Captain Tsubasa Rise of New Champions Recensione PS4| L’iconica sigla di Cristina D’avena, intitolata “Che campioni Holly e Benji”, credo sia impossibile da dimenticare per chi, come me, ha passato un’intera infanzia con questi eroi. Tra le impensabili trasformazioni di Dragonball, i power-up buffi e allo stesso tempo epici di One Piece, e una miriade di cartoni animati sportivi che uscivano solo in quel periodo, possiamo dire che mai altri sono riusciti ad arrivare al livello di Captain Tsubasa. Certo, ultimamente abbiamo avuto Inazuma Eleven per le nuove generazioni, quelle più legate a casa Nintendo, ma anche lì non si trattava dello stesso spirito calcistico. Anche Captain Tsubasa non possiamo dire essere un’opera realistica ma, proprio grazie alla grinta dimostrata dai ragazzi della Nazionale fumettosa, il vero Giappone iniziò a credere di più nel pallone per i Mondiali successivi. Il valore, le emozioni e la passione che ha trasmesso questa storia sono ormai classici di uno Spokon, proprio grazie a promotori come questo anime. E ora, dopo vari videogiochi che mai erano riusciti a fare veramente onore a questo grande sogno nipponico, ci pensa Bandai Namco in collaborazione con la casa di sviluppo Tamsoft a far tornare Captain Tsubasa nel mercato videoludico, più forte che mai. Uscito il 28 agosto per PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, il nuovo titolo basato sulla storia di Holly e Benji entra in scena a gamba tesa in un’azione che difficilmente riusciremo a dimenticare. Noi di VMAG abbiamo potuto provarlo sulla console Sony e siamo qui per dirvi la nostra a riguardo. Ci avrà convinto?
Partiamo col dire che Captain Tsubasa è un titolo arcade studiato per un determinato tipo di target. Posso ammettere da vera fan che Tamsoft ha fatto centro, anzi gol! Rivivere la storia di Holly e Benji e di tutti quegli strambi e simpatici personaggi che davano vita a retroscena spiritosi e a partite all’ultima goccia di sudore,è un’esperienza difficile da farsi sfuggire. Questo perché, negli anni, ci sono stati pochi videogiochi a parlare di questo fantastico Dream Team che tutti si portano nel cuore dagli anni ‘80. E sfido chiunque a dire di non essersi commosso quando su Winning Eleven ha trovato tutta la squadra del cuore con persino i doppiaggi e le musiche originali. Quindi, diciamoci la verità, in molti stavano aspettando questo fatidico giorno per mettere finalmente mano, o piede fate voi, su Captain Tsubasa. Ora, il momento è arrivato e non sembra che ne resteremo delusi, almeno per alcune particolarità a chicche che solo gli appassionati potranno davvero apprezzare. Vi perderete sicuramente nelle azioni spettacolari dei calciatori e nelle cutscene che intramezzeranno persino le partite della stessa storia, rendendo il tutto ancora più epico. Ci sono persino gli attacchi iconici che provavamo da bambini al parco, dopo aver visto un episodio del cartone animato (perché lo sappiamo tutti che andava a finire così). E sì, per chi se lo stesse chiedendo, qui le “bombe” tirate sono davvero capaci di trascinare il portiere fino a sbattere contro la rete e il campo è veramente interminabile, o quasi. Forse quest’ultimo dettaglio non è stato ideato per tutte le battutine che si facevano sulla lunghezza del terreno verdeggiante. Ma, sicuramente, resta una delle attrazioni principali che farà parlare di sé. Un esempio personale: stavo per fare gol, mi rubano la palla e corro per recuperarla prima che l’avversario potesse tirare in porta. Fallisco miseramente e mi accorgo solo dopo che non aveva ancora segnato. Questo perché era solo a metà campo e mancava ancora l’altra parte. Per carità, un sollievo come pochi, ma poi la domanda viene spontanea: è stato fatto apposta?
Captain Tsubasa torna in campo e stavolta non è solo. Ci saremo noi ad aiutarlo!
Rispolverando gli albi fini e bianchi della prima edizione del manga di Captain Tsubasa si può sentire, oltre al piacevole odore della vecchia carta stampata, anche tutto l’amore che l’autore ci mise durante la sua stesura. Questo perché Yōichi Takahashi scrisse e disegnò quel fumetto con la stessa passione con cui Holly gioca a calcio. Una delle sue iconiche frasi “La palla è mia amica” ha spronato i bambini di tutto il mondo a credere di più nelle proprie capacità e a vedere quella sfera bianca e nera non solo come qualcosa da calciare, ma più come una compagna di avventure. Se poi non siete riusciti a diventare dei professionisti, tranquilli, non possiamo essere tutti così fortunati. Ma adesso, come se i nostri desideri fossero stati ascoltati, grazie a questo nuovo titolo si possono rivivere le storie dei nostri beniamini e anche raccontarne una nuova. La nostra! Infatti, la vera novità è la possibilità di creare il proprio personaggio e di farlo arrivare fino alle Nazionali. Dopo aver passato anche decine di ore a scegliere tra le 104 capigliature e i 93 tipi di occhi, e ovviamente anche la squadra di appartenenza, la Modalità New Hero parte con l’ammissione del vostro avatar nel nuovo team giovanile della scuola. La parte più bella e divertente di questa categoria è, senza alcun dubbio, la stessa che si può vivere in altri simulatori sportivi con la “Carriera”. E, come ormai ogni titolo sportivo ci sta insegnando, è anche più stimolante della semplice partitella tra amici in una giocata veloce. Ma, a differenza di PES o FIFA, in Captain Tsubasa ci sono un po’ di differenze di gameplay che andremo a identificare e studiare meglio in seguito.
Dopo aver fatto un giro per il menù e aver notato che no, non c’è nessuna opening iniziale (e aver quindi pianto) è ora di scendere in campo. Le Modalità da poter scegliere sono: Il Viaggio, Versus e Online, Allenamento, Modifica Definitiva, Collezione e Opzioni. La prima, dove passerete più tempo all’inizio – poi vi spiegheremo il perché – si suddivide in due categorie: Episodio Tsubasa e New Hero. Come già detto, uno racconta le vicende dell’anime con Holly e Benji che scalano le classifiche e maturano fino ad arrivare alla Nazionale. Mentre l’altro permette a chi ha sempre voluto entrare in prima persona nel mondo di Captain Tsubasa di giocare una propria storia, diventare più forte e compiere scelte nei dialoghi. In New Hero, dopo la customizzazione, ci saranno anche degli intramezzi stile anime in base alla scuola a cui vi iscriverete, con un capitano diverso e dei nuovi compagni da dover conoscere. Ogni partita che giocherete servirà a migliorare le skill del vostro alter-ego, ma anche a innalzare l’asticella di fiducia del team nei vostri confronti. E, a fine Episodio, potrete integrare il vostro personaggio nelle squadre già esistenti anche nelle altre Modalità.
Sicuramente la vera chicca di Captain Tsubasa è la possibilità di poter vivere la storia principale e una tutta nostra!
Proseguiamo quindi con Allenamento dove, come avrete intuito, potrete controllare i vari comandi e imparare nuove tecniche per dribblare gli avversari. Modifica Definitiva servirà per cambiare la Rosa delle squadre e aggiungere il vostro New Hero del roster che più preferite. Potrete modificare le sue sembianze e acquistare nuovi oggetti per personalizzarlo ancora di più e renderlo unico. E, dulcis in fundo, anche qui ci sono i pacchetti da scartare. Ebbene sì, tramite la moneta di gioco si potranno comprare queste figurine, che riportano davvero indietro nel tempo, con oggetti per aumentare le statistiche del vostro alter-ego e con le Carte Amico. Queste ultime rappresentano i calciatori con cui avete interagito nella Modalità New Hero. Aumentando il legame con loro potrete imparare nuove abilità e tecniche. In pratica, tutto quello che i fan avevano sempre sognato di poter fare. In Collezione troverete tutte le colonne sonore, i filmati sbloccati e le informazioni sui personaggi. Piccola nota, nelle Opzioni non è possibile cambiare la lingua dei dialoghi, nemmeno in inglese (ma ci sono i sottotitoli ovviamente). E per finire, parliamo di Versus e Online, dove troviamo la tipica partita veloce da fare con gli amici o contro la CPU e quelle tramite i server. Attenzione, per chi sta già pensando che si divertirà tantissimo con queste due Modalità: molte amicizie finiranno. Questo perché saranno delle vere e proprie battaglie all’ultimo tiro che non vi lasceranno modo di riprendere fiato. Ma anche per un altro motivo: il gameplay.
Il grande problema di Captain Tsubasa risiede proprio nelle sue meccaniche di gioco fin troppo arrugginite e statiche. Sebbene sia possibile compiere delle azioni al limite della fisica e della gravità, ce ne sono ben poche che poi si utilizzeranno davvero. Prima fra tutte è la schivata, di due tipi. Si può correre e dribblare premendo due tasti nel momento in cui gli avversari provano a rubare palla in scivolata. Ma, anche se il titolo afferma che ha la meglio che ha più Spirito (stamina in pratica), questo non è sempre vero. Sia per noi giocatori che per i portieri, che diciamo da subito sono impossibili da controllare, c’è una piccola barra da tenere sott’occhio. Questa permette di correre più velocemente e di prevaricare i nemici, ma delle volte non accade e quindi potreste comunque perdere palla. I portieri poi, sono davvero difficili da battere, ma non tanto quelli avversari quanto i nostri che, se la storia lo vuole, anche senza più Spirito parano persino 3 tiri con la barra vuota (è successo veramente, non sto scherzando).
Il vero problema di Captain Tsubasa risiede nelle meccaniche di gioco che lo portano a risultare ripetitivo e frustrante.
Altra piccola pecca che si collega al campo interminabile è che Tsubasa, il nostro miglior giocatore, è un centrocampista e, soprattutto all’inizio, quando il gioco stesso vuole che sia solo lui a fare gol, diventa davvero frustrante andarlo a cercare e farlo tirare. Anche perché a lui la stamina finisce, e presto aggiungerei, facendogli spesso perdere palla prima che carichi il tiro. Piccolo consiglio per le partite successive: segnate con gli altri, è più semplice. Ciò che fa storcere il naso però, oltre a tutto questo, sono due fattori che leniscono davvero l’esperienza di gioco. Il primo è un frequente calo di frame durante le cutscene (provato su PS4 liscia) che le fa quasi scattare in alcuni tratti. Mentre il secondo è un leggero delay tra pressione del tasto e azione del calciatore. Davvero fastidioso soprattutto se fallite a causa di un dribbling andato a vuoto o se, mentre state per fare gol, il gioco non ha registrato immediatamente che stavate premendo il tasto del tiro. Un altro problema è il tempo. Infatti, anche se starete per tirare in porta, state pur certi che allo scadere anche dei minuti di recupero l’arbitro fischierà comunque, annullando il vantaggio e bloccando l’azione.
Passando invece al lato artistico non si può dire molto… se non che è perfetto. La qualità dei modelli 3D è così alta da riportare alla mente le vere e proprie scene dell’anime. E, soprattutto, di riviverle grazie ai filmati e alle voci originali. Un vero tocco di classe che, ovviamente, non poteva mancare in un titolo del genere. Qualcosa che non tutti ancora riescono a fare. Facendo un veloce paragone, il livello di dettaglio e di somiglianza raggiungono character design del calibro di un qualsiasi Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm, o del prossimo Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba. Stiamo parlando di due titoli creati nientemeno che da CyberConnect 2, dei veri e propri veterani nel settore. Le luci, l’atmosfera e la telecamera, che alterna la visuale in prima persona a quella prettamente panoramica, fanno sbocciare sensazioni nostalgiche, impossibili da non apprezzare. Altro punto per il tabellone è per il comparto sonoro che, come ormai tradizione di Bandai Namco vuole, è onnipresente e fantastico. Ogni soundtrack che sbloccherete andando avanti nella storia diventerà la vostra preferita e vi gaserà ancora di più in partita! Le tracce audio rispecchiano in modo impeccabile il vero spirito di Captain Tsubasa e regalano così tante emozioni da obbligare a continuare a giocare. Insomma, se non fosse per il gameplay troppo macchinoso e grezzo, il titolo sarebbe diventato irraggiungibile per molti altri. Sfortunatamente non è così e, proprio a causa di questo fattore, ci si potrebbe rassegnare prima del previsto e preferire le parti dei dialoghi alle lunghe partite poco lubrificate. Ciò non toglie che sia tranquillamente il videogioco su Captain Tsubasa più completo di sempre.
In conclusione, Captain Tsubasa è quel titolo che alla fine ami e odi contemporaneamente. Questo per via di alcuni problemi tecnici presenti, come già detto prima. Il gameplay può risultare molto ripetitivo con un template standard da dover assolutamente rispettare. Ma, se non state cercando la fisica e la realtà in un videogioco che, ovviamente, non l’aveva mai promessa, e invece avete intenzione di diventare i “Campionissimi del Mondo”, allora non potete lasciarvelo sfuggire. Nonostante non sia perfetto a livello tecnico, risultando a volte persino frustrante, regala delle epiche battaglie ad ogni fischio dell’arbitro, con dribbling inverosimili, momenti in aria che nemmeno in Dragonball avevamo mai visto, delle vere e proprie “cannonate” come tiri in porta e musiche di sottofondo che pompano l’adrenalina più del tamburo di Sanae. Captain Tsubasa è un gioco con delle azioni estremamente esagerate, ma in modo voluto, che non parodizzano il contesto ma anzi lo esaltano ancora di più. Quindi, tirando le somme, non è un gioco perfetto né difficile da comprendere come i simulatori sportivi vorrebbero, ma lavora egregiamente con l’effetto nostalgia, e questo era forse uno, se non il primo, dei punti fondamentali che doveva centrare. Sicuramente da provare in compagnia, dove passerete svariate ore a provare tutte le mosse e gli attacchi per battere i vostri amici. Che, se poi ci pensate, era quello che tutti facevamo da piccoli nel pomeriggio dopo scuola.
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