Godfall Anteprima – Il souls-like Next Gen

Godfall Anteprima | Godfall è stato mostrato ormai in anteprima diverse volte, a partire dai The Game Awards 2019. Oggi, il gioco pare essere la dimostrazione che la ricetta per il successo di un qualunque game design in salsa action si stia stabilizzando. Almeno per la next-gen. Prendete armi bianche fantasy e rovine simil-medievali, amalgamate con un bel po’ di Anima Oscura, e condite con sci-fi quanto basta. Il risultato sarà un action RPG in terza persona con elementi fantasy in un contesto sci-fi che farà impazzire le folle e avrà, come minimo, il plauso degli esteti, se l’art direction avrà lavorato con sufficiente dedizione. Non è un caso, infatti, che Godfall sia stato il primo titolo a venir rivelato come “esclusivamente Next Gen”. Perché è, passateci il termine, inconfutabilmente “fico”.

Contaminazioni

Nel mood del titolo domina imponente il genere dei generi, quello che ha maggiormente influenzato la produzione action degli ultimi anni: il souls-like. Sebbene sia evidente che Godfall debba molto a From Software e alla sua creatura, Dark Souls non è l’unico titolo da cui sembrerebbe aver tratto ispirazione. Del resto, fra ispiratori e ispirati, padri e figli, almeno idealmente, si crea un rapporto tanto stretto che alla fine definire “chi ha preso cosa da dove” diventa impossibile. C’è indubbiamente del God of War nel mixer di Godfall, l’ultimo intendiamo. Che lato art direction si traduce in una telecamera più vicina all’azione e in un dinamismo scenografico assente nei souls, invece più tecnici e meno piro-tecnici. Nel design delle armature non riesco a non notare un’anima Destiny-like, che si ripropone anche in alcuni aspetti di gameplay su cui, però, resta ancora un certo alone di mistero. E parlando di armature: solo io ripenso a Wharhammer vedendo alcuni design? Gli scontri con i mastodontici Boss, fra l’altro, ci fanno sentire tanto piccoli che pure Monster Hunter World si inserisce nell’equazione. In special modo se osserviamo come i colpi inferti, tanto da noi quanto dai nostri nemici, posseggano una fisicità estremamente pronunciata. La stessa di MH World, appunto, che nei vari Dark Souls è stata per ora limitata e mai centrale nelle dinamiche di gioco. Nel senso sì, ci sono grossi avversari anche lì, enormi delle volte. Ma quanto influisce, se ci pensate, la loro dimensione nel feedback dei colpi che infieriamo o riceviamo?

Godfall

Fisicità e feedback

PS5 e la sua potenza di calcolo sono state e saranno di sicuro fondamentali nel definire questo tipo di fisicità possente anche nei Souls del futuro. Già dai trailer di Godfall, come abbiamo anticipato, emerge una cura particolare nel definire un feedback dei colpi inferti e ricevuti quanto più reale e “massiccio” possibile. Se fingiamo di avere fra le mani un DualSense, oltretutto, dotato del feedback aptico già noto a Nintendo e ai suoi controller, capiamo subito quanto tale fisicità possa essere resa tangibile al giocatore non solo su schermo, ma anche e soprattutto dal vivo. Eppure, guardando i combattimenti mostrati nel trailer già solo dal lato “visivo” c’è da restare più che soddisfatti. Nonostante la build sia probabilmente in fase alpha o addirittura precedente, si nota subito quanto il Ray Tracing giochi un ruolo fondamentale nel mondo di Godfall. Armature alleate e nemiche brillano dinamicamente sotto i raggi del sole, mentre le superfici intorno non sono più solo uno sfondo neutro da ignorare mentre si combatte, ma un fiorire di dettagli da ammirare estasiati. Provate voi stessi: mettete in pausa il trailer, e guardate cosa succede intorno al giocatore. Ve lo dico io: di panorami interessanti, Godfall ne avrà da vendere.

Non ci sbilanceremo parlandovi di rumor e di indiscrezioni, che stanno fiorendo copiose intorno a Godfall. Perciò non serve impelagarci nel discorso “trama e lore“, anche perché non era evidentemente centrale nella presentazione cui questo articolo si riferisce: quella dell’evento PS5 di qualche giorno fa. Ma mentre noi ci “armiamo” di pazienza, i nostri personaggi in Godfall pare potranno contare su armature di ben altra caratura. “Divine” recita il trailer, mostrando che le build che potremo gestire in-game avranno un ruolo centrale nella definizione del tipo di PG che vogliamo costruire. Importantissime perché, sebbene dall’ultimo trailer non traspaia, Godfall avrà una pronunciata componente multigiocatore.

Godfall

Jolly Cooperation

Di più: alcune Boss fight parrebbero essere state ideate guardando al mondo MMORPG, ponendo al giocatore una sfida affrontabile solo con una attentissima preparazione e un paio di amici di rinforzo vicini. Quando dico “un paio” non è per dare un numero a caso: il multiplayer è confermato, per ora, fino a un massimo di 3 giocatori a schermo. E se è presto per parlare di Raid et similia, specialmente con così pochi player contemporaneamente, sognare non costa nulla. Parlando di Multigiocatore e MMORPG, sappiamo che le classi ci sono, come ha dichiarato il director di Godfall in una recente intervista. Classi flessibili per giunta, proprio come ci si aspetterebbe da un qualunque Soulslike. E da Destiny, Godfall sembra non aver preso solo qualche idea futuristica sul design di armature e location, ma anche una struttura che porrebbe forte enfasi sulla giocabilità e rigiocabilità in solitaria e non di ogni scenario.

Non sono molte le informazioni su cui basare un hype costruito a dovere, di quelli che ti fa preordinare la console solo perché “ci girerà Godfall”. Anche perché Godfall non è un’esclusiva Sony. Però, quel che ci è stato mostrato, prima con i Game Awards 2019 e poi con l’evento di presentazione di PlayStation 5, è comunque un sostanzioso antipasto. Che, come è giusto che sia, pur non saziando prepara i sensi e lo stomaco per il pasto completo che arriverà in seguito. Sperando sempre, alla fine, di non fare indigestione visiva. Il rischio per produzioni tanto attente alla resa grafica dei loro titoli, per di più a cavallo di una generazione e spinte quindi a mostrare “il salto”, è dietro l’angolo. Anche se, a vedere l’ultimo trailer rilasciato nella presentazione Summer of Gaming dedicata alle release su PC, sembra proprio un rischio molto, molto remoto.