Remothered Broken Porcelain Recensione – Bello il terrore, cattiva l’esecuzione

Remothered Broken Porcelain Recensione PC | Cos’è che ci attira nel terrore? A volte potrebbe sembrare strano che ci siano molte persone che si divertono ad osservare sul piccolo o sul grande schermo delle pellicole con tematiche horror, splatter o spavento; ma nel frattempo, la cinematografia ha fruttato miliardi di dollari in ricavati. E perché non parlare della letteratura di questo genere, con i capolavori di Lovecraft, Poe e non solo? Se poi ci spostiamo al nostro medium privilegiato, quello videoludico, se ne è fatta di strada dai timidi esordi con Sweet Home oppure Alone in the Dark. Bisogna dunque domandarsi cosa renda quelle esperienze che nella vita reale sono il frutto di un meccanismo di autoconservazione e di difesa così intrattenenti nel virtuale. Una risposta semplice, potrebbe essere che nella fruizione di opere di questo genere c’è sempre la consapevolezza che si tratta di una finzione: “è solo un gioco/libro/film” diciamo, prima di cominciare. Ma è veramente così semplice?


Ancora, si potrebbe sollevare la carta della rilevanza della paura per la mente umana, della capacità di simulare eventi ai limiti della sopravvivenza al fine di testare le nostre capacità, il nostro sangue freddo e la resistenza agli impulsi. Neanche questa sembra la risposta giusta. Quella che propongo io, dal basso della mia voce, è che il piacere in questo tipo di contenuti derivi da una sorta di esorcizzazione del male. Molto spesso nelle nostre esistenze ci scontriamo con questa forza morale, ritrovandoci disarmati o quantomeno sorpresi dall’entità delle crudeltà di cui i nostri simili siano capaci. Un veleno antico è l’elemento chiave di Remothered Broken Porcelain, il nuovo capitolo della saga di Remothered ideata dalla mente di Chris Darril e sviluppata dall’italianissima Stormind Games. Quindi, senza tedirvi oltre, direi di immergerci insieme in questa nuova recensione!

Le vicende di Remothered Broken Porcelain traggono spunto proprio da dove ci eravamo lasciati con il capitolo precedente; un rapido recap cinematico ci riporta al corrente tutto ciò che è avvenuto con il titolo precedente. Ritroviamo la nostra amica Rosemary Reed, nella sua indagine alla ricerca di Celeste Felton che la ha portata a Villa Felton, una residenza sfarzosa e antica al limitare dell’immaginario paesino italiano di CervoScuro. La nostra protagonista si era spinta qui per incontrare il decrepito dottor Richard Felton, affetto da un terribile male neurologico che gli è stato trattato attraverso l’uso del Phenoxyl, un farmaco sconosciuto e dalle portentose capacità di rimozione dei traumi mentali.

 

Un rapido recap cinematico ci riporta al corrente tutto ciò che è avvenuto con il titolo precedente.

 

Rivissuti gli antefatti dello scorso episodio, adesso ci ritroviamo nell’Ashmann Inn, un grande hotel situato ai piedi del Monte Etna in Sicilia. Qui, faremo la conoscenza di Jennifer, la nostra protagonista, una dolce ragazzina con un passato difficile, finita a lavorare all’albergo dopo essere stata cacciata dal riformatorio. Con un passato tormentato e un futuro incerto, la nostra giovane eroina vivrà le terrificanti disavventure nella nuova location in compagnia della stessa Reed, oltre che di Linn, altra ragazza che assieme a lei presterà servizio nella struttura ricettiva. A fare alle due da padrona, la viscida e stramba Andrea Massino, rachitica e crudele segretaria del proprietario, il signor Stefano Ashmann.

Remothered Broken Porcelain
In bilico fra esperienze allucinatorie e reali, la nostra beniamina si troverà presto nell’abisso del terrore.

Con queste premesse, in Remothered Broken Porcelain vivremo in terza persona le vicende di Jennifer, guidandola attraverso l’Ashmann Inn, un ampio complesso ricettivo multipiano con arredamento d’epoca. La storia ci verrà presentata sia attraverso cinematiche interattive, sia statiche, e non mancheranno elementi come i quick time event o scelte di dialogo. Principalmente, il nostro obiettivo principale durante tutto il corso dell’esperienza sarà la nostra sopravvivenza ed incolumità, e come incarichi secondari avremo l’indagine degli oscuri trascorsi del luogo e dei suoi personaggi. Così, fin dall’inizio, la nostra avventura sarà scandita da eventi strani ed inspiegabili, fino a quando il crescendo di tensione esploderà in una vera e propria ondata di terrore. La nostra ragazza dovrà stringere i denti e pensare in fretta, se intende uscirne viva. La sua innocenza verrà infranta dalle circostanze e dal suo oscuro trascorso, che come in un incubo divenuto realtà finirà per farle vedere più di quello che avrebbe dovuto. In una discesa verso i più gelidi abissi, finirà per ritrovarsi prigioniera in quella struttura isolata nel bel mezzo dell’inverno siciliano, costretta a lottare contro i demoni del presente e del passato.

 

Un’esperienza horror autentica, arricchita dall’accuratezza e dal dettaglio che hanno prestato gli sviluppatori nella sua costruzione.

 

Uno dei punti di forza di Remothered Broken Porcelain è certamente l’accuratezza e il grado di dettaglio dell’ambientazione. Un grande edificio realizzato fin nei più minimi dettagli, che sicuramente saranno il frutto di un lavoro di ricerca estensivo e minuzioso. La qualità italiana (e siciliana) in questa lavorazione c’è e si vede, ed è un peccato per la valutazione finale che vi presenteremo più tardi. In ogni caso, bisogna apprezzare l’estetica e il mood dell’Ashmann Inn, splendidamente realizzati. Ogni angolo della struttura, per la sua quasi totalità esplorabile, sarà uno scorcio a sé, oltre ad un impegno di design non indifferente.

 

La cura dei dettagli di Remothered Broken Porcelain raggiunge ottimi livelli quando si trovano riferimenti alle situazioni narrative anche negli oggetti più comuni.

 

Infatti, ogni zona sarà sempre varia e non saranno presenti asset riciclati. Uno dei dettagli che mi ha maggiormente colpito, in questo senso, è stata il posizionamento di un particolare così secondario come gli interruttori e le prese elettriche. Anche un elemento così minimo ha sempre una posizione credibile e logica, suggerendo che la fase di design di Remothered Broken Porcelain sia stata particolarmente ricca. In ogni caso, sia dal punto di vista dell’estetica che della funzionalità, la location è sempre valida: non mancheranno nemmeno vie di fuga e nascondigli per sfuggire ai nostri stalker.

Remothered Broken Porcelain
Una meccanica interessante è quella del crafting, che ci permette di creare oggetti utili dagli elementi che troveremo sparsi nell’ampio hotel.

La storia di Remothered Broken Porcelain si muove su piani temporali differenti. Ci troveremo, quindi, ad affrontare momenti diversi, facendo a volte anche dei veri e propri salti, che pur rendendo la narrazione frammentata, non renderanno la storia poco godibile anche per chi ha una bassa soglia d’attenzione. Le vicende si manterranno sempre varie ed incalzanti, specialmente nei momenti di tensione fra un colpo di scena e l’altro.

 

I balzi temporali variano spesso di entità e possono essere più o meno significativi alla trama di Remothered Broken Porcelain, elemento che contribuisce alla sensazione di frammentazione.

 

Un ruolo fondamentale sarà rappresentato dalle memorie di Jennifer, che saranno una chiave di lettura importante per tutta l’esperienza. Da un lato si vorrà mettere l’accento nel rapporto fra la sua realtà cupa ed incerta e il suo vissuto, ma dall’altro ci sarà una forte dualità fra luce e ombra, e uno spunto particolare verso il sovrannaturale. I riferimenti ai colossi dell’horror non mancheranno, ma in un certo senso, verrà anche posto un certo rilievo verso la fragilità degli individui, un po’ come la porcellana, belli ma fragili.

 

La musica realizzata dal team di sviluppo di Remothered Broken Porcelain si mantiene sempre varia e adatta alle situazioni del gameplay.

 

Bisogna menzionare anche l’ottimo comparto sonoro, che dona molto valore all’esperienza con le sue musiche che faciliteranno e miglioreranno di molto la nostra immersione. Tracce atmosferiche perfettamente adatte al contesto, che troverebbero ottima collocazione in una produzione cinematografica, segno dell’attenzione riposta in questa sezione dal team di sviluppo. Come non parlare poi del comparto grafico? Una cura ineccepibile, quella prestata non solo ai modelli, ma anche alle ambientazioni, che vengono valorizzate da questo aspetto dell’opera.

Remothered Broken Porcelain
L’interfaccia si mantiene sempre minimale e pulita, di facile navigabilità e comprensione, in un titolo che fa del realismo e dell’immersione le sue punte di diamante.

Tuttavia, deve sempre esserci un però. Come giustificare il voto finale? I presupposti per un ottimo giudizio ci sono, ma ahimé, Remothered Broken Porcelain amaramente finisce per riflettere il concetto esposto poco sopra, della bellezza con fragilità. Un bello scherzo del destino, non trovate? Infatti, dal punto di vista tecnico ci sono molteplici criticità che finiscono per danneggiare in modo grave la nostra esperienza. Stiamo parlando di controlli legnosi, carenze nei movimenti, problemi di fluidità, bug e glitch vari che difficilmente non si potranno notare quando si proverà l’opera.

Un vero e proprio tasto dolente, in questo senso, è rappresentato dai quick time event, che ci vengono presentati senza istruzioni e si rivelano frustranti oltre che poco reattivi. Ancora, gli enigmi e i rompicapi, che alcune volte non funzioneranno, bloccandoci in una data zona dell’albergo. Purtroppo, la lista non finisce qui, in quanto, una delle fasi più concitate di Remothered Broken Porcelain, ovvero la fuga dagli inseguitori si rivelerà invero deludente, mentre avrebbe dovuto essere il culmine del terrore. Le animazioni sono lente e scattose, quando vengono innescate, e la goffaggine dei rispettivi protagonisti, la vittima e l’aggressore, piuttosto che spaventarci ci fa invece ridere.

Remothered Broken Porcelain

In conclusione, l’augurio è che le criticità di Remothered Broken Porcelain vengano presto risolte, così che i giocatori possano mettersele alle spalle e continuare a godere del loro viaggio negli abissi dell’Ashman Inn. Noi di VMAG, come sempre vi ringraziamo per la vostra lettura, e vi rimandiamo alle prossime recensioni!

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