Realpolitiks II Recensione – Sono il presidente, non debbo dare spiegazioni

Realpolitiks II Recensione | Cosa significa governare? Si tratta di un quesito molto delicato a cui trovare una risposta. Alcuni direbbero che consiste nell’esercizio del potere: dire alle persone cosa fare, perché farlo, come se fosse un gregge di anime senza uno scopo proprio. Ancora, altri direbbero che si basa tutto sull’ispirare la gente alla grandezza: spingere una nazione verso il suo destino manifesto o verso un bene più grande. Ma alla fine dei conti, chi decide quale sia questo bene, e perché? Sono riflessioni delicate, ricolme di significato e di ripercussioni, e non è neanche questa sia la sede corretta in cui sollevarle; eppure, il tema è invero intellettualmente stimolante. Al giorno d’oggi in quanti si interessano di politica, in Italia e all’estero? Sarebbe facile dire che sono in pochi, ma in verità questo è uno degli argomenti che, seppur molto superficialmente, si trova molto spesso al centro delle nostre chiacchiere e discussioni colloquiali. Sono tempi difficili per tutti, e non pochi tirano fuori dal cappello la tipica frase “I nostri politici sono incompetenti, impresentabili” come se loro sapessero fare di meglio, nella loro posizione. Generalmente sono persone che non hanno mai avuto esperienza nella direzione di un gruppo, figuriamoci nella gestione di un territorio vasto come l’Italia intera. Ma a venire in nostro soccorso è, sorprendentemente, un videogioco: Realpolitiks II, seguito del già ben noto Realpolitiks sviluppato da Jujubee S.A. ed edito da 1C Publishing. Andiamo a dare uno sguardo assieme a questo simulatore disponibile su Steam.

Partiamo innanzitutto dal quesito che potrebbe animarvi maggiormente in questo momento: che significa Realpolitiks? Molto probabilmente avrete già sentito o letto questa parola in passato, magari casualmente, alla radio o su qualche rivista: si tratta di una parola proveniente dal tedesco e la sua definizione più semplice è quella di una strategia politica basata su sulla pragmaticità. In parole povere, non si fanno leggi per mezzo di ideologie o idee astratte, ma provvedimenti concreti e basati sulla situazione specifica di ciascuno. E sarà proprio ciò che faremo in gioco; su Realpolitiks II infatti saremo chiamati a governare per 100 anni un paese a nostra scelta, gestendo tutte le sue mosse in termini governativi. Avremo il compito di decidere le tasse, le leggi, la strategia estera, economica, militare e diplomatica del nostro stato, con il compito di svilupparlo e tenerlo al sicuro. Oppure, fare tutt’altro, in quanto nessuno ci impedirà di distruggerlo.

Realpolitiks II
All’inizio di ogni run saremo chiamati a selezionare il nostro paese, scegliendo fra tutti quelli riconosciuti dalla maggior parte della comunità internazionale.

Ciascuna entità rappresentata da Realpolitiks II avrà delle condizioni differenti: ci saranno Paesi ricchi, poveri, industrializzati, in via di sviluppo, ampiamente popolati o in declino demografico e così via. All’inizio di ogni partita questo rapporto ci verrà presentato in una sorta di intro che descriverà brevemente il passato e le prospettive per il futuro di quello Stato, fornendoci un utile input per impuntare la nostra run; ovviamente nessuno ci impedirà di ignorarlo e dirigere il nostro stato nel modo che desideriamo. Generalmente, sarà importante tenere d’occhio nove indicatori: il nostro punteggio, le nostre finanze, i nostri Action Point, le nostre scorte di metalli, REE (elementi rari della Terra), il trend della nostra economia, l’HDI (indice di sviluppo umano) e il nostro capitale umano, ovvero il numero di persone che possiamo mobilitare per conto della nostra nazione in situazioni d’emergenza o di guerra. Presa confidenza con questi numeri, avremo il compito di controllarli costantemente durante tutto il nostro mandato.

Realpolitiks II
La scelta del nostro braccio destro sarà fondamentale: ci saranno professionisti di un ramo dell’amministrazione politica, ex militari, professori, tecnici e… intelligenze artificiali sperimentali?

Per vincere la nostra partita su Realpolitiks II abbiamo diverse opzioni: possiamo semplicemente governare al meglio delle nostre capacità la nostra nazione, facendo il possibile per incrementare il nostro punteggio fino alla fine del secolo, così da aggiudicarci una vittoria a punti. Non manca poi la possibilità di far sfoggio delle nostre abilità militari conquistando il mondo in una scalata bellica, che potremo conquistarci piegando al nostro volere tutti gli Stati del pianeta. Allo stesso modo, sarà possibile perseguire una vittoria diplomatica, unendo tutti i paesi in un blocco di fratellanza e collaborazione reciproca. Non mancano poi vittorie più subdole, come quella economica, tecnologica o culturale, in cui saremo chiamati rispettivamente a raggiungere il primato monetario, tecnico o artistico, spingendo gli altri semplicemente ad accettare la nostra superiorità nei rispettivi campi. Qualsiasi sarà la nostra preferenza, ci aspetta una lunga via prima di poterci godere l’agognato trionfo.

Il gameplay può apparire complesso e difficile da sviscerare all’inizio, ma man mano che si farà esperienza sarà sempre più facile e prenderemo presto la mano diventando degli ottimi presidenti.

In merito alle nostre possibilità materiali in termini di meccaniche, abbiamo diversi modi per influenzare le condizioni del nostro e degli altri paesi su Realpolitiks II. Innanzitutto ci sono i Progetti, una sorta di albero delle tecnologie che ci permette di progredire nello sviluppo tecnologico e amministrativo della nostra nazione con l’intenzione di migliorare sempre di più il nostro stato in modi differenti. L’albero è diviso in varie categorie, come quelle di programmi ad hoc nei casi di stati di emergenza o altri provvedimenti temporanei, leggi dedicate all’economia, alla sanità, alla società e tante altre. Non mancano poi tecnologie in molteplici campi, come la scena militare, la fisica o l’industria che ci permetteranno di restare sempre una spanna sopra gli avversari. Assieme ai Progetti, avremo la capacità di influenzare anche attraverso le Azioni; queste si dividono in diversi tipi, come quelle economiche, sociali, militari, diplomatiche o di intelligence. Per metterle in atto sarà necessario soddisfare alcuni requisiti, come svolgerne altre prima, o pagare un costo in denaro o APs.

Realpolitiks II
La schermata principale del gioco sarà molto simile a quella di uno da tavolo, e ci fornirà un recap condensato di tutte le informazioni più rilevanti per la nostra partita.

In termini di rigiocabilità, l’esperienza sarà sempre varia: abbiamo praticamente tutte le nazioni (riconosciute) del mondo, e come se non bastasse, degli strumenti di modding per creare altri mondi o stati. Le possibilità sono praticamente infinite, e se a questo si somma il fatto che ogni partita sarà diversa dalle altre grazie al contributo dell’intelligenza artificiale, l’esperienza è ancora più longeva. In alcune partite potremmo trovarci vittima di una Germania impazzita che tenterà un ritorno alle vecchie vie autocratiche, cominciando una campagna di conquista di mezza Europa che sarà molto divertente da evitare; altre volte invece potrebbero arrivare accordi diplomatici improponibili nella realtà, come un’alleanza fra Israele e Palestina che in verità non è che vadano d’amore e d’accordo. Generalmente, il gioco non punta al realismo, e questo è di facile comprensione per il fatto che le cifre dei dati non corrispondono alla realtà, e il mood generale del titolo è vagamente ironico. Un prodotto simulativo che insomma offre un buon rapporto fra profondità e gameplay, cosa che di certo può essere gradita come no.

Realpolitiks II
Il cuore pulsante della nostra attività amministrativa sarà la selezione dei progetti: delle leggi che dovremo promulgare per continuare a far progredire la nostra nazione.

Realpolitiks II è un gioco che va a soddisfare le esigenze di una nicchia di giocatori strategici, in quanto questo macrocosmo è fatto di fruitori con esigenze diverse. Coloro che fra loro apprezzano esperienze strategiche ben pensate in cui c’è un buon equilibrio fra realismo e divertimento certamente non mancheranno di apprezzarlo. L’assenza della lingua italiana si sente, così come alcune rappresentazioni dei vari paesi potrebbero essere condivise o meno; tuttavia, se qualcosa non dovesse soddisfarci, abbiamo a disposizione degli strumenti per correggere in maniera totalmente democratica tutto ciò che ci infastidisce. In conclusione, l’amministrazione di VMAG è sicura che voi lettori la sosterrete anche nella prossima campagna elettorale.. ahem, Recensione… se così non fosse, beh, ci assicureremo altrimenti!

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