Mafia Definitive Edition Recensione PS4 | Omertà. Un atto che da un lato è spregevole perché compromette il lavoro delle forze dell’ordine, ma dall’altro è una forma di rispetto e fedeltà che solo pochi Uomini d’Onore riuscivano a mantenere. Un onore che va curato e mantenuto con il sangue degli altri, con i soldi sporchi e con traffici illegali della peggiore specie. Se si dovesse entrare in un gruppo malavitoso di questo tipo, si raggiungerebbero standard davvero elevati di “bella vita”, ma servirebbero anche nervi d’acciaio e un istinto quasi animalesco per non farsi sfuggire nulla. La Mafia è sempre stata al centro di dibattiti interminabili. Dibattiti che contrappongo la Famiglia alla Lealtà o all’Onore, oppure ancora al diritto stesso.
E, proprio come nel cinema, anche nell’ambito videoludico abbiamo ricevuto un omaggio perfettamente riuscito e apprezzato dal pubblico che tratta temi del genere, anche se non per sensibilizzare né tanto meno per esaltare queste azioni illecite. Semplicemente ne raccontano delle storie, fittizie o meno. Proprio come accade per Yakuza, GTA o Red Dead Redemption, dove non c’è un buono o un cattivo e noi spesso finiamo per interpretare un antieroe. Nel 2002 ha fatto la sua prima apparizione un titolo dal nome Mafia, semplice e d’impatto. Prima sbarcò solo su PC, poi dopo due anni anche su PS2 e Xbox. Oggi, dopo quasi ben 20 anni dal suo debutto, il titolo ritorna ancora per appassionare vecchie e nuove generazioni con un Remake da parte di Hangar 13: Mafia Definitive Edition. Noi di VMAG abbiamo avuto la possibilità di provarlo per PlayStation 4, ma è già disponibile anche per Xbox One e PC. Senza ulteriori indugi, prendete il vostro cappello nero, l’impermeabile e la pistola, stiamo per tornare a Lost Heaven e abbiamo un po’ di affari in sospeso.
Mafia Definitive Edition racconta la storia di Thomas Angelo, un tassista che, trovandosi nel vicolo sbagliato al momento sbagliato, è costretto a portare in giro per la città due mafiosi, Sam e Paulie, mentre cercano di scappare dalla Famiglia rivale. Una volta seminate le auto nemiche, Tommy resta affascinato da questa vita pericolosa ma anche abbiente. Quindi, dopo un fatidico evento che lo obbliga a vendicarsi sul gruppo di Morello, l’avversario di Don Salieri, decide di unirsi a quest’ultimo gruppo per iniziare a lavorare nella Malavita. Ma questa decisione lo porterà sempre più in basso, nei meandri di una Lost Heaven, l’ironia, ormai marcia fino all’osso e che sta cercando di riprendersi dalla crisi del ‘29. Riuscirà a proteggere la propria famiglia e a restare in vita anche dopo quasi 10 anni dal suo ingresso nella Mafia?
Mafia Definitive Edition ci riporta nella città di Lost Heaven più viva, affascinante e decadente che mai.
La storia di Mafia Definitive Edition non è affatto complessa ma contiene dettagli e particolari che, quando uscì all’epoca, permisero al titolo di spiccare il volo e di diventare uno dei brand più amati del genere. Questo perché, avvalendosi di 20 Capitoli che ripercorrono all’incirca 10 anni della vita mafiosa di Tommy, il gioco ci permette di scoprire il dietro le quinte di una delle famiglie più influenti in Lost Heaven. Partendo con missioni semplici e di poco conto, man mano che si prosegue con la trama, si arriva a veri e propri misfatti e crimini che risultano tanto impensabili quanto altamente probabili a quei tempi e, perché no, anche tutt’oggi. Ogni angolo della città brulica di vita e di possibilità che attendono solo di essere trovate e vissute. Oltre a godere di una Campagna, non lunghissima ma comunque apprezzabile, Mafia Definitive Edition permette ai giocatori di “Farsi un giro” con la Modalità Free Roam dove si è più liberi di scorrazzare per le strade sentendo la radio e scoprire tutte le varie citazioni. Inoltre, grazie ai Trofei e gli Achievement, è ora possibile completare il titolo al 100%. Questo, oltre che concedere una maggiore gratificazione ai giocatori, permette anche di passare molte più ore a Lost Heaven per rubare auto più veloci, raccogliere misteriosi fumetti, magazine e carte delle sigarette per avere una collezione completa e una maggiore autorealizzazione a fine viaggio.
Con una veste grafica del tutto cambiata, essendo passate due generazioni di console dal suo primo debutto, Mafia Definitive Edition riesce a recuperare tutto ciò che aveva reso il titolo un vero fiore all’occhiello e lo trasforma in uno stupendo quanto terrorizzante quadro di quelli che erano gli anni ‘30 in America, con tanto di auto d’epoca, vestiti ben curati, sigarette bianche, hotel lussuosi e bordelli nascosti. Tutto funziona nella città di Lost Heaven per garantire quell’immersione che, con qualche pixel di meno, aveva già fatto innamorare gli appassionati nel 2002. Ora, con gli engine più potenti, la modellazione 3D e le animazioni più fluide, sembra proprio di star vedendo un film sulla mafia ambientato in quel maledetto quanto romantico periodo. O forse no? Ciò che in realtà ci ha fatto un po’ storcere il naso nei modelli sono stati alcuni particolari. Nonostante la mimica facciale e il viso stesso siano ora più riconoscibili e ben curati, i personaggi restano comunque abbastanza rigidi delle volte, facendo perdere anche quel climax che si stava creando, per esempio, durante una scena drammatica. Un altro piccolo fattore abbastanza curioso è stato scoprire che in alcune cutscene i vestiti erano bagnati, mentre in altre no. Oppure ancora che, durante le giornate uggiose, anche stando all’aperto i nostri panni non si inzuppavano.
Fatevi un giro anche voi a Lost Heaven. Una città bella e dannata…
Tralasciando questo però, siamo rimasti davvero colpiti dalla nuova Lost Heaven, ancora più bella e dannata di quanto già non lo fosse nel 2002. Le strade sono piene di persone e automobili che vivono serenamente la giornata, sperando di fare più fortuna del giorno prima e di riprendersi più velocemente dalla crisi. Le notti sono fredde, umide e illuminate da flebili lampioni e da scritte colorate sui palazzi. Gli edifici sono caratteristici e perfettamente adattati al quartiere di appartenenza, così come i negozi e le auto che è possibile incontrare nelle diverse aree. Ma c’è qualcosa che manca. Nella Modalità Storia questo particolare viene meno, dato che siamo intenti a completare il Capitolo e il nostro raggio d’azione è limitato. Ma l’idea di non poter entrare in quasi nessun edificio e negozio si fa più sentire quando accediamo alla Modalità “Fatti un Giro”. Qui, oltre che cercare di raccogliere tutti i Collezionabili, non c’è molto altro da fare. Possiamo cambiare abito, rifornirci di munizioni e scegliere la verniciatura del nostro veicolo, certo, ma a lungo andare può risultare noiosa e limitante.
Nonostante Mafia Definitive Edition sia un remake che sa come approcciarsi al grande pubblico, non abbiamo potuto far altro che, oltre che amarlo, trovare anche alcuni particolari meno piacevoli. Ci sono delle zone della città, persino in Modalità Storia, che necessitano di maggiore ottimizzazione. Riflettendo sul fatto che il titolo si suddivide prettamente in Campagna e Free Roam (Fatti un giro) è davvero pesante trovare alcuni problemi tecnici nella parte dove i giocatori si fionderanno principalmente appena acquistato il titolo. La prima inoltre riserba delle vere e proprie sorprese, non solo positive.
Mafia Definitive Edition è un titolo che si fa altamente apprezzare, basta solo che ne accettiate anche i difetti.
Ad esempio, ci saranno strade senza persone che compariranno dopo un po’, scendendo dal cielo a mo’ di Avengers. Oppure ancora, ci saranno auto che balzeranno contro altre pur andando a 10 Km/h e vari pop-up di texture ed oggetti che compariranno su schermo nei momenti più impensabili. Quando percorreremo le vie di Lost Heaven poi, delle volte capita che Mafia Definitive Edition inizi ad arrancare in quanto a frame, soprattutto una volta raggiunta una certa velocità. Inizialmente, pensavamo che questo problema fosse dovuto proprio dalle corse in auto, ma in realtà lo possiamo trovare anche in alcune cutscene e in momenti dove stiamo camminando. E, dulcis in fundo, sembrerebbero mancare all’appello anche alcuni dialoghi durante il gameplay dato che i sottotitoli ce li fanno intendere ma la voce non si sente.
Il gameplay di Mafia Definitive Edition non è invecchiato bene col passare degli anni. Nonostante sia molto simile ad altri titoli di spessore, all’epoca e ancora oggi (come GTA o Red Dead Redemption) qui le ripercussioni di un’evoluzione forzata e repentina si fanno sentire maggiormente. Le meccaniche di gioco restano intuibili, semplici e d’effetto ma danno sempre l’idea di essersi arrugginite col tempo. Ecco quindi che, mentre apriamo una porta questa scatta, o quando tiriamo una molotov questa viene lanciata con una strana angolazione ed una velocità sovrumana. Anche negli scontri corpo a corpo, tralasciando qualche combo dove i modelli si compenetrano o non si toccano minimamente, ci sono delle fasi dove si vince sempre premendo un unico tasto. Magari variegare maggiormente il numero di mosse o rendere più presente la schivata avrebbe reso i combattimenti in mischia più interessanti.
Il gameplay di Mafia Definitive Edition è invecchiato col tempo e appare abbastanza arrugginito.
Passando invece agli scontri a fuoco, avremmo apprezzato un roster più elevato di armi. Non per forza da portare con noi, perché possiamo capire che essendo dei gangster i ferri vanno coperti con i giacconi e quindi non si possono portare 4 fucili insieme, ma un più ampio elenco di armi sarebbe stato maggiormente apprezzato. Inoltre, parlando ancora delle meccaniche presenti durante le sparatorie, Mafia Definitive Edition quasi obbliga il giocatore a fidarsi della mira assistita. Togliendola poi nella Modalità Classica, questa piccola feature salva dalla rigidità dei comandi che arrancano a raggiungere l’obiettivo e a sparare velocemente. Infatti, anche a difficoltà meno elevate, è comunque rischioso sparare senza mira assistita, persino cambiando la sensibilità delle levette, perché i nemici non avranno pietà di voi e il loro danno si farà sentire. Questi sono tutti piccoli accorgimenti che avrebbero potuto migliorare un gameplay rendendolo più godibile e divertente.
Passiamo ora invece a parlare di un’altra area del gameplay di Mafia Definitive Edition. Sappiamo che in molti stavano aspettando di mettere mano sul titolo proprio per i mezzi di trasporto. Nonostante le opinioni riguardo la guida siano abbastanza discordanti, noi siamo del parere che il gameplay funziona. Seguendo anche le varie difficoltà che potevano esserci con automobili del genere negli anni ‘30, questo piccolo accorgimento porta per forza ad una maggiore attenzione da parte del giocatore per quanto riguarda la tenuta su strada. Questo perché, oltre alle ruote differenti rispetto a quelle dei giorni nostri, anche il terreno è un ostacolo per i nostri movimenti. Infatti, fareste meglio a sentire le previsioni per radio o a guardare in cielo qualche volta e a decidere non solo se portare l’ombrello, quanto piuttosto se è il caso di prendere la moto o il vostro bolide preferito. Perché ormai sappiamo bene che è impossibile restare in carreggiata quando piove. Questi particolari rendono la guida più difficile ma anche più appagante. Per questo motivo, a detta nostra, le meccaniche di gioco riguardanti la guida sono sì complicate e frustranti all’inizio, ma altamente soddisfacenti a lungo termine.
Mafia Definitive Edition, essendo un remake, si rifà a un titolo di vecchia generazione dove molte meccaniche non erano ancora state introdotte e si prediligeva un altro tipo di approccio anche da parte dei giocatori. Ma, tralasciando questa parte, siamo rimasti davvero colpiti da come tutto è stato riportato e si è evoluto tramite le nuove tecnologie. Gli amanti della saga possono finalmente scorrazzare per la città di Lost Heaven con una grafica migliorata e con la storia che li ha fatto innamorare due generazioni fa. Nonostante ci siano anche vari problemi tecnici e di meccaniche del gameplay, Mafia Definitive Edition gode anche di un rapporto qualità prezzo non indifferente. Questo permette al titolo non solo di avere ottime probabilità di essere acquistato dagli appassionati, ma anche da new-entry che vogliono concedergli una possibilità. Un ottimo lavoro da parte di Hangar 13 che non arriva a livelli altissimi come remake ma che si sa far amare e apprezzare, persino da chi vorrebbe approcciarsi al brand per la prima volta.