Battletoads Recensione – La Batracomiomachia Digitale

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Battletoads Recensione | La galassia dei party games è molto ampia e variegata, e si tratta di un filone del medium che ha sempre goduto di un seguito felice. Difatti, l’idea di giocare in famiglia, con la comodità del proprio divano, ha sempre fatto gola ai videogiocatori fin da quando si sono diffuse le console: su questo substrato il genere in questione ha trovato terreno fertile per regalarci una serie quasi infinita di prodotti divertenti e con ogni tipo di premessa. Da titoli come Super Mario Party, Tricky Towers od Overcooked potremmo passare senza particolari difficoltà a franchise accostabili all’indie, come Gang Beast o Castle Crashers. Questi videogiochi sono da sempre rimasti popolari per una fetta non per forza casual degli amanti del gioco elettronico, che hanno trovato nelle premesse di queste opere l’opportunità di conciliare la loro passione con la possibilità di avvicinare a questo mondo anche persone meno avvezze, come i parenti o gli amici. Uno degli ultimi risultati di questo filone è la nuova versione di Battletoads, titolo già introdotto nel 1991 che adesso, dalla collaborazione tra Rare e Xbox Game Studios, si ripresenta al pubblico in questa nuova veste ben più moderna. Vi auguriamo buon divertimento con la vostra lettura!

Le vicende di Battletoads ci introducono ai nostri tre protagonisti, dei ranocchi di nome Rash, Zitz e Pimple nel loro epico viaggio che, da un bunker in cui si trovavano prigionieri di una realtà virtuale, li vedrà ripetere nella realtà le loro prodezze fittizie. Difatti, la vita dei tre eroi prosegue placida per le avventure della prigione di cristallo in cui sono intrappolati: solo durante dei lavori da parte di un gruppo di operai verrà per errore violato il perimetro del bunker dove sono rinchiusi i nostri beniamini, che liberati dalla loro prigionia si ritroveranno ad affrontare il mondo reale e le sue sfide. Trovato un lavoro gramo per sbarcare il lunario, i personaggi diverranno mese dopo mese sempre più malinconici pensando alle loro gesta passate, che di fatto non sono mai realmente accadute. Sarà uno dei tre a stancarsi dell’andazzo, convincendo gli altri due a seguirlo per una vera avventura, questa volta. Noleggiate delle iper-bici, gli anfibi in questione si avventureranno alla volta del Luna Dark, il luogo dove a loro detta si troverebbe una regina del male darkettona (una “goth gf”) che a primo acchito sembrerebbe la responsabile del loro supplizio. Giunti al posto giusto, dopo essersi fatti strada tra orde di nemici e blocchi di ogni tipo, scopriranno la buona fede della nostra signorina gotica, che deciderà di dar manforte ai nostri. Si dà il caso che la giovane possegga nientepopodimeno che una grossa astronave, completamente funzionante, e sarà proprio su questo veicolo che termineremo il primo atto. Curiosi di come continua la storia?

Battletoads
Le sequenze della storia ci vengono proposte sotto forma di corti, dove i testi dei dialoghi sono mostrati sotto forma di vignette. La monotonia, se presente, verrà spezzata dalle parti interattive, come il periodo in cui i tre ranocchi si sono dati al mondo del lavoro.

Il gioco è diviso in quattro atti, in cui vediamo avvicendarsi in maniera regolare sequenze di gameplay e parti narrative che illustrano il proseguimento delle vicende dei nostri ranocchi: degli intelligenti minigiochi contribuiscono a dare ulteriore valore al gameplay già solido del titolo, che riesce a restare vario pur avendo una lunghezza moderata. In ogni caso, si tratta di un prodotto che si presta a essere consumato per la maniera in cui è stato inteso. Il gioco è chiaramente studiato per essere affrontato in compagnia degli amici (che in questo periodo pandemico non è particolarmente realizzabile), purché rimanga giocabile anche in solitaria se necessario. Infatti, la difficoltà dell’opera rimane scalabile, ed è in grado di fornire una sfida gradevole sia al singolo player che a un gruppo affiatato con anni di esperienza nei picchiaduro. Tra un combattimento e l’altro abbiamo anche a che fare con alcuni divertenti enigmi e puzzle mai troppo difficili, con il giusto mix tra sfida e padronanza delle meccaniche.

Un titolo scanzonato e divertente che si presta a essere consumato in compagnia di amici, con delle bevande fresche tra un intermezzo e l’altro, se possibile.

 

Nel corso dei combattimenti siamo invitati a mettere in atto delle combo diverse e scopriamo di combattimento in combattimento tutte le potenzialità e le caratteristiche di ciascun animaletto: io, nel corso della mia partita, mi sono trovato particolarmente a mio agio con Rash. Sfruttando le sue combinazioni di pugni e l’abilità di immobilizzare i nemici con la chewing gum, sono riuscito a trionfare facilmente in molti scontri. Gli altri due personaggi sono rispettivamente più adatti a chi attacca di forza bruta e chi predilige l’agilità strategica. I mostri che affronteremo, pur venendo alcune volte riciclati in una ripetizione che può risultare fastidiosa a lungo andare, rimangono differenti e ben caratterizzati. Ciascuno di essi ha delle mosse e delle proprietà diverse: ci sono quelli che lottano corpo a corpo, altri dotati di scudi e altri ancora atti a colpirci dalla distanza. Comprendere le caratteristiche di ogni avversario è sicuramente molto importante per formulare la migliore strategia e guadagnare più punti con le nostre combo.

Battletoads
Uno dei minigiochi che ho maggiormente apprezzato è stato il runner in cui bisogna evitare ostacoli di difficoltà crescente; un’idea davvero carina per non annoiarci durante il viaggio.

Con uno stile grafico ben curato e dalle parvenze cartoonesche, si riesce a distinguere con facilità i contorni di un’opera divertente e adatta ai canoni di progettazione che gli hanno dato forma. I livelli sono sempre differenti e ben pensati, così come i minigiochi di intermezzo tra una rissa e l’altra, e si finisce per ottenere un titolo valido che si lascia giocare con piacere. Nota speciale di merito per la musica dei livelli di gioco, molto coinvolgente e gradevole, specialmente se vi piacciono i riff di basso e chitarra elettrica. In conclusione, come al solito, vi ringraziamo per la vostra cortese lettura e vi invitiamo a restare con noi per le prossime news e recensioni!

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