Stellaris Necroids Species Pack Recensione PC | Qual è il significato della morte per tutti noi? In molti sono a temerla o comunque a provare in questo concetto una sorta di repulsione; eppure si tratta di un processo decisamente naturale, che nel concretizzare il ciclo della vita rivela forse il grado di unicità dell’essere umano nel suo rapporto con questa parte terminale dell’esistenza per come la conosciamo. Alcuni direbbero che spirare rende gli esseri umani tutti uguali, in quanto nessuno può sfuggirvi, ma allo stesso modo non mancano riflessioni da entrambe le parti della barricata, sia che si tratti di religione che di scienza. Per alcuni la fine della vita è anche una rassicurazione, specialmente per i credenti, che sperano di ricongiungersi con il loro creatore alla fine dell’esistenza terrena; mentre per altri, come i transumanisti di certe correnti (essendo il Transumanesimo un vero e proprio macrocosmo) la considerano come una delle tante malattie che affliggono la razza umana, e ambiscono a sconfiggerla una volta e per sempre.
Una riflessione interessante, quella rappresentata da queste dualità, ma che di certo offrono ulteriori riflessioni sul tema della mortalità. Anche nei videogame, questa ha occupato un ruolo di primo piano… quante volte viene rappresentata nel nostro medium? Potremmo dire quasi sempre: in numerosi giochi ha un ruolo centrale, e non parlo solo di gemme come Carmageddon. Uno dei titoli che di recente ha inserito questa tematica nel suo gameplay è Stellaris, celebre titolo di grand strategy ambientato in una vasta galassia, in cui il giocatore è chiamato a guidare la propria civiltà nella conquista dello spazio. Paradox è stata così gentile da offrirci una key per il recentissimo DLC, Necroids Species Pack, e questa è la nostra recensione. Buona lettura!
Per chi non conoscesse Stellaris, si tratta di un titolo strategico piuttosto singolare, che prende il medesimo concetto contenuto in altre opere Paradox come Hearts of Iron, Victoria o Europa Universalis e lo trasporta in una cornice cosmica e futuribile. L’idea alla base dell’esperienza di gioco è la creazione e il controllo della nostra civiltà galattica che noi giocatore, in qualità di guida, avremo il compito di espandere e migliorare servendoci di strategia e tecnologia. Sarà importante costruire nuove astronavi, esplorare lo spazio attorno alla nostra stella natale e colonizzare nuovi pianeti, in una serie di meccaniche 4X in cui saremo chiamati a condurre i nostri alieni verso la grandezza. Ovviamente, ci saranno molteplici vie per arrivarvi, dettate dalle etiche e dai motivi dei nostri personaggi: ci saranno imperi pacifici o guerrafondai, xenofobi o xenofili, materialisti o spiritualisti, egalitari o autoritari, e diverse forme di governo. Quello che sorprende di questo titolo è il suo forte grado di bilanciamento e di equilibrio.
Come già affermato qualche riga più in alto, il tema di questo nuovo DLC è la morte, intesa non come una fine ma come un nuovo inizio. L’idea alla base degli Species Pack di Stellaris è che la nostra forma di vita non deve essere per forza l’unica possibile nell’universo: con i pack precedenti, infatti, gli addetti ai lavori ci avevano presentato alieni rocciosi, plantoidi, e persino sintetici; adesso arrivano esseri che li trascendono. Difatti, il pack introduce delle nuove razze di alieni che in vie differenti fanno della cessazione delle attività biologiche la loro forza: vi sono razze che venerano la morte, altre che vi sono immuni o ancora, alieni che nella dipartita vedono l’inizio di qualcosa di nuovo e un tesoro da ricordare. I contenuti includono la nuova Origine Necrophage, di cui vi parleremo più in basso, 16 nuove razze aliene (di cui una bio-meccanica), un nuovo set di astronavi necroidi, una voce dell’Advisor, nuovo stile delle città e della stanza diplomatica, un set di nomi per riflettere i nostri non-morti e un look degli edifici dall’aspetto torvo e cupo. Infine, 3 nuove Civics:
- Death Cult; che ci permette di implementare nelle nostre civiltà una venerazione della morte, composta da un rituale di Ascensione che avviene una volta ogni 10 anni, in cui 3 accoliti vengono evoluti in non-morti in un complesso rituale, permettendoci di potenziare esponenzialmente il nostro popolo con la trascendenza della morte.
- Reanimated Armies; che garantisce la possibilità di convertire i nostri defunti in potenti bio-armi da implementare nei nostri eserciti. Mai sognato di creare un’armata zombie con cui soggiogare i pianeti dei nostri nemici? Ora è possibile.
- Memorialists; che converte una nicchia della nostra popolazione in archivisti che hanno fatto della memoria la loro missione di vita. Ricordarle e archiviarle ci permette di generare una grandissima quantità di unità per il progresso culturale del nostro impero.
Per quanto riguarda l’Origine Necrophage, si tratta di un inizio che ci fa cominciare la nostra partita di Stellaris come una razza di sinistri conquistatori planetari che hanno vissuto nell’ombra, nascosti nelle profondità del loro pianeta, scrutando con pazienza e segretezza la loro prima preda. Celandosi agli altri occupanti del loro pianeta, una specie secondaria che hanno soggiogato durante l’era Atomica (la nostra era attuale), emergendo in strani eoni (per citare il buon Lovecraft) e guadagnandosi il controllo del pianeta e l’obbedienza dei loro soggetti. Da allora, la vita sul pianeta non è più stata la stessa, con la casta dirigente dominata da questo collettivo necroide e la società inferiore che doveva offrire periodicamente in sacrificio la parte migliore della sua generazione per andare incontro all’Elevazione, uno strano rituale in cui l’esponente di questi servi inferiori avrebbe ricevuto il dono in questione, divenendo a sua volta un necroide.
Rispetto a quanto avveniva con il DLC dedicato ai sintetici, l’inizio di una nuova partita con i Necroids è simile all’esperienza vanilla: siamo chiamati a curare inizialmente l’esplorazione dei dintorni della nostra stella natale e a dare una prima impronta alla ricerca e alle tradizioni del nostro impero. Pianificare quanto l’economia tanto l’espansione della nostra civiltà sarà molto importante, in quanto getterà le basi per la nostra futura conquista quando incontreremo le altre razze aliene. Necessariamente, se avremo scelto l’Origine Necrophage, potremmo essere spinti ad adottare una politica estera ostile e guerrafondaia. Dopotutto, come non biasimarci? La nostra forma di vita sarà così differente rispetto agli organici che saremo, per forza di cose, costretti ad affrontare per il diritto di espanderci e di accrescere la nostra popolazione.
Uno Species Pack che va ulteriormente ad espandere e arricchire l’esperienza di Stellaris, sulla linea dei DLC precedenti, mantenendo la buona reputazione di Paradox quando offre questi contenuti aggiuntivi.
Dunque la nostra esperienza su Stellaris procederà normalmente, seppur regalandoci di tanto in tanto dei richiami narrativi sotto forma di Anomalie o Eventi, che impreziosiranno ogni partita offrendoci un ulteriore supporto narrativo. Così, esplorando una cintura di asteroidi alla deriva nel vuoto siderale, potremmo imbatterci in un sarcofago metallico, con flebili luci al neon: cosa conterrà al suo interno? E se invece, esplorando un pianeta apparentemente abbandonato, trovassimo qualcosa? Le ispirazioni dalla letteratura thriller e sci-fi non mancano, e vengono ulteriormente migliorate con i temi di questo nuovo pack, che finisce per alzare di diverse spanne la nostra esperienza videoludica.
Oltre a donarci delle nuove meccaniche, l’aggiornamento offre nuove possibilità anche in termine di end-game, in quanto abbiamo la possibilità di conquistare tutta la galassia attraverso le nostre schiere di non-morti. Stellaris era già stato arricchito dal gioco diplomatico incluso con l’aggiornamento Federations, che ci permetteva di formare assieme ai nostri vicini spaziali delle alleanze a lungo termine, con la possibilità di conquistarci potere politico attraverso i canali diplomatici. In questo senso, alcuni potrebbero esprimere la critica che il Necroids Species Pack non offre poi tante aggiunte tangibili dal punto di vista delle meccaniche. In un certo senso, ciò è vero, rispetto ai DLC precedenti, come Utopia o MegaCorp, o anche quello che abbiamo citato poco sopra, potrebbe sfigurare. Tuttavia, bisogna ricordare che si tratta di uno Species Pack, e che comunque l’attenzione e la cura ai dettagli c’è e si vede.
In conclusione, conoscendo Paradox e tutto il team dietro a Stellaris, siamo sicuri che in futuro non mancheranno nuove espansioni maggiori. Necroids si costituisce come un’ottima parentesi e un bel contenuto per espandere ulteriormente la nostra galassia, contribuendo a renderla viva e varia. Alcuni giocatori si aspettavano che venissero ovviate alcune problematiche al titolo, come quella dei Settori, aspettative che purtroppo sono state deluse. Non ci resta che continuare a pazientare, consci dell’amore che ripongono gli sviluppatori nel loro prodotto. Come al solito, vi ringraziamo per la vostra lettura e vi rimandiamo alle prossime recensioni!
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