BPM Bullets Per Minute Recensione PC | È ormai risaputo che chiunque decida di sviluppare un videogioco roguelike, andrà incontro ad una concorrenza spietata. The Binding of Isaac e Enter the Gungeon sono solo alcuni degli esempi più famosi, ma se aggiungessimo alcuni elementi dei rhythm game? Probabilmente otterremmo un risultato simile a Crypt of the Necrodancer, ma se ancora, mescolassimo il tutto con DOOM? Non capita tutti i giorni di imbattersi in un simile accostamento, ma i ragazzi di Awe Interactive decidono di esordire sulla scena del panorama indie con BPM Bullets Per Minute, un titolo che contiene proprio tutti gli elementi appena menzionati, disponibile su Steam e GOG. Certo, con così tanta carne al fuoco il rischio di un esito infelice è dietro l’angolo, come se la sarà cavata quindi questo peculiare sparatutto? Tenetevi pronti ad una discesa negli Inferi a ritmo di esplosioni e adrenalina.
La premessa narrativa è semplice e quasi superflua vista la tipologia di gioco: impersoneremo una Valchiria intenta a fronteggiare le forze degli Inferi che puntano ad invadere Asgard. Come già spiegato qui sopra, BPM Bullets Per Minute si caratterizza per un insieme di elementi, ma la struttura di base del gameplay consiste in un roguelike. Ogni livello sarà generato casualmente, così come gli oggetti e la quantità di nemici al suo interno e, ovviamente, la morte è permanente. Fin qui nulla di diverso dal solito, ma ci teniamo subito a lodare il level design di alcune stanze che presentano brevi ma interessanti sezioni platform (opzionali per la maggior parte) che ricompenseranno i più audaci che decideranno di affrontarle. I personaggi giocabili saranno 5 di cui 4 sbloccabili, ognuno con i propri punti di forza, debolezze e abilità attive e ultimate, sebbene queste diventino accessibili solo dopo aver completato una run intera.
L’equilibrio tra i tre generi principali viene spesso a mancare in Bullets Per Minute.
Ricordiamo che Bullets Per Minute attinge dai generi sparatutto, rhythm game e roguelike, ma non sempre questi vengono amalgamati correttamente. Delle meccaniche roguelike abbiamo già accennato poco fa, ma è necessario aggiungere qualcosa. Il fattore RNG è ovviamente predominante ma spesso, forse troppo spesso, ci ritroveremo con un arsenale in grado di disintegrare in pochi secondi tutti i boss di fine livello, rendendo assolutamente necessario un bilanciamento di alcune categorie di armi, lanciarazzi in particolare. Questo problema ci porta poi alle meccaniche da rhythm game del titolo. Partiamo col dire che è incredibilmente soddisfacente sparare, ricaricare e compiere ogni altra azione a ritmo di musica. I primi tentativi avranno quasi sicuramente come risultato un rapido game-over, ma una volta preso il ritmo, l’esperienza assumerà tutta un’altra forma, diventando tremendamente adrenalinica. Un vero peccato però sta nel fatto che il gioco limita la sua caratteristica principale al semplice “tieni il ritmo per sparare“. Non verranno conferiti particolari bonus al di fuori di un moltiplicatore di punti, né sarà richiesto di seguire un ritmo diverso in base all’occasione, rendendo l’esperienza piuttosto piatta.
L’aspetto relativo allo shooting ha anche esso i suoi pregi e difetti. Considerando la sua natura mista, BPM Bullets Per Minute presenta dei compromessi fisiologici con i quali fare i conti. Ogni arma ha una sua portata massima che potremo aumentare solo tramite potenziamenti, ma ciò non toglie che, specialmente nei primi livelli, risulti particolarmente frustrante notare come i nostri colpi non andranno a segno. La sensazione spiacevole si amplifica se consideriamo che ogni colpo deve essere ben mirato e sincronizzato con il ritmo della traccia musicale. Ciò che non manca è senz’altro la spettacolarità di ogni azione, figlia di una palese ispirazione a DOOM anche nelle atmosfere. Menzione speciale per alcuni tipi di nemici ed il loro moveset, che richiederanno un’intensa combinazione di occhi e orecchie per adattarsi alla loro “letale danza“.
Una colonna sonora degna del Valhalla.
L’intero comparto tecnico del gioco è piuttosto solido. La parte grafica si caratterizza per un persistente filtro rosso che permea gli ambienti, donando un’atmosfera infernale che va ad intensificarsi mano a mano che ci avviciniamo alla fine. Sebbene sia una tratto distintivo del titolo, gli sviluppatori vengono incontro anche a coloro ai quali questa scelta potrebbe recare fastidio, inserendo un’opzione per ridurre la saturazione. Dulcis in fundo, abbiamo la vera protagonista di quest’opera: la colonna sonora. In un rhythm game che si rispetti, questa non deve solamente accompagnare il giocatore, deve essere parte integrante e funzionale al gameplay. Lo sanno bene i compositori di BPM Bullets Per Minute, che danno libero sfogo alla loro creatività e ci consegnano tracce musicali che trasudano epicità, adrenalina e rock puro. Nulla da dire, è la vera punta di diamante di questa produzione indie.
In conclusione, questa unione di generi così diversi tra loro ha senza dubbio del potenziale. Ci troviamo davanti ad un’ottima base di partenza, nata da un’idea assolutamente originale e attualmente unica. La realizzazione pecca in alcune sue parti, ma con una revisione accurata degli equilibri tra gli aspetti, rhythm, sparatutto e roguelike che ne compongono il DNA, BPM Bullets Per Minute può diventare un nuovo punto di riferimento per l’intero panorama.