Demon’s Souls Anteprima – Remake, non Remaster

Le voci di corridoio rimbalzavano ormai incontrollate da diverso tempo, ma solo l’evento reveal dedicato alla nuova PlayStation 5 le ha concretizzate in un annuncio: Demon’s Souls su PS5 si farà. Anzi, lo si sta già facendo. Avete letto bene, e ve lo confermiamo qualora foste ancora dubbiosi: Demon’s Souls Remake, non Remaster. Il che fa tutta la differenza del mondo. Rifacendolo da zero in un Remake, Bluepoint e il Japan Studio di Sony hanno la possibilità di rendere ancor più straordinario, simbolico, impattante il capostipite del genere Souls. L’inizio di tutto, il videogame attraverso il quale tutto il mondo videoludico ha riscoperto il piacere di soffrire, perdere, riprovare, migliorare, superare infine le avversità. Non sappiamo molto del titolo ancora: lo stadio di sviluppo non è sufficientemente avanzato da darci certezze di alcun tipo. Eppure, il poco che abbiamo potuto carpire da varie fonti ufficiali, lasciando i rumor da parte, è abbastanza per farci esultare, ed esaltare.

 

Demon's Souls

Ray tracing e 4K

Su PS5 Demon’s Souls sarà sviluppato per girare in 4k a 30 FPS, ma con la possibilità di passaread una modalità che gira a 60 FPS facendo delle rinunce sul comparto risoluzione. Questi sono i dettagli che emergono dalle frasi scritte sul PlayStation Blog pochi minuti dopo la pubblicazione del video rivelazione. Dettagli che dicono molto sia sull’effettiva complessità del Remake, di cui abbiamo potuto vedere solo alcune iconiche ambientazioni e cutscene, ma che già dal video in diretta sembrano essere state riempite di tanti, piccole minuzie ambientali. Buone notizie dunque per i fan della fluidità, che vedranno soddisfatta la loro sete di Frame per Secondo. Ma anche, certo, per chi vuole solo godersi un po’ di sana decadenza in stile From Software. Sapete, quel grigiore e quella fitta oscurità che solo i più coraggiosi decidono di fendere a loro rischio e pericolo. Ben consci del fatto che dietro si celano orrori inenarrabili. 

Ma oscurità e luce vanno sempre “a braccetto”, l’una impossibilitata ad esistere senza l’altra. Motivo per il quale tanto più si desidera ottenere un’oscurità e delle ombreggiature consistenti, tanto più l’illuminazione, i riflessi, i particellari devono essere resi con cura e attenzione. Il supporto nativo della console PS5 al Ray Tracing viene allora in aiuto agli sviluppatori, che stanno largamente impiegando il concetto di “riflessi dinamici” tanto su armi e armature, quanto su pozzanghere, pareti ammuffite e umide o viscosità non meglio definibili presenti sui corpi dei nostri nemici. Il Senior Director di SIE Content Communication, Sid Shuman, ha confermato, dopo averlo provato, la qualità di Demon’s Souls, sempre sulle pagine del PlayStation Blog. Ha affermato che i giocatori sarebbero rimasti senza parole se avessero visto ciò che ha visto lui. Tanto i fan, quanto, ha aggiunto, chi non ha mai provato il titolo. “Questo è il modo giusto di giocarlo” ha continuato.

Demon's Souls

Confronti e prime “lamentele”

Eppure, sappiamo bene quanto pignoli possano essere i videogiocatori. Specialmente gli appassionati più accaniti a titoli speciali e unici come Demon’s Souls. Infatti, già a poche ore dalla presentazione, laddove molti nel confronto con il gioco vedevano solo più dettagli, ambientazioni più approfondite e curate, un uso sbalorditivo dei riflessi e dei raggi di luce filtranti attraverso feritoie e finestre, i puristi hanno iniziato ad affermare che “così il gioco è troppo luminoso”. Non so voi, ma a noi suona un po’ come il “c’è troppa acqua” di una nota recensione rilasciata ai tempi su Pokémon Alpha Zaffiro e Omega Rubino.

Piuttosto, se proprio volessimo mettere i “puntini sulle i”, sarebbe più corretto affermare che, probabilmente, il gioco avrebbe sempre voluto apparire così come lo abbiamo intravisto nel teaser di qualche giorno fa. Ma in quello di From Software, quando ancora il successo doveva bussare alla porta, il budget non consentì di portare a compimento i design in-game, con la dovizia progettuale che avevano su carta. Perciò semmai è tutto il contrario. E da questo Remake siamo certi che otterremo un punto di vista assolutamente più fedele dell’originale all’idea di base che i developer avevano di Boletaria e dei suoi orrori e raccapricci. 

Demon's Souls

Lo stesso gioco, oppure…

Oppure possiamo aspettarci qualche contenuto in più? Fra cut-content e nuove idee frutto dell’esperienza accumulata nei tanti anni che distanziano l’originale dal Remake, non sarebbe troppo strano vedere migliorie e modifiche nei moveset dei Boss o dei minion più semplici. Oppure shortcut avanzati più confacenti alle velleità del gamer moderno. Non semplificazioni, attenzione, ma bensì rifiniture capaci di farci esplorare le istanze con più eleganza e meno backtracking di prima. Sempre che di istanze ve ne siano, e che non si sia addirittura riusciti a fonderle in un semi-open world alla Dark Souls. Difficile, ma non impossibile. E che dire della colonna sonora? A riascoltarla oggi viene naturalmente da chiedersi cosa sarebbe in grado di realizzare Sony per conferire ancor più opulenza e maestosità ad alcune OST, o di contro, più poesia e sottile suspense ad altre.

Lo sappiamo: noi che scriviamo di videogiochi spesso ci esaltiamo prima del dovuto, e abbiamo la “tendenza” a straparlare e sognare di meraviglie e cambiamenti radicali quando la parola Remake raggiunge le nostre orecchie. Ma se Bluepoint Games ci ha insegnato qualcosa, se la storia di Sony, persino, ci ha insegnato qualcosa è che “Less is more” non è sempre la risposta giusta per confezionare un capolavoro. Staremo a vedere. Nel dubbio, noi un pochino di hype lo abbiamo. Ma giusto un po’.

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