Ovviamente il discorso vale anche per le ragazze e per i loro partner maschili, o a prescindere dal vostro sesso, ma andiamo con ordine, poiché i fatti da raccontare sono molti. Se per alcuni il videogiocare è un passatempo, per altri è una vera e propria necessaria valvola di sfogo. Vien da sé che al termine di una stancante giornata, un giocatore incallito come il 23enne tedesco protagonista della nostra storia, non desidera altro che staccare la spina davanti ad una lunga sessione di gioco. Cosa fare però quando la nostra dolce metà ha in mente piani diversi per la serata e tenta di sottrarci al nostro hobby e di richiedere la nostra presenza ? Sempre secondo il germanico ragazzotto, la risposta è una sola: inibirla con del sonnifero.
Si amico gatto, hai capito bene: quanto raccontato, stando a quanto rivelato dalla Westdeutsche Allgemeine Zeitung, è proprio ciò che è accaduto una sera dell’agosto del 2014, quando il sopracitato ragazzo ha deciso di drogare la propria fidanzata per giocare in pace, in compagnia di alcuni amici, ai videogiochi. Il giovane uomo, interrogato dalle autorità, ha minimizzato l’accaduto rivelando di aver messo solo solo quattro o cinque gocce nel suo tè e di aver usato, in passato, anche dieci volte tale quantità, spiegazione che probabilmente avrebbe dovuto, secondo l’interrogato, offrire rassicurazioni circa della sicurezza del suo gesto.
Il colpevole ha confessato spontaneamente il suo gesto e si è poi autodenunciato, atto che gli è valsa una condanna ridotta al pagamento di 50 aliquote giornaliere da 10 euro per lesioni corporali. Interpellata in merito al gesto del compagno, la vittima del caso ha rivelato di aver dormito profondamente fino a mezzogiorno per poi svegliarsi per andare a lavoro, pur continuando a sentirsi fiacca. Il colpevole si è detto invece pentito del gesto e di essere ora “sulla retta via”. Salvo poi farsi lasciare dalla precedente ragazza a causa di problemi legati alla droga.
Che dire riguardo questo caso ? Beh, niente. Se infatti avete aperto questo scritto cercando lunghe discussioni in merito a come i videogiochi possano spingere un individuo a compiere piccole follie (per fortuna senza conseguenze) come quella qui esposta, non le troverete. Di persone che commettono errori se ne possono trovare in quantità, a prescindere di quali siano i loro hobby, e il ragazzo protagonista di questa vicenda non va considerato tanto un videogiocatre quanto, più semplicemente, “un individuo con problemi di coppia (e forse di altra natura)”.
Esatto amico gatto: considerando come la giovane sedata non abbia fatto altro che dormire, tutto è bene quel che finisce bene, sperando che anche per il videgioco si possa affermare lo stesso. Qualora infatti qualche testata generalista dovesse mettere le mani su questa notizia, nemmeno un sonnifero potrebbe frenare una certa categoria di giornalisti ad attaccare tutta la categoria dei videgiocatori.