The Umbrella Academy 2 Recensione – A spasso negli anni ’60

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The Umbrella Academy 2 Recensione | Avete mai sentito parlare di sette bambini con i super-poteri? Un tempo sui giornali si raccontavano le loro gesta contro il crimine e si vendevano persino fumetti e action figure di tutti loro. Beh, sono ormai passati molti anni da quel periodo d’oro e ora sono cresciuti. Ognuno per la propria strada. Solo un fatidico evento li ha fatti tornare tutti sotto lo stesso tetto: il funerale del padre. Un vecchio uomo d’affari che nel 1989 aveva cercato quanti più neonati speciali possibile per addestrarli nella lotta contro il male. Peccato che poi ognuno di loro abbia fatto la propria scelta e la squadra si sia sciolta. Si facevano chiamare con molti soprannomi ma una cosa era certa, facevano parte dell’Umbrella Academy. Ora dopo averci regalato una prima stagione con i fiocchi, Netflix torna appena un anno dopo con la seconda parte del viaggio. C’è sempre un’apocalisse e ci sono sempre sette fratelli. Ma la domanda è quando, non perché. Noi di VMAG abbiamo avuto la possibilità di vedere gli episodi di The Umbrella Academy 2 in anteprima e siamo qui per parlarvene in questa recensione. Sarà riuscita a stupirci di più oppure non sarà stata all’altezza della prima stagione? Scopritelo insieme a noi!

Per chi se lo fosse scordato, nella prima stagione ci eravamo lasciati con i nostri sette fratelli riuniti in un teatro, mentre Vanya (Ellen Page) stava suonando ad uno spettacolo con il suo violino. Peccato che, per colpa di Harold e di altre vicissitudini lei avesse scoperto di avere dei poteri nel peggior modo possibile. Alla fine la causa dell’apocalisse era proprio il settimo membro della squadra, quello che tutti ritenevano “normale” e docile. Cinque (Aidan Gallagher) dopo aver deciso di stare con la propria famiglia chiede a tutti di seguirlo nel salto temporale, cercando di sviare la fine del mondo. L’unico problema, o calcolo sbagliato, che lui fa sempre, è quello di non poter prevedere tutto. Proprio per questo motivo fa tornare tutti indietro nel tempo (troppo sarebbe da aggiungere). Ora, in The Umbrella Academy 2, i nostri eroi sono negli anni ‘60 e sembra anche che l’apocalisse ci sarà comunque, solo che stavolta mancano dieci giorni invece che sette. Niente di impossibile per la famiglia più stramba d’America, se non fosse che ognuno di loro ha una propria vita ora e non tutti sono ancora intenzionati a salvare il mondo. Ci riusciranno stavolta?

 

The Umbrella Academy 2 è il chiaro esempio di come un brand, se studiato e scritto a dovere, possa proseguire nel tempo e persino migliorare.

 

The Umbrella Academy 2 è stata una piacevole scoperta. Non è la classica continuazione di 10 episodi già impacchettata, che tutti sanno non poter essere al pari della prima parte, anzi tutt’altro. È più divertente, scritta con maggiore cura e con meno buchi di trama e sopratutto meno banale della controparte. È difficile crederlo, ma probabilmente uno dei punti fondamentali che funziona qui e che, invece, non riusciva a sbocciare prima è l’ambientazione. Dallas negli anni ‘60 è una meraviglia per gli occhi, partendo dai Diner per bianchi, ai quartieri a sud per i più poveri, ai negozi di abiti, ai parrucchieri e ferramenta. Tutto è vivo, più colorato è così tanto nostalgico da sposarsi perfettamente con lo stile che vuole assumere The Umbrella Academy 2: uno stile più leggero, ma non per questo motivo meno maturo. Ci sono vari temi che vengono trattati con più cura e delicatezza che, nella prima stagione potevano sembrare essere solo un contorno sfruttato per aggiungere informazioni su qualche personaggio. Qui, invece, abbiamo la riprova che sì, ci troviamo nel passato e ci sono più restrizioni, ma i nostri protagonisti vivono in sei modi totalmente diversi ed hanno trovato il loro piccolo spazio anche negli anni ‘60.

The Umbrella Academy 2

Se in The Umbrella Academy la fotografia riusciva già a spiccare insieme ad effetti speciali ben curati e garantiti da un budget molto alto per una serie tv, qui nella seconda stagione non possiamo comunque lamentarci. Laddove prima c’erano più luoghi cupi, notturni, tinti da toni freddi e poco rassicuranti nella villa dei nostri eroi, qui Dallas è un connubio di filtri colorati, auto vintage e vestiari e acconciature che faticheremo a dimenticare e non amare. Ogni personaggio si è legato magistralmente alla nuova linea temporale, cambiando look in modo più o meno appariscente. Ma non avrete mai da ridire sul loro nuovo taglio di capelli o tipo di abito. E, proprio come la fotografia accentua ancora di più l’egocentrismo e lo stile umoristico della serie tv, essendo tratta da varie graphic novel, anche la scrittura dei dialoghi e dei nostri protagonisti migliora. Chiariamoci, si tratta pur sempre di The Umbrella Academy, ma possiamo affermare con molto orgoglio che tutto ha ricevuto una cura ancor maggiore: dal background, alle sidestory fino ad arrivare alla scrittura completa di alcuni personaggi. Questo perché grazie ad alcuni eventi è stato possibile lavorare maggiormente sull’unione di questi sette strambi fratellastri, piuttosto che sui loro schiamazzi, come accadeva prima. Da qui una trama comunque molto semplice, ma con meno cliché, fa la sua comparsa, raccontata poi in modo impeccabile da inquadrature, scelte di design e soundtrack ancor più stravaganti e iconiche del solito.

 

Dai frappè con panna alle radioline celesti, dai freezer vintage ai vecchi computer ingombranti: Dallas vi sembrerà così accattivante da farvi dimenticare la dimora Hargreeves senza troppi problemi.

 

Starete, quindi, pensando che The Umbrella Academy 2 è il tipico esempio di show senza alcun difetto. Diciamo pure che, a differenza della prima stagione, il tipo di scrittura e narrazione è nettamente migliore. Si tratta di un modo diverso di raccontare gli eventi a cui assistiamo, assicurando anche una migliore fluidità. Infatti, a causa del solito minutaggio davvero ampio, ogni episodio è ricco, fin troppo delle volte, ma questo elemento positivo si va a perdere durante le fasi finali. Uno dei problemi riconosciuti alla prima stagione della serie tv era proprio il fattore mistero che giocava sempre come protagonista di ogni puntata, tirando troppo per le lunghe alcune parti. Qui, in The Umbrella Academy 2 non accade per la maggior parte degli episodi. Come già detto questi sono molto più leggeri, ma non per questo motivo meno interessanti, anzi. La vera pecca sta nel fatto che i classici plot twist ed alcune scelte legate alla trama, solo nelle conclusioni, potrebbero far storcere il naso a chi questa seconda stagione, la stava davvero apprezzando. Quindi no, lo show presenta ancora alcuni difetti che si porta dal 2019.

The Umbrella Academy 2

Insomma che altro dire su The Umbrella Academy 2 se non “guardatelo“? Sfortunatamente non ci è consentito fare spoiler, intesi anche come troppe informazioni riguardo alcuni dettagli, anche più marginali. Ma, se avete amato la prima stagione, ovviamente dovrete vedere anche la sua continuazione. Invece, chi magari non ha apprezzato del tutto questa serie tv nel 2019 potrebbe decidere di non darle una seconda opportunità. Un consiglio? Non fatelo! Guardatela perché potrebbe piacervi molto di più adesso. Questo perché non ha niente a che vedere con ciò a cui eravamo abituati. Molti personaggi secondari hanno modo di essere sviscerati e di trovare sicuramente chi li amerà nel vasto pubblico che segue questo show. Persino i nostri protagonisti potrebbero farvi ricredere. Un nuovo inizio insomma con The Umbrella Academy 2, che non si basa unicamente sul cambio temporale, ma che da questo riceve la spinta giusta per sbocciare in modo totalmente diverso da prima. Quindi sì, è la seconda stagione di The Umbrella Academy ma no, non si somigliano poi così tanto, eccetto per i difetti. Perciò datele una possibilità, non ne rimarrete delusi!