Crusader Kings III Recensione – In hoc signo vinces

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Crusader Kings III Recensione PC | Una delle ricchezze maggiori del genere umano è la sua capacità di tenere a mente la sua storia; tracciare in modo indelebile il proprio percorso è stato il mezzo principale per permettere un progresso intergenerazionale in tutti i campi dello scibile, non solo nella scienza o nella tecnologia, ma anche e specialmente nei progressi culturali. Prima che cominciassimo ad adottare la scrittura, tramandavamo le nostre conoscenze e leggende attraverso il medium orale, che pur dipendendo rigorosamente dall’inviduo comunicante, ha comunque dato un vantaggio enorme all’umanità fin dalle sue origini. Tutto ciò è forse quanto di più prezioso possediamo, un patrimonio collettivo che specialmente in Italia trova la sua apoteosi culturale, dando luogo ad uno dei posti sul pianeta con il maggior numero di siti a status patrimonio dell’umanità. Un tesoro da custodire e vivere, consci dell’eredità di tutti i nostri antenati. Giocare con la storia è da sempre uno dei focus creativi del videogioco, fin dalla nascita dell’industria, quando uno dei primi esperimenti a vedere la luce fu Hamurabi, un titolo in cui i giocatori erano chiamati a gestire l’agricoltura di una antica città.

Hamurabi

 

Da allora, le cronache del genere umano hanno da sempre costituito una fonte di ispirazione per mettere in essere trasposizioni videoludiche di grande valore tratte dalla storia. Uno degli sviluppatori ed editori particolarmente coinvolto in questo filone è Paradox Interactive, compagnia svedese che più di tutte si è impegnata nel campo della grand strategy, un filone di giochi strategici dove si pianificano eventi di vasta scala, partendo da tattiche belliche continentali in Hears of Iron fino a battaglie galattiche in Stellaris. Proprio questa la specializzazione di questa casa, i titoli manageriali, cosa che rende chi vi scrive uno dei maggiori seguaci dello studio. Il loro ultimo lavoro è il seguito di una saga strategica oramai divenuta un classico; stiamo parlando di Crusader Kings, ora giunto alla terza installazione con tantissime novità. Indossiamo dunque la nostra armatura, miei cavalieri, perché stiamo per immergerci nell’Europa dell’867.

Come illustrano bene le parole del video, la vera strategia richiede astuzia. Crusader Kings III non è il vostro solito titolo medievale, no, a differenza di Mount & Blade non saremo noi in prima persona a guidare le nostre truppe in battaglia, bensì, comanderemo dalle retrovie tutto ciò che accade attorno a noi. Assumeremo le vesti di burattinai, politici, diplomatici, generali, tutto pur di seguire l’unica regola esistente: la famiglia deve sopravvivere. Difatti, in questo gioco non ci saranno degli obiettivi ben precisi, ma verrà lasciato a noi il compito di scrivere la nostra storia personale. Interpreteremo un nobile qualsiasi del mondo, con la possibilità di scegliere quello che preferiamo, e ci toccherà guidare le scelte sue e dei suoi eredi nei secoli. Difatti, alla morte più o meno prematura del nostro condottiero, assumeremo il controllo del suo successore; l’unica via per perdere è fare in modo che quest’ultimo non appartenenga alla nostra dinastia. Ecco dunque che siamo entrati in pieno nella mentalità dell’uomo medievale: non è tanto l’individuo a contare, ma bensì le sue gesta e cosa ha lasciato ai posteri.

Crusader Kings III
“Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede gestire il potere.” -Sofocle

Molto spesso ci troveremo dinnanzi ad un bivio, in gioco; se scegliere di fare il meglio per il nostro personaggio o per chi lo succederà. Si tratta di quello che è successo a me nella mia prima partita, ad esempio, quando ho dovuto decidere se ascoltare le richieste dello zio del mio personaggio, desideroso di conquistare una baronia irlandese, oppure se mantenere il patto di non aggressione che mi avrebbe permesso di assimilare lo stesso territorio attraverso un matrimonio con il suo erede. Vi renderete presto conto come questa è una questione di scelte, e non sempre saremo in grado di giudicare quali saranno giuste e quali invece errate: oltre a noi, ci saranno altri personaggi nello scacchiere politico dell’Europa Medievale. Giocatori IA, controllati dalla nostra CPU, oppure altri esseri umani qualora si partecipasse ad una partita in rete. Essere in grado di comprendere quanto avviene attorno a noi sarà la chiave per conquistarci la capacità di anticipare le mosse dei nostri avversari, che potrebbero trovarsi più vicini a noi di quanto si possa immaginare.

Crusader Kings III
La mappa è molto grande questa volta, includendo anche parte di Asia e Africa, per donare un’esperienza maggiore e permettere ai giocatori di calarsi anche in queste culture.

Rispetto al prequel, Crusader Kings II, il gioco si presenta fortemente restaurato sia dal lato estetico che da quello tecnico, includendo forti differenze anche in termini di gameplay. Innanzitutto, è stata rimossa la tediosa parte dedicata alla gestione delle flotte, uno degli aspetti più ostici del capitolo precedente che rallentava di molto l’esperienza; adesso è possibile muoversi liberamente per i corpi acquatici in cambio di denaro, simulando l’ingaggio di navi da trasporto. Uno degli elementi maggiormente curati in questo caso sono le culture pagane e tribali, come quelle della steppa, che adesso sono molto più immersive. Fare il salto di qualità da una vita selvaggia a insediamenti stabili richiederà molta attenzione al loro bagaglio culturale, spingendo i nostri conquistatori a convertirsi alla cultura dei luoghi che faranno propri oppure ad una vero e proprio cambio di paradigmi, in senso religioso o sociale. La gestione e la conoscenza del territorio saranno la chiave per trionfare, specialmente nelle fasi belliche: elementi come la presenza di fortificazioni, asperità nel terreno o la presenza di fiumi o foreste.

Crusader Kings III
“La prima arte che devono imparare quelli che aspirano al potere è di essere capaci di sopportare l’odio.” -Lucio Anneo Seneca

Questo potrebbe ribaltare le sorti di uno scontro, come nel caso della storica Battaglia di Azincourt, in cui Re Enrico V di Inghilterra si batté contro Re Carlo VI di Francia trionfando su un grande numero di avversari proprio grazie al territorio dove avvennero i combattimenti. Allo stesso modo, potrebbero avvenire circostanze simili nel corso delle nostre campagne militari. Il sistema culturale del titolo si basa adesso su una serie di variabili, specialmente potere e prestigio, che potrebbero permetterci di divenire il portavoce della cultura di cui facciamo parte; ce ne sono di tutti i tipi, da quelle musulmane, passando a quelle italiche fino a quelle pagane del Nord Europa. Se già in passato aveva ricevuto un focus particolare, adesso la parte del gioco dedicata alla primogenitura e alle leggi di successione assumerà un ruolo chiave nel decretare il successo della nostra dinastia, scegliendo con cura chi dovrà sedere sul trono alla morte del nostro personaggio. Infine, il comparto militare ha subito un potenziamento non indifferente, venendo ripulito e riproposto in maniera più immediata ma pur sempre profonda, garantendo il giusto equilibrio tra le possibilità di un giocatore esperto e di un novizio.

Se siete appassionati di storia, indubbiamente vi sarà lampante il lavoro di ricerca e l’accuratezza delle condizioni iniziali di ogni sessione; allo stesso modo vi divertirete ad ordire e assistere agli innumerevoli scenari alternativi che si paleseranno di volta in volta.

Dopo aver iniziato una nuova partita, inizieremo a prendere coscienza delle condizioni del nostro personaggio; sarà importante prendere atto della sua reputazione, del suo stress e delle sue capacità personali; in confronto al predecessore, questo aspetto di Crusader Kings III ha acquisito nuova importanza. Essere in grado di conoscere il nostro nobile sarà la chiave per guidarlo verso la direzione giusta; visto il nostro status, avremo l’opportunità di migliorare il suo stile di vita accompagnandolo sulla strada che più desideriamo. Un nobile grasso e codardo potrebbe essere spinto verso una vita di moderazione e coraggio, e se non sarà lui a cambiare le sorti della sua dinastia, con i giusti sforzi potrà farlo il suo erede. Ruolo importante nel nostro caso, così come è stato nella realtà di quegli anni, assume il matrimonio. Ci toccherà selezionare la consorte giusta non solo per la nostra personificazione, ma anche per i suoi successori; sposare i parenti di un grande monarca ci darà onore, mentre al contrario una cortigiana potrebbe portarci l’onta di una pessima fama.

Crusader Kings III

Tuttavia, a volte potrebbe trattarsi di una buona scelta; Crusader Kings III include un sistema di genetica non indifferente, ergo, due consorti con dei buoni tratti potrebbero generare con maggiori probabilità un buon erede, di vitale importanza per garantire la sicurezza e la grandezza dell’intera stirpe. In termini delle nostre possibilità, ci saranno numerosi modi di perseguire i nostri scopi: potremmo farlo con l’intrigo, impiegando spionaggio e inganno per manovrare e controllare i nostri sudditi e avversari. Rapire un nostro vicino e costringerlo ad acconsentire un matrimonio tra noi e la sua primogenita potrebbe permetterci di espanderci senza servirci delle armi, mentre a volte sarà necessario imbracciare una spada e forgiare un impero attraverso la conquista. Tutte le vicende del gioco ci verranno comunicate attraverso dei messaggi e dei pop up, che in base alla loro importanza metteranno anche in pausa il tempo, totalmente controllabile.

Crusader Kings III
Una delle prime partite a cui ho preso parte, riuscendo ad unificare l’Irlanda in un solo regno; come potete vedere da questa schermata, l’interfaccia di gioco si mantiene chiara e pulita.

In termini di ciò che è realizzabile dai nostri nobili, Crusader Kings III si palesa come un vero e proprio sandbox, dandoci la totale libertà di sperimentare liberamente tutti gli scenari ipotetici che ci vengono in mente. Saremo dunque in grado mettere in piedi un matriarcato spietato, in cui solo le donne dettaranno legge nella loro conquista del continente ispirata dalle gesta degli déi norreni; mentre al contrario potremmo cominciare la vostra partita come un barone prussiano e fare le scarpe al Sacro Romano Impero. Le possibilità sono molto vaste, e certamente verranno accresciute man mano che il titolo continuerà ad espandersi, eventualmente anche con il contributo di mod o DLC. Dal punto di vista religioso, avremo la facoltà di rispondere alle chiamate della nostra guida religiosa per una guerra santa; così avremo modo di immergerci in una crociata oppure in una jihad. Qualora i canoni o gli obblighi della fede dovessero starci stretti, avremo l’opportunità di convertirci o fondare la nostra eresia, potendo creare un vero e proprio culto personale. Chiaramente, in un mondo come quello in esame, la religione costituiva uno dei collanti più importanti delle società del tempo, e metter mano ad un argomento tanto delicato potrebbe facilmente decretare la fine della nostra dinastia. Il titolo include un sistema di formazione e creazione di tantissime entità territoriali, ad esempio permettendo di conquistare tutta l’Inghilterra e creare la Corona Inglese, oppure riunire i clan norreni in un unico Kuningaz; pensate, è possibile per giunta restituire vita all’unico e solo Impero Romano.

Il lato più divertente di Crusader Kings III è la possibilità di vivere e scrivere assieme al gioco una storia sulla propria dinastia, lasciandosi sorprendere dagli imprevisti che possono capitare ai personaggi.

Dal punto di vista della grafica, siamo certamente dinnanzi ad un grande lifting rispetto al passato: lo stile adottato è più pulito, maggiormente ricco visivamente, sia in termini delle fattezze dei personaggi sia per l’aspetto delle interfacce e degli elementi visibili. L’immagine è certo quella di un titolo moderno, che si sposa bene con il tema in questione, mostrandoci un’estetica caratteristica fatta di luci di candela, manieri, fortezze e abiti d’epoca. Uno stile decisamente adatto a quanto viene trattato in gioco e arricchito a dovere dal comparto musicale, caratterizzato da ambient evocativi di chiara ispirazione barocca e medievale. Gli strumenti impiegati sono maggiormente fiati e corde, e non mancano gli arpeggi o gli assoli di liuto che ci aspetteremmo nelle corti antiche. Un elemento decisamente immersivo e gradevole dell’esperienza, che contribuisce ad accrescere la sensazione di coinvolgimento che proverete nell’osservare quanto accade al vostro beniamino in seguito alle decisioni che avrete compiuto. In tempi di pace e riflessione, la musica sarà più calma, quando ci troveremo nello studio del nostro monarca ad osservare le mappe e pensare alla mossa successiva; al contrario, quando sarà lui stesso ad impugnare la lama capitanando i suoi eserciti, sarà più incalzante. Gli effetti sonori sono davvero ben realizzati e in combinazione con quanto già citato contribuiscono a rendere maggiormente l’idea di quanto accade attorno a noi.

Crusader Kings III
Che percorso dare al nostro Bjorn? Una vita marziale potrebbe fare al caso suo? Perché sporcarsi le mani in prima persona quando si può optare per l’intrigo e l’inganno? Scegliere il percorso adatto a ciascun personaggio è la chiave per prosperare in un mondo duro come questo.

In conclusione, un sequel più che degno del titolo precedente, che da appassionato e veterano mi sento di consigliare a tutti coloro che hanno apprezzato le esperienze pregresse. Se amate la storia e siete affascinati dalle tematiche medievali, questo prodotto potrebbe davvero far per voi, in particolar modo per le sue sorprendenti abilità di raccontare un’esperienza. Perché in Crusader Kings III non è tanto il finale a contare, ma il viaggio che avrete compiuto proseguendo nella vostra partita, che dagli umili natali di una umile baronia delle anonime campagne inglesi vi condurrà fino al trono d’Inghilterra (se giocherete bene le vostre carte). Grazie come sempre della lettura, noi ci risentiamo nella prossima recensione!

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