ROCCAT Kone Pure Ultra Recensione | ROCCAT è sempre stato un brand che ha saputo distinguersi dalla massa grazie alle sue idee originali e periferiche all’avanguardia. L’azienda tedesca, infatti, anche questa volta ha deciso di sorprendere i fan grazie al suo ROCCAT Kone Pure Ultra, mouse ergonomico dalle fattezze più che inusuali. Noi di VMAG abbiamo avuto la fortuna di poter mettere le mani su questo prodotto, al fine di testare le sue potenzialità. Certamente, possiamo iniziare già col dire che la new entry è il primissimo prodotto della società a presentare un peso lightweight. Infatti, l’hardware pesa solo 66 grammi (66,5 per la versione bianca). Le dimensioni offerte sono di 11.5 x 7 x 3,9 cm. Se siete interessati all’acquisto, potrete farlo tranquillamente tramite Amazon, per la cifra di 69,99 euro.
Faremo solo un brevissimo appunto sul packaging, dato che, a differenza del DeathAdder V2 Mini, siamo davanti a contenuti basilari. Non appena apriremo lo scatolo, ci troveremo davanti alla copia del prodotto scelto da noi, più il manuale che racchiude tutte le istruzioni, compreso il link per il software dedicato: ROCCAT Swarm. Grazie al suo utilizzo, potremo modificare l’illuminazione RGB, la mappatura dei tasti, DPI e polling rate. C’è anche l’opportunità di personalizzare le proprie macro. Il tutto verrà salvato dalla memoria on board della periferica, che può essere cambiata in ogni istante grazie ai due tasti dedicati.
La prima cosa che colpisce all’occhio di molti appassionati è, sicuramente, la mancanza di una struttura in honeycomb. Come spesso accade per molti altri competitor, come il Mira S di HK Gaming, il famoso “nido di api” è una tecnica ormai alla base della leggerezza per ogni mouse. Tuttavia, il ROCCAT Kone Pure Ultra è stato progettato in modo tale da avere un rivestimento solido, che copre la base bucherellata. Ciò significa che, grazie all’ingegno dei designer della società tedesca, il mouse è in grado di offrire un peso competitivo per i trend attuali, ma senza rinunciare alla superficie continua che abbiamo visto fino agli ultimi anni. Per cui, se non siete particolarmente soddisfatti delle periferiche con guscio discontinuo, questa potrebbe essere un’ottima scelta da peso piuma. Certamente, il sensore utilizzato non è da meno, non a caso, il celebre Owl-Eye fa il suo ritorno, con una regolazione fino a 16.000 DPI e 1000 di polling rate. Sono anche stati risolti i problemi che attanagliavano quest’ultimo nella versione precedente, dove anche un granello di polvere poteva rendere il tracciamento poco efficace. Insomma, il quadro tecnico fino ad ora, è il top di gamma che il settore riesce ad offrire.
Per quanto concerne la tipologia di switch utilizzati per i click del ROCCAT Kone Pure Ultra, parliamo degli ormai conosciutissimi Omron 50M, che consentono l’utilizzo dei tasti fino a 50 milioni di pressioni. La stessa forza richiesta per attivare i suddetti non è molta, proprio per questo possiamo tranquillamente constatare che la leggerezza non si ferma solo al peso, ma si estende anche su tutti i bottoni, sia laterali che principali. Non sono presenti nemmeno fenomeni di pretravel o cigolii indesiderati, mostrando come, tecnicamente, il prodotto si riveli impeccabile. La rotellina utilizzata, invece, è la 2D Titan Wheel che, come lo stesso nome ci fa capire, è dotata di una qualità molto solida. Ad ogni scroll le nostre mosse vengono marcate in maniera netta, definendo chiaramente ogni input. Sicuramente, siamo sopra la media dello sforzo richiesto per far girare l’apparecchio, ma potrebbe rivelarsi utile in determinate azioni di gioco.
Sfortunatamente, ci sono stati alcuni punti che non ci hanno convinto appieno. Primo fra tutti, è sicuramente il materiale utilizzato per i piedini. Infatti, basta pochissimo per capire che non è stato utilizzato interamente il PTFE, come ormai è regola di mercato. Ciò comporta uno scorrimento ruvido su quasi tutti i tappetini, arrivando ad una sensazione di sconforto da parte dell’utente, che è costretto a ripiegare a ricambi di terze parti. Secondariamente, il cavo utilizzato è in gomma. Non possiamo negare che la composizione di quest’ultimo sia più flessibile di ciò che abbiamo visto in passato, tuttavia, molte aziende hanno iniziato già da anni ad installare un paracord, per rendere l’elemento il meno ingombrante possibile. In parole povere, il filo utilizzato non è dei migliori: è un passo all’indietro con i trend attuali.
E così, arriviamo alla parte più scottante del ROCCAT Kone Pure Ultra: il design. Il target di riferimento, date le dimensioni che abbiamo enunciato nell’introduzione, è chiaramente quello di un’utenza che dispone di mani di grandezza media. Il tipo di impugnatura che eccelle con l’utilizzo di questo mouse è sicuramente il claw, mentre fingertip può rivelarsi ottimale se siete sul limite della fascia M ed L. La rivoluzione portata dalla periferica, infatti, è proprio quella di proporsi come alternativa ergonomica, ma che punta ai giocatori che possiedono un grip ad artiglio. Questo può causare una divisione estrema tra due poli: chi amerà questo prodotto e chi, malauguratamente, lo odierà. Personalmente, noi di VMAG ci troviamo nella prima categoria, però crediamo che l’acquisto vada ponderato, semplicemente perché siamo davanti ad una forma che non è per tutti.
In definitiva, abbiamo particolarmente gradito l’innovazione portata da ROCCAT, specialmente considerato il lato tecnico che racchiude questo piccolo gioiellino, frutto dell’ingegneria tedesca dell’azienda. Tuttavia, i materiali utilizzati per il cavo ed i piedini del mouse ci portano a fare un piccolo passo indietro per un giudizio pienamente positivo. La forma, invece, è un altro punto divisivo della creazione della compagnia, oramai leader del settore, ma, a discapito di tutto, crediamo che una prova sia dovuta, visto che potreste non separarvene più.
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