetipo Pure Paladin.
  • G’huun il Dio del Sangue: 8/8 costo 8 del Prete, introduce all’interno della classe un’abilità inedita. Infatti una volta entrata in gioco pescheremo 2 carte, le quali andranno pagate con i punti vita per essere giocate. Ottima nella maggior parte dei mazzi, permettendo incredibili giocate tattiche.
  • Tenwu Fumo Rosso: 3/2 costo 2 del Ladro, è semplicemente la carta di classe più forte tra quelle attualmente presenti in standard. Il suo Grido di Battaglia farà tornare un nostro servitore in mano, riducendone il prezzo di evocazione a 1 mana. Questo permetterà di rigiocare ad un costo praticamente nullo creature estremamente potenti, o di fare vere e proprie combo.
  • Bigliettus8/8 costo 6 dello Stregone, il quale una volta entrato in campo farà bruciare le prime 5 carte del nostro mazzo. Visto sotto questo punto di vista, il servitore è abbastanza scadente… se non fosse per la possibilità di corromperlo. Una volta corrotta infatti la creatura distruggerà le carte dell’avversario.

Hearthstone

Ma quindi riuscirà questa nuova espansione a ridare linfa vitale al formato competitivo in standard? La risposta è si, ma con delle riserve. Sono molte le carte presenti in questo set a introdurre meccaniche e abilità inedite e funzionanti, alcune addirittura abbastanza performanti da poterci creare un mazzo intorno (basta vedere ad esempio il Clown Druid). Si possono prendere in considerazione anche tutti quei servitori che insieme riescono a ridare vita ad archetipi fino ad ora considerati morti come il Secret Mage. Il problema è però la decisione degli sviluppatori di aumentare ulteriormente la forza di alcuni deck, che secondo molti hanno rovinato il meta. Seppur tutto questo sia in parte veritiero, è probabile che nel tempo anche questi non saranno così predominanti come lo sono adesso. Faranno invece parte di un ecosistema molto più vario, in cui saranno solo una tra le opzioni più gettonate. Ma se questo succederà oppure no, lo scopriremo solo nel corso delle prossime settimane, quando il meta si stabilizzerà.

Hearthstone: Follia alla fiera di Lunacupa

In conclusione, possiamo dire che Follia alla fiera di Lunacupa, nonostante non abbia portato tutte queste novità rispetto alle due ultime espansioni, rimane un set più che valido. Le carte al suo interno troveranno sicuramente gioco, con alcune eccezioni. Nonostante questo, però, si ha la sensazione che si poteva fare decisamente di più, ed è chiaro come alcuni servitori e magie siano state inserite con la speranza di creare nuovi archetipi, i quali però non hanno comunque avuto il supporto che invece si sarebbero meritati. Il design di alcune di esse riesce comunque a risollevare decisamente la situazione. Inoltre, il ritorno degli Dei Antichi dà un’ulteriore valore aggiunto all’intero set.

“Quindi vieni a divertirti, vieni a giocare alla Fiera di Lunacupa. Ma non fidarti di quel che vedrai, perché riderai forte oppure urlerai alla Fiera di Lunacupa. Tutto ti sembrerà un sogno finché la giostra va. Danzano le ombre in mille forme, risvegliando ciò che dorme. Alle tue spalle, qualcosa di enorme nell’oscurità. Scappa se ci riesci ma ricorda: sarai sempre il benvenuto alla Fiera di Lunacupa!”