The Last of Us Parte II Anteprima – Resisti e Sopravvivi

Endure and Survive” non è solo il motto del fumetto che Ellie leggeva mentre noi guidavamo l’auto nei panni di Joel. Non è solamente la sua frase preferita, ma una costante. Qualcosa che ci ha accompagnato dal 2013 insieme al lancio di The Last of Us e che, dopo averlo finito ed aver vissuto persino le vicende di Left Behind, riteniamo possa essere una delle frasi più semplici, concise ed azzeccate per descrivere al meglio l’opera di Naughty Dog. Perché è una lezione di vita, che non si limita a descrivere uno status legato unicamente ad una possibile apocalisse di infetti. Si riferisce pienamente ad ogni singolo sforzo, che tutti i giorni noi compiamo per non mollare, per dare un senso alle nostre vite e per coltivare, nutrire i nostri sogni.  Bisogna “resistere” ad ogni ostacolo che si pari davanti a noi e dobbiamo “sopravvivere” cercando di andare avanti dopo aver superato l’ultima avversità. Una lezione, questa, che ci riassume impeccabilmente il significato principale del primo titolo e che, ora più che mai, deve farci sopportare questa attesa, composta da entusiasmo, tensione e anche parecchie preoccupazioni. Manca esattamente un mese all’uscita di The Last of Us Parte II. Proprio per questo motivo noi di VMAG siamo qui per riassumere tutto ciò che già sappiamo e per parlare di cosa ci potrebbe attendere il 19 giugno.

“Every last one of them”

Con questa frase vediamo chiudersi il primo reveal che ci assicurava uno sviluppo del sequel di The Last of Us, con una Ellie cresciuta ed un Joel ancora non mostrato in viso. Ma non sapevamo molto di quello che ci avrebbe atteso dopo. Arrivarono altri due trailer, uno trasmesso alla Paris Games Week del 2017 ed un altro mostrato all’E3 2018. Nel primo non vennero mostrati i protagonisti, ma alcuni nemici che condiranno la nostra esperienza: i Seraphites. Un gruppo religioso misterioso e molto pericoloso. Insieme a loro abbiamo potuto conoscere una donna, che molti teorizzano possa essere la madre di Ellie, e due ragazzi asiatici. Nel secondo video, invece, c’è stata della magia e della chimica. Adibendo la sala, dove veniva mostrato il gameplay trailer, con delle luci soffuse proprio come quelle dove stavano tenendo una festa gli abitanti di Jackson, rivediamo finalmente Ellie. E facciamo anche la conoscenza di altri due personaggi: Jesse e Dina. Quest’ultima sembra avere un ruolo davvero importante nella vita sentimentale della nostra protagonista e, prima di passare all’azione, le vediamo scambiarsi un bacio. In quel preciso istante viene anche inquadrato un braccialetto, prima indossato da Dina e che poi passerà a noi.

“You can’t stop this”

Negli ultimi due trailer mostrati allo State of Play del 2019 ed il 6 maggio, possiamo ammettere, senza troppa vergogna, che è ancora impossibile capire davvero in che direzione stia andando la storia e che trama ci attenderà il 19 giugno. L’unica cosa certa è la vendetta di Ellie nei confronti di tutti. Infatti, l’elemento ricorrente in ogni filmato mostrato e che è stato sottolineato come il principale anche dagli sviluppatori stessi è proprio il circolo vizioso di odio e vendetta in cui ci ritroveremo. Ma non sarà come nel primo The Last of Us, dove la violenza era giustificata dal semplice detto “flee or fight“. Qui saremo noi a cercare il sangue. Saremo noi a combattere, ma questo non ci renderà di certo invulnerabili, quindi anche Ellie verrà spesso ferita. Quasi al punto da farci domandare se tutto questo abbia un senso oppure no.

Un’umanità ormai non più solo nostra

Non saremo gli unici a soffrire o a perdere delle persone amate. The Last of Us ce lo ha sempre insegnato: è un mondo spietato e spesso l’addio viene detto troppo presto. Ci sono stati molti personaggi importanti che abbiamo conosciuto interpretando Joel e che abbiamo perso ancor prima di poterli conoscere davvero. Ebbene The Last of Us Parte II non sarà di certo da meno ma, oltre al nostro dolore, dovremo fare i conti anche con le nostre azioni. Proprio come accadrebbe realisticamente in uno scenario del genere, avremo vari modi di approcciarci alle aree di gioco ed il gameplay ci consentirà di decidere come muoverci. Potremo essere violenti ed agguerriti, ma così utilizzeremo parecchie munizioni e, per chi conosce il survival system del primo titolo, è meglio non sprecarle.

Un’altra implementazione che va a legarsi con l’udito fine, che già sfruttavamo con Joel, è la capacità di vedere il nostro odore. O meglio, capire cosa sentirebbe un cane in base a come ci siamo mossi e, quindi, dover soppesare varie scelte su come sbarazzarci dell’animale o come dileguarsi. Nel peggiore dei casi verremo scoperti e, se dovessimo decidere di abbattere il segugio o il padrone, questa morte si ripercuoterà sul sopravvissuto che diventerà più aggressivo nei nostri confronti. O ancora, i nostri nemici cercheranno di trovarci dividendosi in gruppi, spesso coppie. E, come già detto, ogni nostra azione mirata contro di loro verrà avvertita da tutti. L’IA non è più solo una macchina, ma prova emozioni e gli avversari possono diventare davvero pericolosi se doveste uccidere un loro amico, fratello o amante.

Nuove tecniche di gameplay

Con un miglioramento delle basi gettate da The Last of Us e da Joel, Ellie affina le tecniche e ne aggiunge altre, personalizzando l’esperienza in base a chi stiamo controllando. Se il nostro vecchio protagonista aveva difficoltà nel raggiungere le alture e la verticalità del primo titolo era drasticamente ridotta, con Ellie non avremo problemi nell’arrampicarci su camion o tetti più disparati. Ma l’esplorazione non è l’unica ad essere stata aggiornata, con aree molto più ampie e complesse, anche le fasi stealth giovano di una novità: potremo strisciare. Sfruttando la vegetazione ormai cresciuta senza alcun ostacolo, dopo ben 25 anni dall’outbreak del 26 ottobre, o anche le auto più alte del normale, avremo la possibilità di mantenerci bassi e silenziosi e di non destare attenzioni indesiderate. Ma attenti, questo non significa che sarete fuori pericolo. I vostri avversari non sono sciocchi e controlleranno anche sotto i veicoli. Un’altra aggiunta di cui avevano parlato gli sviluppatori in alcune interviste è il battito cardiaco. Questo piccolo particolare servirà ad aumentare la tensione nelle sequenze di gameplay più importanti e pesanti. Attenzione anche a quando venite feriti: le frecce degli archi si incastreranno nella vostra spalla e dovrete estrarle voi stessi per curarvi.

Una Ellie tutta nostra

Altra grande novità, che potrebbe sempre essere vista come un miglioramento degli elementi già presenti in The Last of Us, è la possibilità di decidere quali abilità sbloccare e migliorare in base all’approccio che più ci aggrada. Non saremo, quindi, noi a cambiare modo di giocare in base al titolo, ma sarà Ellie stessa ad adattarsi a noi tramite un set di abilità molto più ampio e complesso rispetto al passato. Inoltre, come già era accaduto per le tecniche di sopravvivenza e il crafting con Joel, anche qui dovremo andare alla ricerca di manuali per imparare e migliorare alcune nostre tecniche.

The Last of Us Parte II

Nuove migliorie ed invenzioni per le armi

E, dulcis in fundo, le armi. Quanti hanno amato l’arco nel primo The Last of Us? O anche la rivoltella. C’era una buona scelta anche in passato e qui in The Last of Us Parte II i cambiamenti si sposano perfettamente con ciò che dobbiamo fare nei panni di Ellie. Ci saranno nuove invenzioni riguardanti le bombe e addirittura delle frecce esplosive, da poter costruire utilizzando i vari rifornimenti trovati a terra e nelle zone esplorabili. Oltre ciò, le modifiche apportate alle armi saranno molte di più rispetto al passato, permettendoci di creare persino un silenziatore con una bottiglietta di plastica. Anche il mirino è cambiato. Ad esempio, l’arco ha una serie di trattini inferiori per agevolare il calcolo della distanza e dell’altezza con cui dover scoccare la freccia.

Una delle parti più noiose e odiose con Joel era la costruzione del coltello che si distruggeva dopo il primo utilizzo e che, se non lo usavi per aprire delle porte altrimenti inaccessibili, lo potevi incastrare nelle “cornee” degli infetti quando ti attaccavano. Noi sappiamo però che, anche quando abbiamo giocato con Ellie nel primo titolo, il nostro coltellino non si distruggeva mai e serviva per gli attacchi furtivi altrimenti impossibili a causa delle diverse stazze. Ebbene, in The Last of Us Parte II, Ellie ha 19 anni, è sicuramente più forte, ma ha comunque il proprio coltello di fiducia per compiere delle esecuzioni furtive o per combattere a distanze ravvicinate. Oltre alla piccola lama, avremo la possibilità di usare altre armi, non solo fucili e pistole ma anche machete e martelli.

Aspettative e preoccupazioni

Con l’uscita dello story trailer molti hanno storto il naso per alcuni elementi. In primis, ci sarà un inseguimento in auto e, sebbene ci siano ancora dei veicoli funzionanti, sappiamo benissimo quanto sia difficile trovare della benzina ed un mezzo che funzioni dopo ben 25 anni dall’apocalisse. Questo aspetto ricorda “vagamente” qualcosa in cui Nathan Drake è davvero bravo a trovarsi in mezzo. E questo è stato anche riferito dal team di sviluppo stesso, che aveva affermato di essersi ispirato a Uncharted 4: La fine di un ladro. Altra piccola nota dolente è la storia in sé. A causa di alcuni pesanti spoiler della fine, trapelati misteriosamente sul web, alcuni fan e non già sanno come andrà a concludersi The Last of Us Parte II. Molti sono delusi, altri arrabbiati ed altri ancora aspettano trepidando l’arrivo di questo fatidico 19 giugno.

Neil Druckmann, Troy Baker ed altri ancora avevano già confessato che quest’opera averebbe diviso drasticamente la community e, nonostante tutte le problematiche di quest’ultimo mese, i trailer hanno fatto un buon lavoro: non ci hanno mostrato nulla che potesse rivelarci qualcosa di certo. Ovviamente hanno dato vita alle teorie più disparate, ma solo con l’uscita del titolo potremo dire se queste abbiano avuto un fondo di verità o fossero solo frutto della nostra immaginazione. Speriamo vivamente che The Last of Us Parte II possa ricordare e rinnovare ciò di cui era già stato capace all’epoca un The Last of Us, migliorando il gameplay e la scrittura di una storia che, seppur semplice, aveva personaggi umani e veri, in grado di farci affezionare e soffrire insieme a loro.

V MENSILE
Clicca sulla copertina per leggere
V008 Mensile