Democracy 4 Recensione – Yes We Can

Democracy 4 Recensione PC | La Democrazia: un sistema politico che abbiamo fatto nostro relativamente da poco tempo, rispetto alle consuetudini politiche della gestione del potere di cui ci siamo serviti per millenni. Una conquista recente, ma sicuramente notevole, se consideriamo tutte le libertà che ci offre. Proprio in un momento come questo, è giusto riflettere su cosa ha significato per tutti noi qualcosa che in altre parti del globo non viene dato per scontato. Allo stesso modo, non mancano però le discordie e le mistificazioni di una e dell’altra parte del dibattito democratico. Una persona esterna ed ignorante rispetto al medium in nostro esame, potrebbe chiedersi che posto potrebbe occupare il videogioco in un dibattito serio e significativo come quello di questo mondo.

In verità, io dico, uno decisamente centrale ed importante per il futuro: sia per le caratteristiche in termini di crescita economica e culturale che offre come opportunità concrete, sia per il grande carico di messaggi e riflessioni che è in grado di porci in un contesto unico fatto di interattività e significato. Quest’oggi affrontiamo un titolo di simulazione dedicato proprio alla vita democratica: stiamo parlando di Democracy 4, rilasciato pochi giorni fa su Steam in formato Early Access. Senza indugi, indossiamo la cravatta buona e prepariamoci a dispensare sorrisi e promesse ai cittadini in vista delle elezioni.

In Democracy 4 assumeremo le vesti di Presidente di una nazione a scelta: al momento possiamo decidere solamente fra Stati Uniti d’America, Regno Unito, Germania, Francia e Canada, ma in futuro verranno inserite anche altre nazioni, tra cui figura anche l’Italia. Selezionato il Paese che vorremo governare, potremo visionare alcune sue statistiche salienti, come il numero di abitanti, l’estensione, la città più grande, la percentuale di terra coltivata, l’etnicità della nostra popolazione, il nome dell’inno nazionale, la destinazione turistica più popolare, il cibo preferito e l’industria più sviluppata. Si tratta di valori che ad occhi ignoranti o poco pratici all’esercizio del potere potrebbero risultare poco utili, ma che in verità ci diranno molto sui nostri elettori, se saremo in grado di analizzarli nel modo corretto.

Democracy 4
Studiare in modo ragionato le caratteristiche e le statistiche della nazione che selezioneremo sarà molto importante per formulare una buona strategia politica.

Selezionato il luogo che più preferiamo, ci tocca dare un nome al nostro partito e decidere la configurazione della nuova campagna. Sono presenti i ben noti partiti di tutti i paesi; nel caso degli USA certamente salteranno in mente i Democratici e Repubblicani, ma non mancano gli Indipendenti o la possibilità di creare partiti personalizzati, come nel mio caso in cui, per il primo tentativo, ho dato vita ad un gruppo politico d’eccezione. Scelto uno slogan ad effetto per la nostra creazione, abbiamo la possibilità di decidere variabili come il livello di apatia politica, i livelli innati di socialismo e liberalismo e tante altre decisioni, come il debito iniziale del nostro Paese, la durata del ciclo economico o persino la difficoltà. Dopo aver ponderato attentamente o selezionato casualmente i valori di queste variabili di gioco, non ci resterà che cominciare il nostro primo giorno da presidente.

Democracy 4
Fondato il partito VMAG per la libertà di stampa, non mi resta che scegliere il nome del partito di opposizione, modificare la configurazione della partita e lanciarmi nello Studio Ovale!

A questo punto ci troveremo dinnanzi alla schermata principale, la medesima che osserveremo durante la maggior parte della nostra run. Si tratta di un’interfaccia ben rodata e sviluppata, frutto dell’esperienza dei titoli precedenti della saga di Democracy. Pur rivelandosi composita, non è particolarmente difficile da leggere: al centro sono rappresentate le unità di potere politico che disponiamo per il quadrimestre. Quest’ultima è una valuta che viene ricaricata ad ogni turno e consiste nella nostra capacità come amministratore di presentare agli organi legislatori dei provvedimenti legali che intendiamo applicare nel nostro Paese. Questi ultimi possono far parte di sette categorie: Salute, Educazione, Tasse, Ambiente, Popolazione e Pubblica Sicurezza. Ciascuna questione su cui potremo legiferare è rappresentata da icone nere in campo grigio, cliccando le quali accederemo al pannello di gestione della disposizione.

Pur manifestando già un certo grado di maturità e profondità, il titolo soffre in un certo senso della mancanza di maggiori nazioni con cui giocare.

Le icone bianche in campo blu saranno invece statistiche e report che ci permetteranno di raccogliere informazioni sulla cittadinanza. Si parla di informazioni come le loro abitudini, preferenze e tutti quegli indicatori socio-economici che saranno gli strumenti principali in Democracy 4, permettendoci infatti di comprendere la situazione reale del nostro paese e agire di conseguenza. Infine, le icone bianche in campo rosso rappresenteranno i problemi della nostra nazione: potrebbe trattarsi di abuso di droghe, criminalità rampante o uno scarso ricambio demografico. Qualsiasi emergenza che affligge i nostri concittadini dovrà essere affrontata con fermezza e rassicurazioni, se ambiamo a venire rieletti alla fine del nostro mandato.

Democracy 4
Potrebbe sembrare complicata, come schermata, ma vi assicuro che appena inizierete a giocare diventerà via via istintiva e facile da leggere e navigare.

Un gioco che non mancherà di aggiornarsi, ma che già si configura come un’ottima mistura di simulazione e gameplay. In titoli come questi, infatti, molto spesso si affronta la delicata questione di bilanciare il rapporto fra questi elementi. Giocatori diversi potrebbero preferire combinazioni differenti che tendano verso uno o l’altro polo, ma dal nostro punto di vista, Democracy 4 riesce a mantenersi in questo senso stabile, garantendo sia un gioco realistico e ragionato, sia la possibilità di divertirsi con le istituzioni democratiche. Questo è tutto per il titolo di oggi; noi ci rivediamo alla prossima recensione.

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