Poche settimane fa si è concluso il QuakeCon At Home, l’edizione digitale dell’evento più importante dei titoli targati Bethesda. Come di consueto, durante lo showcase si è anche giocato, parallelamente, il Quake World Championship. Quest’ultimo è la competizione più importante del famoso FPS Arena Quake Champions, in cui partecipano i migliori giocatori al mondo. Tra i diversi professionisti che ne hanno preso parte, spicca la figura di Marco “VENGEUR” Ragusa, classe 1999 e rappresentante della nostra nazione all’interno del torneo e della sua organizzazione, i Myztro Gaming. Il ragazzo, dopo ben dieci lunghi anni, è riuscito a far ottenere all’Italia il terzo posto nella modalità Duel, dopo il successo del famoso Alessandro “Stermy” Avallone. Noi di VMAG abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con la medaglia di bronzo, dove ci ha rivelato diverse informazioni interessanti sulla sua esperienza personale ed alcuni obiettivi per il futuro. Se siete interessati a seguire il quaker, vi consigliamo di dare un’occhiata alle sue pagine social, elencate direttamente nel suo canale Twitch, dove avvengono trasmissioni regolari sul titoli id Software, e non solo.
Cosa ti ha ispirato ad iniziare la tua carriera su Quake Champions?
Penso che gli anni giocati in precedenza su Quake Live abbiano sicuramente influito in quello che è stato poi l’inizio della mia carriera su Quake Champions. Semplicemente, penso che la motivazione principale sia piuttosto semplice: il titolo mi è piaciuto, davvero. Inoltre, sapevo già di avere delle meccaniche di gioco avanzate, data la mia precedente esperienza, che mi avrebbero permesso, con il giusto allenamento, di arrivare al top nel giro di poco tempo.
Dopo dieci anni, grazie alla tua prestazione, l’Italia ritorna sul podio del QuakeCon, come ti sei sentito una volta raggiunto il traguardo?
Sicuramente è stata una bella sensazione. Riuscire a replicare il risultato di dieci anni fa è una cosa non da poco e ne sono molto felice. Soprattutto per quanto riguarda la nostra Nazione, piena di talenti ma che mai dopo Stermy è riuscita a trovare un giocatore dello stesso livello internazionale nella modalità Duel della saga di Quake. Da un altro lato, però, c’è sempre un pizzico di rammarico, visto che una volta arrivato così in fondo vuoi provare a vincere, quindi possiamo dire che sono molto felice. Allo stesso tempo, quando giochi provi sempre e solo ad ottenere il miglior risultato!
Quest’anno il QuakeCon, a causa del COVID-19, è stato giocato in digitale. Quali credi siano state le maggiori differenze rispetto ai tornei dal vivo?
Purtroppo è stato un duro colpo per tutti gli appassionati e, soprattutto, per una fiera così grande come il Quakecon. Ciononostante anche con la situazione globale, siamo fortunati di poter svolgere il nostro lavoro e competere. Per quanto riguarda le differenze rispetto ad i normali tornei in loco, sicuramente ci sono dei pro e dei contro quando gareggi online e non dal vivo. Prima di tutto, quando sei a casa, abbatti, in piccola parte, quelle barriere inevitabili che hai quando affronti giocatori che sono in questo mondo da più di 15 anni. Allo stesso tempo, giocando in maniera digitale, la connessione internet diventa un fattore determinante e, purtroppo, le infrastrutture, specialmente dal centro Italia in giù, non mi hanno influenzato in maniera positiva. Infatti, ho dovuto cambiare diversi aspetti nel mio stile di gioco, mentre in LAN hai veramente zero differenze con l’avversario ed ogni colpo, se messo a segno, viene registrato perfettamente dal server.
Non è un segreto che gli FPS Arena siano un genere difficile per i novizi. Quali consigli senti di poter dare a chi desidera iniziare a giocare?
Sicuramente gli FPS Arena sono uno dei generi più difficili sia da imparare che da padroneggiare, un po’ come Starcraft, che richiede meccaniche diverse, ma hanno in comune il fattore “dedizione”, se si vuole arrivare al top. Per tutte le persone che sono impaurite dall’iniziare un percorso su Quake, dico solamente di prendere il titolo alla leggera, provando a giocare all’inizio solo per puro divertimento. Successivamente, se si capisce di avere del talento, consiglio di continuare sempre ad allenarsi perché se in futuro avrete intenzione di cambiare titolo, disporrete delle meccaniche di movimento e velocità mentale che nessun altro gioco ti potrà mai dare. Quindi è sempre una vittoria qualunque sia poi la vostra carriera in ambito videoludico.
Con l’uscita di Diabotical il genere subirà indubbiamente una scissione, quali saranno le tue prospettive per il futuro?
Sicuramente è interessante vedere un gioco come Diabotical uscire nel 2020. Allo stesso tempo, però, penso che sarà una scissione piuttosto tranquilla. Il futuro FPS Arena avrà come focus per l’esport le modalità a squadre come principali, mentre Quake sarà incentrato nelle partite 1v1. Onestamente non so cosa farò in futuro e se giocherò anche l’altro titolo, ma per adesso tutta la mia attenzione è solo sulla saga di Bethesda. Considerando come è finita questa stagione, adesso è il momento di provare a vincere!
Un ottimo terzo posto al torneo più importante di Quake, ma ora quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Grazie mille! Sicuramente arrivare terzo al torneo più importante dell’anno sarà un incremento enorme per la mia confidenza. Appena inizierà la Season 2, ho intenzione di rimanere su questa grandezza d’onda, quindi giocare sempre per la vittoria finale. Inoltre, voglio migliorarmi ad ogni torneo, non solo come pro player, ma anche come persona al di fuori del gioco. Spero che anche la community di Quake cresca e che il titolo riesca ad avere le attenzioni che merita.
Noi di VMAG ringraziamo ancora VENGEUR per la disponibilità e per aver risposto alle nostre domande. Inoltre, rinnoviamo i nostri auguri per il terzo posto ottenuto al QuakeCon. Per ulteriori informazioni riguardanti il mondo videoludico, vi invitiamo a dare un’occhiata alla nostra pagina ufficiale.