Untitled Goose Game Recensione, ma ci sono due oche

Honk, honk

Untitled Goose Game Recensione | Ecco a voi: l’oca. Nota specie di uccelli, che rivaleggia con la cugina papera, questa leggiadra e apparentemente innocua creatura nasconde dentro un sé un potenziale distruttivo non secondo a quello dei dragoni e della Morte Nera. Nel suo habitat naturale, ovvero i quartieri di una tradizionale cittadina inglese, la comparsa di un’oca è segno dell’ineluttabile fine della pace quotidiana e della vita per come la conosciamo noi. Questo animale e le disastrose conseguenze della sua furia sono state accuratamente rappresentate in un videogioco-documentario di House House, sviluppatore australiano, chiamato Untitled Goose Game. L’opera in questione, pietra miliare dell’industria videoludica indipendente, consente ai fruitori di calarsi nelle piume di un’oca e rovinare l’esistenza a ignari cittadini tra starnazzi, furti e tranelli di pura malvagità. Curiosamente, questo esperimento è stato così tanto gradito dal pubblico che gli autori hanno ben pensato di ingigantire l’esperienza con l’aggiunta di una seconda oca, e di conseguenza una modalità a due giocatori. Quale catastrofico impatto ha avuto questa piccola scelta sulla struttura del nostro universo? Ci siamo offerti volontari per scoprirlo: ecco la nostra recensione di Untitled Goose Game, lo stesso gioco che abbiamo tutti scoperto di amare e ora possiamo condividere con una seconda anima distruttrice.

Prima di addentrarci nelle novità, è opportuno inserire un quadro della situazione per chi non conosce il titolo. Untitled Goose Game è un videogioco a puzzle in cui impersoniamo un’oca e dobbiamo portare a termine una serie di “missioni” – che consistono generalmente nel rovinare la giornata alle persone con furti, distruzioni di proprietà e danni fisici. La semplicità del gioco che lo rende accessibile a chiunque, unita a un delizioso comparto artistico, hanno donato una grandissima popolarità all’opera di House House. La possibilità di disturbare la quiete degli altri in modi ludici, familiari, non violenti permette di alleviare lo stress quotidiano e divertirsi a starnazzare rumorosamente contro tutto e tutti. Geniale è anche l’implementazione di un sistema di musica dinamico, che modifica le tracce e attiva diversi strumenti in base alle nostre azioni. È così che possiamo udire una melodia sottile e in crescendo mentre ci avviciniamo furtivamente alla “preda” per poi scoppiare in note acute quando compiamo il misfatto e dobbiamo fuggire dagli inseguitori infuriati. Untitled Goose Game ha molti meriti, tra cui la capacità di interfacciarsi a tutte le fasce di età, dai giovani appassionati di videogiochi ai più grandi e meno avvezzi. E adesso, tutto questo può essere condiviso con un/una compagno/a.

Untitled Goose Game

Negli ultimi giorni, House House ha pubblicato la modalità protagonista di questa recensione: Untitled Geese Game, che consente a due giocatori di collaborare al completamento dei livelli. Doppia oca, doppio disastro. Non si tratta di una scelta vincolante, è possibile tranquillamente passare da due a un utente e viceversa, così da poter continuare il gioco anche se il proprio partner non è disponibile. La modalità non offre purtroppo nessuna differenza rispetto a prima (male, a mio parere) ma introduce decisamente alcune novità al gameplay, in quanto la presenza di due oche permette di portare a termine le missioni e interagire con l’ambiente in modi che prima non erano possibili. Per esempio, è ora possibile per un giocatore distrarre le persone nel frattempo che l’altro compie i misfatti, oppure slegare entrambi i lacci delle scarpe nello stesso momento. L’esperienza di coppia differisce parecchio rispetto al singleplayer, risultando certo più facile sotto diversi aspetti, ma permettendo allo stesso tempo di dare sfogo alla creatività e allo spirito di squadra in modi impossibili fino ad ora. Vale dunque la pena rigiocare l’intero titolo con un alleato? Certamente, anche solo per farsi parecchie risate mentre l’apocalisse si abbatte sulla povera vita degli abitanti della ridente cittadina inglese di Untitled Goose Game.

C’è da fare un appunto, però: minor difficoltà non vuol dire per forza banalità degli enigmi. Anzi, esattamente come nel gioco base, alcune missioni richiedono una bella dose di intuito e un po’ di ricerca per poter essere completate. Non aspettatevi quindi una passeggiata nel parco o una nuotata nel laghetto, nel suo piccolo anche quest’opera riesce a tirare fuori parecchi rompicapi unici e variegati. Va ad aggiungersi al fattore ostacoli anche l’impossibilità per le due oche di separarsi troppo. Sebbene ci si possa distanziare anche di parecchio, non è effettivamente possibile agire in parti troppo distanti l’una dall’altra, costringendovi a rimanere in prossimità del vostro partner. Potrebbe sembrare un fastidioso impedimento in certe situazioni, in altre si rivela essere un efficace strumento che spinge a collaborare in maniera più stretta e affiatata. Ecco che si arriva dunque a dover costantemente ideare una strategia, muoversi assieme e godere di quella sensazione di “piano ben riuscito” ogni volta che si spunta un elemento dalla lista degli obiettivi. Ancora di più se non conoscete (o non ricordate) la soluzione ai vari puzzle.

Cos’altro si potrebbe dire a riguardo? In realtà ben poco. L’opera di House House è perfetta nella sua semplicità, un passatempo più che ottimo per chiunque desideri sfogare la tensione e lo stress di tutti i giorni – andiamo, chi non ne ha bisogno? E se già in partenza avevamo a che fare con un titolo solido, dalle basse pretese e dall’eccellente esecuzione, adesso la presenza di una modalità a due giocatori espande ulteriormente gli orizzonti. D’altronde, i videogiochi sono nati per essere condivisi con amici e parenti, e anche qui risalta questa natura intrinseca delle opere multimediali. Nella speranza che si esaudisca il mio desiderio di veder arrivare in futuro una modalità competitiva (occhiolino a House House), ecco il mio consiglio: procuratevi un partner di gioco e provate Untitled Goose Game. È disponibile su tutte le console (PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch) e su PC, adesso anche tramite Steam. Può magari sembrarvi un’idea stupida o troppo fuori dal vostro ecosistema videoludico – specie se appartenete alla categoria degli hardcore gamer – ma c’è poco che riesce a strappare un sorriso come un “innocuo” animale selvatico che semina il caos. E oltretutto, se il vostro desiderio non è esattamente quello di starnazzare a vanvera, siete comunque di fronte a un sistema ben costruito di missioni e ostacoli che possono tranquillamente essere paragonati a un titolo stealth. Con la differenza che, in Untitled Goose Game, la parte divertente è proprio far rumore.

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