Elden Path of the Forgotten Recensione – Schiva, colpisci, saccheggia

Versione PC

Elden Path of the Forgotten Recensione PC | Misteri irrisolti, creature demoniache e una inspiegabile scomparsa vi attendono nel nuovo titolo di Onerat Pty Ltd: Elden Path of the Forgotten. Il team di sviluppo citato ha passato gli ultimi anni a perfezionare lentamente il suo ambito progetto, che ricalca le origini della Game Industry attraverso uno stile rétro accattivante e una storia a dir poco intrigante. Disponibile sulle piattaforme Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC, noi di VMAG abbiamo deciso di cimentarci all’interno di un mondo completamente sconosciuto, con un solo obiettivo: riuscire a trovare nostra madre, svanita incomprensibilmente nell’oscurità. Dunque, seguiteci all’interno di questa recensione per svelare tutti i punti a favore, e a sfavore, dell’affascinante quanto insidioso Elden Path of the Forgotten. Pronti per imboccare una strada senza ritorno?


Dopo essere stati accolti da un filmato introduttivo a dir poco spaventoso, ci siamo ritrovati all’interno di una dimora che aveva tutta l’aria di essere appena stata saccheggiata. O almeno, qualcuno aveva cercato di difendersi da un’aggressione o da un tentato rapimento. I giocatori con qualche anno in più di esperienza potrebbero aver fatto rimando al capolavoro che fu Black Mirror (avventura grafica che conquistò il mercato PC nel 2003). Presa dimestichezza con i comandi di movimento e di attacco, abbiamo mosso i primi passi all’esterno della struttura, in attesa che qualcuno o qualcosa ci spiegasse almeno l’incipit iniziale. Ma Elden Path of the Forgotten non ha voluto sentir ragioni, abbandonandoci sin da subito alle insidie e alle avversità del suo mondo. Dunque, dotati di una spada e coraggio – tanto coraggio – abbiamo mietuto le prime figure ostili e raccolto qualche oggetto qua e là per l’area. Ebbene, se dovessimo riassumere i primi minuti di gioco con delle sensazioni, queste sarebbero sicuramente frustrazione e un forte malessere, causate da un’accezione di abbandono considerevole.

 

Elden Path of the Forgotten si presenta sin da subito come suggestivo ed ostile, capace di attirare le attenzioni dei più con uno stile grafico accattivante e rétro.

 

Ma non tutto il male viene per nuocere. Infatti, questo senso di abbandono vi farà aggrappare ancor di più alla vostra vita, rendendovi meticolosi nello schivare ed attaccare un’IA piuttosto scaltra, sebbene non presenti nessuno spunto riflessivo interessante. Dimenticati a loro stessi, proprio come noi, in terre desolate e minacciose, i nemici faranno del tutto pur di avere la meglio. Pattern di movimento, mosse segrete e scaltri escamotage, renderanno il vostro viaggio un autentico incubo. Gli avversari, sparsi in ogni dove, metteranno continuamente in dubbio i vostri piani, facendovi cambiare abitualmente strada e tecniche di sopravvivenza. Perciò, non fossilizzatevi su un’unica strada: le aree sono grandi e dispersive, e sarà fondamentale esplorare ogni singolo angolo per proseguire negli stage. Elden Path of the Forgotten saprà stimolare anche i giocatori più pigri e meno avvezzi all’esplorazione, alimentando la vostra curiosità con scenari suggestivi a tema fantasy. Vecchi fienili abbandonati, pozzi prosciugati e antiche dimore disabitate saranno all’ordine del giorno. Il tutto sarà reso ancora più incredibile e personale grazie ai numerosi binomi che dovrete affrontare nel corso dell’avventura. Addentratevi in fitti boschi ricchi di fauna; attraversate aridi deserti o cimentatevi in gelide lande desolate. Farete di tutto per salvare vostra madre… e voi stessi!

Elden Path of the Forgotten

Ma che cosa ce ne facciamo dei bei scenari se sotto non abbiamo una colonna sonora che si rispetti? Beh, Elden Path of the Forgotten ha anche questo. Il comparto musicale è senza dubbio uno dei suoi più grandi punti a favore, che non arricchisce semplicemente la storia ed i suoi derivati, ma è capace di arrivare dritto al cuore degli utenti. Più vi immergerete nella trama e più sarete invogliati a rimanerci grazie ad affascinanti soundtrack degne del titolo di Onerat Pty Ltd. Tutto questo è sinonimo di un duro lavoro alle spalle e di uno studio approfondito della cultura e del mondo fantasy. Un universo che è stato rappresentato in modo diverso ed accattivante, usufruendo della pixel art senza cadere nel banale. L’esigenza degli sviluppatori di raccontare una trama accattivante con mezzi ed interfaccia semplice non è un mistero, ma ciò che conta è il prodotto finito contestualizzato magistralmente, facendosi spazio a testa alta tra molti indie che circolano ad ora nel mercato.

 

 Il titolo avrebbe molto da offrire, ma manca quel pizzico di estro in più per tenere gli appassionati di fantasy incollati allo schermo.

 

Ciò che più ci ha fatto storcere il naso di Elden Path of the Forgotten, è la sua mancanza di estro che gli impedisce di spiccare nella sua interezza. Sebbene sia un titolo fortemente indirizzato ad un pubblico di nicchia e appassionato del genere (abbiamo nominato infatti in precedenza Black Mirror) avrebbe potuto sicuramente spaziare su più fronti. Come? Prima di tutto apparendo più chiaro e definito su molti aspetti di trama e gameplay. Inizialmente non viene insegnato nulla all’utente, che resta persino all’oscuro della possibilità di schivare gli attacchi dei nemici. Successivamente, strada facendo, si devono raccogliere delle chiavi per aprire passaggi, attivare delle pedane speciali per sbloccare checkpoint e colpire dei particolari cristalli per ricevere abilità magiche. Ma, come anticipato, nulla di questo viene spiegato. Alcuni di voi potrebbero vedere questo fattore come una feature interessante e fuori dal comune, ma a differenza di un soulslike questo alone di mistero non viene per nulla contestualizzato, né giustificato a dovere. Oltretutto le lacune sono diverse, interessando l’intera esperienza interattive che si riassume in una routine piuttosto noiosa e costruita su basi poco solide.

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