Gli Shoot ‘em up sono da sempre stati considerati come un genere appartenente a pochi eletti: con ciò si intende dire che è solo una nicchia quella capace di saper districarsi davvero tra l’inferno di proiettili, missili o pallottole che attentano alla vita del nostro veicolo/personaggio senza rischiare di farsi venire forti emicranie. Se però alla formula composta dalle solite esplosioni e sfida ai riflessi del videogiocatore venisse aggiunta l’impossibilità di poter sparare e alimentare il motore del nostro velivolo contemporaneamente, costringendoci a scegliere tra il fare una delle duce cose per volta, il tutto come suonerebbe ?
La risposta è: “molto, molto stupido”. Eppure, nonostante le apparenze, ci sono cose che, una volta viste o provate di persona, rivelano la loro vera natura spogliandosi di quell’erronea prima impressione ricevuta. Lo Shoot’em up Aerobat è proprio una di queste.
Sviluppato da un “one man army” composto dal solo Matthew Yeager, che si sta occupando della produzione a trecentosessanta gradi del titolo, Aerobat sembra essere il classico esempio di game design ben studiato. Niente regole astruse, niente complessità, solo una pura e semplice trovata che sconvolge l’equilibrio (da sempre abbastanza precario) degli Shoot’em up: o si spara, o si vola. O si muore, ovviamente.
Secondo le intenzione dello sviluppatore, il titolo vuole focalizzarsi sul senso di rischio e conseguente appagamento dovuto all’aver scelto bene quando puntare sui motori e quanto dare fuoco alle polveri e ai cannoni della nostra navetta. Il tutto sarà poi condito da controlli altamente responsivi, una colonna portante dello sviluppo del titolo, nonché un valore fondamentale a detta di Yeager.
Qualora il Aerobat sia di vostro interesse, alimentate i vostri motori e partite a razzo verso il sito ufficiale del progetto oppure bombardate la pagina del gioco su Steam Greenlight sperando che questo Shoot ‘em up, già approvato dalla comunità di Steam qualche mese fa, riesca finalmente a prendere il volo.