Qualcuno di voi forse conoscerà un certo Hotline Miami, un gioco che ha avuto un “discreto” successo e che ha saputo stregare i videogiocatori con un cocktail letale di violenza e stile ipnotico e accattivante. Devolver Digital, pubblisher del titolo in questione, quest’anno ha deciso di riprovarci tentando di  bissare il successo ottenuto:  all’E3 2015 ci ha infatti presentato il cugino russo di Hotline Miami, Mother Russia Bleeds, un tipetto che definire “sanguinario” sarebbe un eufemismo.
Le premesse del titolo dicono già tutto: ci troviamo in una realtà alternativa in cui l’Unione Sovietica è sopravvissuta, seppur non nel migliore dei modi. La criminalità dilaga, la povertà e la corruzione anche e starà a noi, feccia della peggior specie, nonchè criminali usati come cavie da laboratorio per testare una nuova droga, ribellarci e farci strada a suon di smembramenti alla ricerca dell’agognata vendetta. Non c’è posto per eroi all’interno di Mother Russia Bleeds, a dir la verità non c’è traccia per nessuna forma di sentimento positivo ma bensì solo per violenza, violenza e ancora altra sanguinaria violenza.
Tutto infatti, dallo stile di questo beat em up fino ad arrivare al gameplay, è sporco di sangue: immaginatevi un Double Dragon o un Rage of Fury collerico e sotto funghi allucinogeni e avrete solo una parziale idea dell’eccentrica e oscura Unione Sovietica che ospita le nostre scazzottate. L’elemento della droga, così come quello della società in decadenza, è infatti un valore importante del titolo, tanto da creare spesso, complice l’azzeccato accompagnamento sonoro, l’impressione di essere finiti in una sorta di violenta trance in cui uscire solo a suon di cazzotti e crani sfasciati.
I nostri eroi (si fa per dire), come detto sono tutti dipendenti dalla droga e se questo può avere i suoi spiacevoli inconvenienti (come qualche sporadica perdita di lucidità ) può permettere, a seconda delle scelte del giocatore, di entrare in una sorta di modalità potenziata in cui sferrare colpi ancora più devastanti, nonchè delle finisher o fatality in grado di spazzare via i nemici più deboli con un sol colpo. In alternativa, la siringa contenente droga, che si recupera combattendo, può essere usata per curare i compagni abbattuti. Eh già , perché Mother Russia Bleeds può essere giocato anche in compagnia, fino ad un massimo di 4 giocatori, e ovviamente la modalità cooperativa risulta essere quella più convincente e divertente. Curiosa, tra l’altro, la scelta di lasciare di default il fuoco amico attivato, decisione che porta a generare spassosi errori. O che potrebbe far finire molte amicizie.
Per quanto ribelle e violento, nelle nostre mani, Russia ha saputo comportarsi in maniera docile e mansueta, rispondendo in maniera pronta a tutti i nostri comandi: un tasto per gli attacchi pesanti, uno per quelli leggeri, un altro adibito a compiere uno scatto, uno per le prese e, infine, quello per raccogliere gli oggetti da terra. Tutto funziona a dovere come nel migliore classico da sala giochi, permettendoci dal passare al dispensare la giusta dose di violenza a tutti i nostri nemici.
Come ci siamo congedati quindi da Mother Russia Bleeds, in attesa dell’uscita finale, per PC, attesa nel corso del 2015 ? Sinceramente, è difficile dirlo. Il gioco funziona bene per quel che offre, ma sarà solo la versione finale a saper dimostrare se l’ultra violenza che lo caratterizza è solo fine a se stessa o espressione di qualcosa di più. Sicuramente, tra la modalità classica, la Boss Rush, l’Arena e le sfide versus i fan del genere non avranno di che lamentarsi dal punto di vista contenutistico, a patto che siano anche estimatori della violenza. Tanta violenza.