Deadly Premonition 2 Recensione Nintendo Switch | Recentemente, l’ultima fatica di Hidetaka Suehiro, meglio noto con il suo nickname Swery65 negli ambienti videoludici, è stata donata alla stampa nella sua versione finale, destinata al mercato. Stiamo parlando di Deadly Premonition 2 A Blessing in Disguise, questo il nome completo del sequel dell’oramai classico cult omonimo. Per chi non conoscesse questo importante titolo, vi basti sapere che è passato alla storia come il survival horror più polarizzante della storia dei videogiochi, con la critica e i fan divisi in due schieramenti netti. Si è valso addirittura un ingresso nel Guiness World Record per questo primato, tra chi ritiene che sia uno dei migliori giochi di sempre e chi, invece, lo definisce come il peggiore mai creato. In Deadly Premonition seguivamo le vicende di un agente dell’FBI, Francis York Morgan, un profiler molto talentuoso quanto bizzarro, con tantissimi quirk che gli sono valsi un posto d’onore nel cuore dei videogiocatori. Giunto nella cittadina di Greenvale, York avrebbe finito per prendere parte ad un’indagine in soccorso allo sceriffo locale, incaricato di investigare il terribile omicidio di una giovane ragazza: Anna. Con Deadly Premonition 2, dunque, ritornano le vicende di questo personaggio in una nuova indagine, ambientata anni prima rispetto al prequel. Questa volta il nostro protagonista andrà nelle zone del sud, in Louisiana per l’esattezza, dove si ritroverà ad investigare un nuovo crimine nella città di Le Carré, piccolo paese placido dove la vita scorre scandita in una modalità lenta e regolare. Senza troppi indugi dunque, immergiamoci in questa nuovissima esperienza partorita dalla grande mente di Swery, che, abbiamo avuto l’onore di intervistare durante lo scorso anno, alla GameRome.
La storia di Deadly Premonition 2 si apre con un salto in avanti nell’ottica temporale, dato che il gioco è ambientato nell’estate del 2005. Due agenti dell’FBI, Aalyiah Davis e Simon Jones sono stati incaricati di andare a rintracciare l’agente York nel suo luogo di pensionamento, per interrogarlo circa il caso di Le Carré. Infatti, sembra che a distanza di anni, da quando il nostro beniamino ha risolto il caso, sia saltato fuori qualcosa di sinistro ed inatteso, in quella vicenda oramai archiviata. Qualcosa di recondito e impensabile, così inaudito da spingere non uno, bensì due ex colleghi a recuperare i fascicoli del caso e cominciare ancora una volta ad investigare. Al loro arrivo nell’appartamento del pensionato, subito qualcosa sembra non andare: il nostro eroe è oramai l’ombra di sé stesso, avendo deciso di abbandonarsi ai vizi e all’ozio, incapace di lottare contro un cancro al quarto stadio.
Una psiche contorta e maniacale, quella del nostro protagonista, che pur crogiolandosi nella sua insanità, si mantiene sempre coerente con il suo percorso e affascinante ai nostri occhi.
Su queste basi, si pone l’occasione per narrare la storia di Deadly Premonition 2, tramite una serie di flashback, che offriranno delle finestre meta-narrative per supportare il nostro viaggio. Scopriremo, dunque, che non tutto è come sembra: York non è stato inviato dall’FBI per investigare nella cittadina del sud, ma piuttosto vi si è recato di sua iniziativa, forte della sua reputazione agli occhi del suo superiore. Bisogna dunque domandarsi cosa abbia spinto un uomo del genere ad andare lì, ed è presto detto. Il nostro protagonista soffre di un morboso interesse per le morti violente di giovani donne, al punto tale da prendere di prepotenza il controllo delle indagini delle forze dell’ordine locali. La stessa cosa avviene a Le Carré, dove l’investigatore avrà la facoltà di immergersi sin dal principio nelle vicissitudini del piccolo borgo, non mettendo in luce solo i segreti dei suoi abitanti, ma anche qualcosa di molto, molto più oscuro e sinistro.
Il gameplay di Deadly Premonition 2 viene quindi presentato con parentesi narrative di intermezzo, che permettono di sospingere in maniera più spedita il dipanamento della trama a favore di un crescendo scorrevole e variegato. Sono, quindi, una serie di “missioni” a fornirci il filo conduttore per svolgere le indagini in una forma più semplice, privandoci di quella frustrazione che si percepiva nel precedente capitolo, in cui non era presente nessun riferimento a supporto del giocatore. Nel prequel, infatti, avremmo spesso brancolato nel buio prima di essere in grado di afferrare ciò che ci veniva richiesto per procedere con l’esperienza. Al contrario, in Deadly Premonition 2 è molto più semplice navigare il mondo virtuale e comprendere gli incarichi, cosa che non va a danneggiare la difficoltà del contesto.
Prendendo in esame il lato della trama, Deadly Premonition 2 è stimolante e ricco di sorprese, soprattutto se avrete apprezzato il mix di stranezza, citazioni cinematografiche e drama di ispirazione Lynchiana.
Le sequenze deduttive sono stimolanti, perché non si tratta di sfide mondane, bensì di veri e propri enigmi e puzzle logici che vengono presentati nei riquadri corretti ed opportuni. In questo senso, si vede che siamo nelle mani di un designer esperto, con la giusta esperienza, che ha oltretutto tratto beneficio dal confronto con la scorsa installazione della saga. Ecco che possiamo trarre un elemento importante per la riflessione su quest’opera, ovvero l’importanza di prestare attenzione ai dialoghi e a ciò che accade in gioco. In Deadly Premonition 2 sarà molto importante agire immedesimandosi nella psiche del suo protagonista, con le sue stranezze e particolarità. Davvero sorprendente come in certi frangenti venga quasi istintivo di discostarci da ciò che voglia spingerci a fare York. Ecco, dunque, che alcune volte ci toccherà agire contro l’istinto, venendo premiati in maniera inattesa. Insomma, sembra quasi esserci un messaggio in alcuni filoni della trama, quello che a volte è proprio l’impensabile a celare la verità. Avremo modo di riflettere su questo concetto, tra una sequenza di gameplay e l’altra, intramezzate da momenti in cui seguiremo le riflessioni dell’agente Aalyiah.
Esteticamente, è molto semplice riconoscere un chiaro miglioramento rispetto allo scorso episodio, che di certo non brillava per questo criterio di valutazione. Lo stile vagamente cartoonesco sembra dare una rinfrescata in più all’esperienza. Insomma, un nuovo modo di vedere il franchise, specialmente per chi come me ha avuto la possibilità di giocare Deadly Premonition. C’è da dire che questa scelta, con colori mai troppo intensi e spigoli arrotondati può piacere o non piacere. Ma di sicuro, visto anche il medium dove si mette in scena il tutto, ovvero la console di casa Nintendo, hanno il loro perché. Possiamo certamente affermare con sicurezza che Swery ha colto nella sua essenza il mood del Louisiana, forte di un lavoro di ricerca che ci ha raccontato nel corso della sua live, qualche giorno fa.
Il sistema delle meccaniche survival è stato potenziato in maniera apprezzabile rispetto al titolo precedente, con l’introduzione di punti di ristoro in giro alla città e addirittura di malattie.
Il piccolo borgo di Le Carré assume assolutamente una profondità apprezzabile all’interno del titolo: ogni strada ha il suo nome, diversi edifici del borgo sono esplorabili liberamente e l’ampio cast dei suoi abitanti è ben caratterizzato e distintivo. In un certo senso, tutto ciò contribuisce a dare ulteriore valore all’esperienza, in quanto ciascun personaggio avrà la sua routine quotidiana stabilita minuziosamente. Infatti, se desidereremo parlare con qualcuno, per proseguire l’indagine o per una missione secondaria, saremo costretti ad andarlo a cercare e ci capiterà di incontrarlo in luoghi sempre diversi. Una nota importante da sollevare, tuttavia, è che lo spazio a disposizione nella cittadina è senza alcun dubbio notevole, ma è un peccato come non sia stato sfruttato appieno. Allo stesso modo, ciascun abitante avrà un punto di vista diverso, e man mano che li conosceremo avremo l’opportunità di scavare a fondo nella rete sociale della città, scoprendo segreti e il rapporto che intercorre tra ognuno loro. Questo è un lato sorprendentemente profondo in Deadly Premonition 2, così come le meccaniche survival che hanno ricevuto un upgrade in maniera apprezzabile e gradita.
Ma, non è tutto oro quel che luccica, in quanto, pur brillando sotto certi aspetti, attualmente Deadly Premonition 2 ne soffre in altri. Abbiamo già speso molte parole positive per il comparto artistico e il gameplay, ma purtroppo è il lato tecnico a soffrire in una magnitudine maggiore. Sembra quasi una maledizione, per Swery, in quanto anche nel capitolo precedente era stato questo il tallone d’Achille dell’opera. I più appassionati ricorderanno, ad esempio, il porting per PC di Deadly Premonition, anch’esso davvero problematico. In questo caso, sfortunatamente, l’esperienza verrà danneggiata da sporadici cali di frame, oltre ad alcuni glitch e bug non indifferenti. Alcune volte questi saranno decisamente fastidiosi, specialmente nelle sequenze di viaggio in skateboard, il mezzo principale attraverso il quale ci sposteremo per la città. Ulteriore nota di demerito per un lato già dolente: i caricamenti del gioco, decisamente troppo lunghi. Rising Star Games ha già dichiarato che delle patch sono in lavorazione per ovviare a queste problematiche, tuttavia è davvero triste come sempre più spesso la maggior parte dei prodotti videoludici soffra di criticità e problemi tecnici al momento del lancio, con tutto quel crescendo di aggiornamenti e rimaneggiamenti che portano solo fastidio ai fruitori. Un punto su cui dovremmo insistere negli anni a venire, per spingere l’industria ad una maggiore maturità che dovrebbe mostrare ai suoi affezionati clienti, ora che si è registrata una crescita non solo tecnica ma anche artistica del medium in questione.
La direzione artistica e il lavoro di ricerca dietro il design del mondo di gioco e del contesto narrativo hanno ricevuto una cura eccellente. Non possiamo dire lo stesso del comparto tecnico, tasto dolente del complesso.
Per concludere, possiamo stabilire che Deadly Premonition 2 è un atto d’amore da parte del suo creatore: il modo in cui il titolo gode di una profondità simile in certi frangenti stupisce molto chi vi scrive. Alla stessa maniera, purtroppo, in certi frangenti la direzione del gioco si abbandona a momenti di distrazione e parentesi in un certo aspetto quasi forzate. Di conseguenza, il prodotto non sarà adatto a tutti, ma se vi piacciono i film, amate il genere thriller-horror e siete disposti a perdonare alcuni incidenti di percorso, vi ritroverete con un passatempo gradevole che vi rimarrà in mente per molto tempo. Innegabile come Swery sia nei guai ora, ma ci auguriamo che abbia la possibilità di rimediare. Con questo ultimo appunto, concludiamo la nostra recensione. Come sempre, grazie per la gentile lettura!
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