Dopo ben dieci anni dall’uscita dell’opera originale, la celebre saga di Black Ops vede il suo ritorno questo 13 novembre. Di certo, dopo il successo del nuovo Modern Warfare non poteva mancare la risposta di Treyarch, che ancora una volta ci mostra come anche la sua proposta sia di tutto rispetto. Diciamoci la verità, chiunque abbia amato i vecchi Call of Duty porta sempre nel suo cuore il quarto capitolo oppure Modern Warfare 2. Sono davvero pochissimi i giocatori che pongono al loro primo posto l’originale Black Ops, uscito nel lontano 2010. Noi di VMAG abbiamo deciso di fare un tuffo nel passato e ricordarvi del perché anche questa storia parallela, iniziata durante il periodo della Guerra Fredda, sia di tutto rispetto e non abbia nulla da invidiare rispetto all’ottimo lavoro di Infinity Ward. Ecco a voi la nostra anteprima dell’attesissimo Call of Duty: Black Ops Cold War, che sarà disponibile per PlayStation 4, PC, Xbox One e console di nuova generazione. Ovviamente, nel caso in cui abbiate perso qualche passaggio dai tempi del reveal, in questo articolo troverete tutto ciò che vi servirà per prepararvi alla guerra oltre che a scoprire le nostre aspettative in merito all’ultima pubblicazione di Activision.
Call of Duty e il fascino della guerra fredda
Diciamocelo, uno degli aspetti più accattivanti del vecchio Call of Duty: Black Ops era il periodo storico scelto. A differenza della controparte Modern Warfare, in cui si tratta “semplicemente” di una guerra fittizia, la creazione di Treyarch ha deciso di adottare un approccio più realistico. E dopo aver ultimato il celebre World At War, terminando così il filone dedicato alle Guerre Mondiali, quale altro arco di tempo migliore se non quello della Guerra Fredda? Sicuramente è stata una scelta molto coraggiosa da parte del team di sviluppo, visto che erano passati circa 30 anni dalla fine del conflitto al momento dell’uscita dell’originale. C’è da dire però, che proprio questa decisione è stata uno degli elementi che più hanno caratterizzato Black Ops e, soprattutto, fatto ricordare negli anni a venire. Non capita tutti i giorni di vedere sul nostro schermo di casa Fidel Castro o, ancora peggio, vivere in prima persona le condizioni di vita dei prigionieri situati all’interno dei gulag. L’orrore della guerra ed il trauma psicologico che, sfortunatamente, accompagna ancora oggi molti veterani sono uno dei pilastri che sorreggono il comparto narrativo del primissimo capitolo.
Speriamo vivamente che tutti questi componenti inscindibili non vengano abbandonati nel corso di Cold War, dove abbiamo già visto un cambio piuttosto marcato dal lato della Campagna. Attenzione, con quest’ultima affermazione non vogliamo stigmatizzare in partenza ciò che sarà la storia del nuovo gioco, anzi, crediamo vivamente che con le tecnologie che disponiamo oggigiorno potremo vederne delle belle. Insomma, tra vecchi e nuovi volti potremo ritornare nel vivo dello scontro per salvare la nostra madrepatria dalle minacce esterne. Non mancheranno di certo i famosi membri della squadra dei Black Ops, tra cui ricordiamo i leggendari Frank Woods e Jason Hudson. Specialmente il primo l’abbiamo potuto già vedere su Black Ops II, dove gli anni hanno debilitato gravemente il suo fisico, ma non il suo spirito irriverente e peculiare quasi ai livelli del Capitano Price.
Coloro che hanno già visto la maggior parte dei trailer sicuramente già lo sapranno, ma ovviamente non poteva non essere presente Alex Mason, il protagonista del titolo del 2010. Come al solito, il gruppo di soldati esperti è incaricato di sterminare un pericolo per gli Stati Uniti con metodi… non proprio ortodossi. Ed è proprio da questo che il team formato dall’elite degli USA è chiamato così. Diciamocelo, “Operazioni Nere” (in italiano) non è un nome che ispira fiducia e correttezza nei metodi utilizzati. Il fatto che nei video introduttivi abbiamo osservato sui nostri display anche il Presidente Ronald Reagan. Siamo difronte ad una delle poche volte nella storia del medium che un VIP di questo calibro venga mostrato all’interno di un’opera interattiva. Di certo come già abbiamo enunciato in precedenza, il coraggio a Treyarch non manca e questo è un fattore che, oltre da apprezzare in ampia maniera, molte altre software house dovrebbero seguire.
Call of Duty: e il multiplayer?
Finalmente arriviamo a parlare del topic che più interessa la community di Call of Duty: la modalità multigiocatore. Sebbene abbiamo avuto la conferma di grandi (piccoli) ritorni, come la macchinina radiocomandata RC-XD, ancora non abbiamo molte fonti da cui attingere. Indubbiamente, il video dedicato al multiplayer ci è di grande aiuto, anche se molto probabilmente le beta che avverranno tra pochissimo lo saranno ancora di più. Effettivamente, il cambio dettato da Cold War è evidente e modifica di gran lunga il gameplay. Tutti gli utenti che hanno avuto la possibilità di fare qualche partita sull’originale Black Ops, sicuramente ricorderanno di come i match giocati erano frenetici tanto da sfiorare l’arcade. Lo shooting ed il tempo di uccisione erano rapidi e non lasciavano spazio a molti sotterfugi tattici. Persino le playlist di “Cerca e Distruggi” finivano nel giro di quasi 10 minuti, e parliamo di una delle tipologie di combattimento più tattiche e che ancora oggi richiede molto sangue freddo.
Effettivamente, così come è accaduto nell’ultimo Modern Warfare, in quei pochi frangenti che abbiamo visto che il sistema di sparo ha subito un rallentamento piuttosto evidente. Ciò è stato probabilmente voluto dai creatori al fine di creare un ecosistema competitivo dalla radice più riflessiva, in puro stile Counter-Strike. Di certo non stiamo comparando i due videogiochi, dato che sono comunque situati in poli opposti, ma crediamo che dovremo dimenticarci le nostre corse impertinenti per tutta la mappa senza ragionare. Con l’avvento sempre più prominente degli Esports, ed in questo caso la Call of Duty League, c’era bisogno di fornire un’impronta più competitiva rispetto al passato, dove la presenza delle ranked non era ancora estesa come oggi
Tuttavia, speriamo vivamente di ritrovare gli armamenti e le serie di uccisioni storiche, magari con una piccola aggiunta. Famas, Galil e AK-47 sono solo alcuni degli equipaggiamenti che ci hanno accompagnato, e fatto inveire, durante la nostra esperienza di gioco. Non sappiamo ancora nulla del funzionamento del sistema dei Prestigi, quei piccoli simboli che ci hanno tenuto incollati allo schermo solo per raggiungerli. Non dimentichiamo, però, che dal numero 14 potevamo ottenere le luccicanti armi dorate. Suvvia, chi non giocherebbe per tre mesi interi solo per avere qualche skin per l’arma esclusiva? Non ditemi che sono il solo. In ogni caso, speriamo in un ritorno in auge della feature, proprio perché negli ultimi anni ha perso gran parte del suo valore.
Call of Duty: Arrivano gli zombi!
Proprio nelle ultime ore, è stato pubblicato un trailer inerente alla nuova Campagna Zombie offerta all’interno di Call of Duty: Black Ops Cold War. Non avevamo molti dubbi sulla presenza di quest’ultima, dato che ormai è diventata una sezione immancabile in ogni opera del filone sviluppato da Treyarch. Oltre ad essere divertente, soprattutto se giocata con amici, l’esperienza ha una vera e propria lore che risulta anche piuttosto dettagliata e interessante. Andiamo, chi non ha mai speso ore e tempo tentando di risolvere l’easter egg della mappa scelta solo per saperne di più sulle origini dei morti viventi? Per la fetta di giocatori che invece prediligono puramente l’azione, c’è n’è anche per voi! Infatti, durante la clip mostrata ieri, abbiamo potuto vedere diverse implementazioni mai viste prima: sarà possibile richiedere l’ausilio delle serie di uccisioni. Una trovata tanto semplice quanto geniale quella di provare a fondere elementi presenti nel multiplayer a quest’altra parte del titolo. Inutile dirlo, ma ci aspettiamo che le Wonder Weapon, le armi caratteristiche ed uniche delle partite Zombie, abbiano lo stesso impatto dell’originale. Quella mostrata nel filmato è stata un ottimo biglietto da visita secondo noi di VMAG.
I veterani avranno notato che i quattro personaggi non sono gli iconici che hanno rallegrato parte dei nostri match all’insegna dell’orrore. Seppure non abbiamo particolarmente apprezzato la loro rimozione, speriamo che in futuro avremo la possibilità di vederli nuovamente in azione. Chissà, magari saranno disponibili in un’altra zona. Al momento, quella mostrata ci è parsa molto promettente, oltre che essere ampia ai livelli di Tranzit di Black Ops II.
Insomma, noi di VMAG abbiamo aspettative molto alte per Call of Duty: Black Ops Cold War. Sarà perché siamo molto affezionati al franchise, oppure per il peso che quest’ultimo si porta sulle spalle. La decisione di rendere la Campagna molto più scenografica, quasi simile ad un film, ci è parsa molto promettente e dalle enormi potenzialità. Ovviamente, il caro e vecchio multiplayer ha subito anch’esso un cambiamento nel sistema di shooting e velocità, ma solo il tempo potrà dirci se le nuove implementazioni si riveleranno vincenti. Ultima ma non per importanza, la modalità Zombie ha sicuramente acquisto molta più importanza rispetto al passato, ragion per cui ci aspettiamo degli approfondimenti riguardanti la lore e, soprattutto, partite all’insegna del divertimento e della strategia. Non ci resta che aspettare il fatidico giorno della data d’uscita del nuovo CoD, così da poterne valutare ogni aspetto. E voi, siete pronti a ritornare in azione con i Black Ops?