Crossing Souls: provato all’E3

Ah ! Gli anni 80, la mitica e irripetibile decade che ha segnato non solo una generazione, ma anche molte di quelle successive. Se siete tra coloro che vivono rimpiangendo i bei tempi andati o semplicemente non avete mai avuto modo di viverli, vi farà piacere che presso lo stand Devolver Digital abbiamo avuto la possibilità di provare Crossing Souls, titolo che prende spunto proprio dai ruggenti “eighties”. Gelosi ? Proseguite nella lettura e scoprirete che in realtà, avete buoni motivi per esserlo.

Se siete fan degli anni 80, sicuramente conoscere una delle pellicole più importanti del periodo, I Goonies, film d’avventura che racconta le peripezie di una scapestrata banda di ragazzini. Il nostro Croosing Souls prende proprio spunto da questo tipo di atmosfere e ambientazione, proponendo una trama infarcita di cospirazioni, misteri, ragazzate e amicizia. L’anno è il 1986 e i nostri giovani protagonisti stanno vivendo una divertente estate nell’assolata California, tutto procede in maniera costante, almeno fino a quando la “gang” non trova, per caso, un misterioso artefatto alieno i cui poteri permettono di interagire tra due piani della realtà: quello dei vivi e quello dei morti. Questo rinvenimento metterà in moto una catena di eventi che porterà i ragazzi a scontrarsi contro oscure macchinazioni da parte di loschi e importanti membri della comunità in cui vivono.

Fino a qui si potrebbe dire che la trama sembra essere uscita direttamente dai cinema di 30 anni fa o da quei film che ora vengono riproposti la domenica pomeriggio (non che sia un male), e invece Croosing Souls aggiunge una bella spruzzata di pepe per insaporire il tutto: un importante personaggio della compagnia di protagonisti, che non nominiamo per evitare anticipazioni, ci lascerà ben presto le penne. Triste, vero ? Beh, in realtà non molto, dato che nel gioco la morte non è poi questo gran problema. Grazie all’artefatto rinvenuto, infatti, i ragazzi possono non sono interagire con il proprio compagno defunto, ma anche con tutte quelle anime perse che ancora infestano la loro comunità. Pad alla mano, tutto ciò si traduce nella possibilità di controllare  i vari protagonisti, ma anche il loro amico trapassato che ovviamente è in grado di accedere a tutta una serie di poteri particolari al fine di aiutarli.

Soul 1

La nostra esperienza con Croossing Souls ci ha proprio permesso di sperimentare questo tipo di meccaniche, aggirandosi nei corridoi di una scuola, interagendo sia con i vivi che con i morti. Ogni personaggio ha le sue abilità, ma ovviamente il più peculiare risulta essere quello defunto, che risulta essere quindi in grado di sfuggire alle leggi della fisica, attraversare pareti e aiutare i compagni a risolvere enigmi. Oltre alle chiacchiere e alle sfide di tipo intuitivo, i corridoi della scuola ci hanno riservato però pericoli di natura più “violenta”, costringendosi a ad alzare le mani contro i vari nemici di turno. I combattimenti, tutti in tempo reale, avvengono in maniera molto semplice, anche un po’ retrò si potrebbe dire, con ogni componente del nostro party dotato di armi differenti e uno o due tipologie di offese tra cui scegliere. Qualora uno dei nostri protagonisti dovesse essere incapacitato però, niente paura poiché ci verrà permesso subito di controllarne un altro, almeno fino a quando ne avremo di disponibili.

La nostra esperienza con Croosing Souls ci ha permesso poi di visitare la città di gioco prima e di concludere  in bellezza con una sezione di fuga a bordo della nostra fidata bicicletta. Tutte queste varie fasi di gioco hanno messo in risalto come il prodotto abbia carattere da vendere e sia infarcito non solo di omaggi agli anni 80 in generale, ma anche a tutti i suoi protagonisti e a quelli che sono venuti poco dopo: dal Super Mario Bros che è visibile nel televisore dei due fratelli protagonisti del gioco alla fuga in bicicletta che omaggia la sezione di Aladin a bordo del tappeto volante, dalla resa grafica alla colonna sonora a tema, fino ad arrivare ai filmati realizzati come se fossero presi direttamente da una vecchia videocassetta. Bisognerà vedere però, se oltre alla bellissima apparenza, Croosing Souls avrà anche una sostanza, ma per ora quanto visto ci ha convinto ad attendere con ansia i primi mesi del 2016 in modo da poterlo giocare su  Windows, Mac e Linux.

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