Snowpiercer Anteprima – Questo treno non vi salverà

Netflix

Snowpiercer Anteprima | Negli anni, la cinematografia mondiale ci ha abituati a diverse opere che miravano alla denuncia sociale. Sotto il loro mirino poteva esserci qualunque cosa: caste, ingiustizie, violenze gratuite o la fame nel mondo. Ebbene, registi e sceneggiatori si sono sempre posti, almeno una volta nelle loro carriera, l’obiettivo di parlare di tematiche forti e strazianti. E indovinate chi ha scelto di aggregarsi a questa schiera di artisti? Il leggendario Bong Joon-ho (Parasite), creando una delle pellicole più travolgenti e significative dello scorso decennio: Snowpiercer. Il film ha da sempre fatto parlare di sé, fino ad arrivare ad oggi: infatti, Netflix ha ideato una serie televisiva prendendo spunto, quasi fedelmente, dall’opera di Joon-ho. Avrà soddisfatto le nostre aspettative? Scopritelo insieme a noi. Grazie al servizio streaming, abbiamo visto in anteprima 5 episodi, e queste sono le nostre idee riguardo il lavoro di James Hawes.

Con un cast che vanta attori di spessore come Jennifer Connelly (A Beautiful Mind) e il rapper Daveed Diggs (Black-ish e Unbreakable Kimmy Schmidt), figurano anche Alison Wright, Mickey Sumner, Susan Park, Iddo Goldberg, Katie McGuinness, Lena Hall, Annalise Basso, Sam Otto, Roberto Urbina, Sheila Vand e Jaylin Fletcher. Tutte queste personalità sono mischiate all’interno di un ambiente ostile e rigido, in un continuo movimento in giro per il mondo. Perché è proprio di questo che si tratta: durante una nuova era glaciale causata da un esperimento fallito, un gruppo di sopravvissuti viaggia su un treno speciale che non si ferma mai. E, per chi non conoscesse la storia originale, le differenze sociali trasformeranno, ben presto, una tranquilla corsa in un vero e proprio incubo. Che siate felici residenti della prima classe o “Fondai”, le vostre giornate non saranno più le stesse.

 

Enormi divari sociali accentuano, ancora una volta, l’avidità e l’egoismo umano.

 

Ciò che ci sorprende (anche se non più di tanto) è l’egoismo umano. Non solo la Terra è stata praticamente distrutta a causa dell’ingordigia di scienziati e magnati, ma a bordo dello Snowpiercer ancora non è chiara una cosa: 3000 anime sopravvissute, invece di collaborare e di vivere serenamente insieme, si ostinano ad odiarsi ed uccidersi a vicenda. I poveri vengono visti e mantenuti come topi. L’élite invece, proprio per non perdere le abitudini, si ciba delle più pregiate pietanze che si possano trovare su un treno, sciogliendo i suoi cani da guardia ad ogni minimo segno di rivolta da parte dei Fondai. Non c’è un briciolo di intesa tra le due fazioni. Dunque, o si è troppo importanti per accettare i più indigenti o troppo meschini per abituarsi ad un clima sfarzoso e cerimonioso.

Ma un fortunato, o sfortunato fondaio, presto verrà sottratto dalla sua tana per dare una mano alla nobiltà. Riusciranno le sue abilità a compiere una rivoluzione all’interno dello Snowpiercer? Lo scoprirete a partire dal 25 maggio 2020, esclusivamente su Netflix. Ma, intanto, vogliamo parlarvi di come quest’opera assomigli a Parasite. Pellicola indiscussa del 2019, non ha semplicemente portato Bong Joon-ho ad ottenere un numero considerevole di Oscar, stravolgendo ogni aspettativa, ma ci ha messi di fronte ad un nuovo modo di vedere le cose. La società, in primis, è la protagonista indiscussa. Come del resto lo è anche un gruppo di persone volenterose a scalare le rigide caste sociali. Ma qui c’è una differenza sostanziale: l’era glaciale. L’uomo è ostile, ma la Terra lo è ancora di più. Basterebbe un istante e i pochi superstiti diventerebbero un ammasso di ghiaccioli. Tutti quanti: uomini e donne, ricchi e poveri. E sì, anche il misterioso Signor Wilford.

 

Come vi comportereste se foste costretti a vivere in un treno in costante movimento?

 

Ma dopo questa piccola analisi, Snowpiercer di Netflix ha soddisfatto le nostre aspettative? In parte sì. Sebbene questo dipenda un po’ dalla trama, modificata rispetto a quella originale, è l’insieme che osa andare troppo verso una direzione diversa. Per intenderci, la fotografia, il cast e il malessere generale, non generano quell’angoscia che Bong Joon-ho è riuscito a creare magistralmente nel film. Sappiamo che stiamo parlando di una serie tv e, quindi, un rifacimento del progetto di partenza, ma distaccarsi troppo dalle origini potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Nonostante ciò, non vediamo l’ora di scoprire come si concluderà la prima stagione, in vista della seconda, che è stata già confermata. In definitiva: vi consigliamo di vederla? La risposta è sì!

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