Alyssa Carson non è solo una bambina di quattordici anni proveniente da Baton Rouge, Louisiana; è colei che dall’età di otto anni si sta preparando per andare su Marte.
Sì, avete capito proprio bene! Sta svolgendo il suo allenamento alla Nasa, dove a ora ha ultimato tre campi spaziali, ed è stata l’unica che è riuscita a completare il “Nasa Passport Program”.
Alyssa parla spagnolo, francese, cinese e inglese, e attualmente studia scienze alla Baton Rouge International School. Dopo la maturità, vuole studiare a Cambridge, laurearsi all’International Space University, in Francia, e conseguire un dottorato in astrofisica.
Gli istruttori della Nasa, che ormai la conoscono da sei anni, pensano che la ragazzina possa avere i numeri per farcela a diventare astronauta. Le hanno già dato un nome in codice (Blueberry – mirtillo –) che lei porta con fierezza, e se volete essere aggiornati o contribuire alla sua avventura potete seguirla su http://nasablueberry.com/
Ho modo di conoscerla durante un viaggio in macchina che la porterà davanti a dei grandi uomini d’affari ai quali racconterà la sua storia.
Si presenta sorridente e disponibile a parlare della sua avventura, il suo sguardo è determinato ma allo stesso tempo traspare l’ingenuità della sua giovane età; ad accompagnarla c’è il padre, che non ha ostacolato minimamente la scelta della figlia e, anzi, la sostiene in tutti i modi possibili.
Chi è Alyssa Carson?
“Sono una ragazza di 14 anni che ha da sempre l’ambizione di andare su Marte! Sin da quando avevo tre anni nel mio futuro vedevo solo questo, ed ora sto lavorando per realizzare il mio obiettivo, rimanendo sempre con i piedi per terra soprattutto grazie al supporto della mia famiglia e dei miei amici”.
Com’è nata questa decisione?
“Il motivo è semplice: vorrei andarci perché nessuno vi è mai stato. Marte ha circa le stesse dimensioni della Terra e ha due calotte di ghiaccio simili ai nostri poli”. Mi guarda dritta negli occhi, probabilmente legge in me scetticismo, e continua: “Significa che c’è acqua. Potrebbe essere la nostra prossima Terra!”
La tua determinazione è un esempio per le nuove generazioni, come ti senti a riguardo?
“Sono consapevole di questo, mi piace parlare con i ragazzi e trasmettere la mia passione! Se riesco, cerco anche di intraprendere discorsi scientifici e innovativi con loro, in modo che possano vivere il mio sogno”.
Si sente che vuoi comunicare la tua storia e soprattutto ti piace farlo. Un entusiasmo contagioso che mi spinge a chiederti: cosa ti piacerebbe fare prima di lasciare la terra?
“Sicuramente viaggiare! Ci sono alcuni paesi che non ho ancora visto e mi piacerebbe tantissimo andare in Egitto per vedere le Piramidi o in America Latina per vedere le costruzioni Maya e Inca; in generale vorrei visitare tutti quei posti che hanno qualcosa di eccezionale e di unico da vedere”.
Perché proprio la sfida della “Mars Next Generation”?
“Semplice…perché è il pianeta più vicino alla terra! Quello dove ci sono più possibilità di costruire un’altra civiltà, dove c’è acqua e dove ci sono risorse che potrebbero essere sfruttate e utilizzate per creare una nuova vita”.
Che risultati vorresti che si realizzassero grazie alla tua esperienza?
“Prima di tutto, mi piacerebbe che si raggiungessero dei nuovi risultati in campo scientifico, ma soprattutto che fosse tutto utile all’uomo per andare in un futuro ad abitare su Marte”.
Non ti spaventa finire la tua vita nello spazio?
“E’ una sfida, e la voglio portare a termine!”
Ti senti di dire qualcosa di cui non hai ancora avuto modo di parlare?
“La gente pensa che le missioni spaziali siano solo una perdita di denaro, ma non si rendono conto che sono queste attività nello spazio che ci hanno permesso di avere tante cose che noi usiamo quotidianamente, come i telefonini, i medicinali ecc..
Mi piacerebbe portare all’attenzione questo! Bisogna supportare le spedizioni spaziali perché sono fondamentali per lo sviluppo del pianeta, dell’uomo e del progresso!”
Siamo appena arrivati. La ringrazio, e lei contraccambia con un grande sorriso e un bellissimo braccialetto (che è possibile acquistare sul suo sito). Ringrazio anche il padre, che non l’ha mai lasciata sola: il legame tra i due è tangibile, come gli sguardi d’intesa che si scambiano. Il modo migliore per raggiungere i propri obiettivi è il supporto della famiglia, le persone che ti ameranno sempre incondizionatamente qualsiasi cosa accada!
Dopo quello che ho visto non posso non dire: Forza Alyssa noi siamo con te!